A chi non è capitato di riutilizzare più volte la stessa bottiglia di plastica, sopratutto quelle piccole da mezzo litro, che sono molto comode anche da portarsi in giro, ma la cosa è poi così sicura dla punto di vista igienico sanitaria?
Considerando il fatto che la bottiglia di plastica non è possibile sottoporla a sterilizzazione tramite bollitura, è possibile che molti batteri vi si annidino anche dopo un accurato lavaggio con acqua e sapone per i piatti, sarebbe meglio sostituirla con una in vetro o con borracce che si possono sterilizzare.
Inoltre negli Stati Uniti la pratica di riutilizzare le bottiglie in plastica è sconsigliata per la probabile presenza di BPA (bisfenolo A) utilizzato per la creazione delle bottiglie e che si può trasferire nei liquidi. Sospettato di essere dannoso per l’uomo sin dagli anni trenta, i dubbi sull’uso del BPA hanno avuto risalto sui media nel 2008, quando molti governi hanno effettuato studi sulla sua sicurezza e alcuni venditori hanno tolto dal mercato i prodotti che ne contenevano. In particolare il BPA sembra essere imputato in numerose malattie dello sviluppo sessuale maschile nel feto, e nel calo di fertilità nell’uomo adulto.
Il bisfenolo A è usato principalmente per la produzione di plastiche ed i suoi derivati sono in commercio da più di 50 anni. È utilizzato nella sintesi del poliestere, dei polisulfonati, dei chetoni polieteri, come antiossidanti in alcuni plastificanti e come inibitore della polimerizzazione del PVC. È un monomero chiave nella produzione delle resine epossidiche e nelle più comuni forme di policarbonato. Il policarbonato, che è pressoché infrangibile, è usato per un gran numero di prodotti per bambini, bottiglie, attrezzature sportive, dispositivi medici ed odontoiatrici, lenti per gli occhiali, supporti ottici, elettrodomestici, caschi di protezione, otturazioni dentarie ed ovunque siano necessarie caratteristiche di durezza e resistenza. Le resine epossidiche che contengono bisfenolo A sono, invece, utilizzate come rivestimento interno nella maggior parte delle lattine per alimenti e bevande. Il bisfenolo A è anche un precursore per ritardanti di fiamma, il tetrabromobisfenolo A, ed era anche usato come fungicida Anticrittogamico. [Fonte Wikypedia]
Sono solo 5 gli stati europei a vietare l’uso del BSA in materiali a contatto con alimenti, tra cui Austria, Belgio, Danimarca, Francia e Svezia. Però sembra che il divieto riguardi sempre solo gli articoli per alimenti o vernici destinati ai bambini sotto i 3 anni, tranne che in Francia dove il divieto è esteso in tutti gli articoli destinati a contenere cibi e bevande. Negli altri stati dell’Europa il divieto è limitato all’uso di BPA in biberon in policarbonato.
Per ora non ci sono divieti in linea di massima sul riutilizzo delle bottiglie, ma possiamo stare sicuri che nelle bottiglie non ci sia il famigerato BPA, magari proveniente dal riciclo di altre meterie plastiche?
Sulla rivista “Il fatto alimentare” il giornalista scientifico Luca Foltran, ha spiegato che tutte le bottiglie in plastica di acqua minerale, cioè monouso, sono state pensate solo per l’utilizzo originale, e che dopo svariati cicli di utilizzo potrebbe perdere le caratteristiche sia tecnologiche sia chimiche, e quindi non essere più idonea a entrare in contatto con gli alimenti.
Quindi meglio preferire e utilizzare bottiglie in vetro, più salutari e sterilizzabili. Voi che ne pensate?
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