Gianna Jessen è un’attivista statunitense che merita di essere ascoltata.
E’ nata nel 1977 alla trentesima settimana di gravidanza di sua madre che allora aveva solo 17 anni e che tentò di abortirla mediante un‘iniezione di soluzione salina. Ma l‘aborto non andò a buon fine ed il feto fu espulso vivo nonostante le circa 18 ore di esposizione alla soluzione.
Il tentativo di abortirla le causò una paralisi cerebrale e muscolare. Una volta adottata all’età di 3 anni riuscì a superare con coraggio e fatica le sue difficoltà motorie: ancora oggi, però, porta il segno fisico e mentale di quel rifiuto materno.
Naturalmente è contro l’aborto: come potrebbe non esserlo? Per questo ha raccontato la sua storia al Congresso degli Stati Uniti d’America e alla Camera dei Comuni del Regno Unito cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica.
Gianna, raccontando la sua storia, chiede: “Se l’aborto riguarda solo i diritti della donna, come la mettiamo con i miei diritti?”
Eccovi il toccante video nel quale Gianna narra di sè. Guardatelo e fateci sapere il vostro parer in merito.
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