In un documentario distribuito nelle scuole Usa si vedono le foto segnaletiche di 21 detenuti finiti dentro per stupefacenti e immortalati «prima» e «dopo» l’uso di droghe pesanti
Questa campagna pubblicitaria è stata una delle più discusse mai lanciate negli USA, ad idearla è stato Bret King, vice-sceriffo di Multnomah County (Oregon) che spiega: «L’idea è quella di dare ai più giovani un esempio tangibile e insieme drammatico degli effetti devastanti che l’uso di droghe pesanti provoca»
La campagna è addirittura stata paragonata alle foto dei fumatori in fin di vita sui pacchetti di sigarette. Il documentario è un dvd di 48 minuti ed è stato distribuito nelle scuole medie e superiori Usa e rivolto ai ragazzi dai 13 anni in su. Il titolo, «From Drugs to Mugs», rivela l’intenzione di dichiarare guerra alle droghe pesanti come la metanfetamina, l’eroina e la cocaina, utilizzando la prevenzione invece della disintossicazione.
“Si stima che su i 2000 o giù di lì detenuti oltre la metà ha provato e usato droghe pesanti,“ha detto King. “L’età media degli intervistati hanno provato i loro primi farmaci o alcool, all’età di 12 anni. Di questi 300, 117 dicono che la loro prima esperienza è stato avviata da un genitore, 36 dicono da un fratello più grande o cugina, zia, zio o nonno. Inoltre, 119 di loro hanno avuto la loro prima esperienza con la droga da un amico e uno ha perfino detto che era la loro babysitter. Queste sono le statistiche forti, ma quello che volevamo mostrare era la correlazione tra abuso di droga e la criminalità… l’abuso di droga è stato un fattore preponderante nella loro vita e in media i 300 hanno condiviso 13,25 arresti per detenuto.”
L’aspetto della campagna che ha suscitato maggior dibattito tra i banchi di scuola è la decisione di allegare al documentario un cd con le foto segnaletiche di 21 detenuti finiti dentro per droga e immortalati «prima» e «dopo». Si tratta di uomini e donne di ogni età e di ogni razza, che hanno visto il loro corpo subire una vera e irreversibile metamorfosi nel giro di pochissimo tempo.
La campagna, attraverso le foto segnaletiche, cerca di scoraggiare i giovani facendo leva sulla loro vanità. «I ragazzi più giovani sono tutti un po’ narcisisti e ossessionati dalle apparenze», teorizza King, «fargli vedere come la droga trasforma la loro immagine, è il deterrente più forte che si possa immaginare».
[Fonte Daily]
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