Dai, quando ho sentito la notizia non credevo fosse vera, poi ho cominciato a fare due conti su quando avevo comprato gli elettrodomestici e quando li avevo dovuti sostituire, guarda caso sempre appena dopo la scadenza della garanzia… Eppure mia mamma mi dice sempre che non so tenere bene le cose, che lei ha ancora l’aspirapolvere che usava 20 anni fa, la sua lavatrice ha 18 anni e io in 10 ne ho già cambiate 3… C’è qualcosa che non va.
Ebbene uno studio tedesco metterà a tacere la mia mamma ma spero non metta a tacere i consumatori come me che ogni due anni si vedono costretti a rinnovare gli elettrodomestici.
La capacità di un oggetto di rompersi subito dopo la scadenza della garanzia ha un nome, si chiama ‘obsolescenza programmata‘ e serve a produrre e vendere di più, ovviamente a discapito dei consumatori.
Pensate che, sempre secondo lo studio fatto in Germania, si potrebbero risparmiare 101 miliardi di euro se gli elettrodomestici dei tedeschi non si rompessero dopo la data prevista per la scadenza della garanzia, e se non fossero progettati in maniera tale da evitare come la peste le riparazioni, che sono carissime e poco durature.
Poi basti pensare ai nuovi tablet o cellulari come quelli della Apple ma non solo, ormai lo fanno quasi tutti, non hanno una batteria sostituibile, una volta che la batteria smette di ricaricarsi… bisognerà o sostituire l’apparecchio o rivolgersi ai centri specializzati e spendere quasi come un apparecchio nuovo.
Ecco perchè la mia mamma mi sgridava: “non sai come si trattano le cose, rompi sempre tutto“… e no cara mamma, fino agli anni 70 la durata di un elettrodomestico si aggirava sui 20-30 anni, ma oggi la vita media di un oggetto è di 10 volte inferiore.
Infatti come scrivono nella loro ricerca Stefan Schridde e Christian Kreis: «Ci troviamo di fronte alla situazione in cui sempre più prodotti durano sempre meno, una vera e propria intenzionalità dei produttori è difficilmente dimostrabile».
Insomma le cose che abbiamo in casa sono destinate a morire dopo qualche anno, così da creare un mercato più vasto, ma anche una montagna di rifiuti in più.
Ecco cosa ci spiega Stefan Schridde: «L’obiettivo è la massimizzazzione della rendita di capitale visto che aumenta le vendite, la strategia del deterioramento della qualità dei prodotti viene alla fine premiata dall’aumento degli utili».
E così addio riciclo, addio ecosostenibilità. Avete idee? Suggeritele perchè io sono quasi allo scadere della garanzia di lavatrice e aspirapolvere!!
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