I riflettori sono tutti puntati verso la Peta (People for the Ethical Treatment of Animals), un’organizzazione no-profit a sostegno degli animali nota in tutto il mondo.
L’associazione animalista, nel rifugio di Norfolk in Virginia, avrebbe ordinato ed eseguito l’eutanasia di ben 1.647 animali domestici solo nel 2012. Ma sembra che il ricorso all’eutanasia sia una pratica effettuata da molti anni da parte della Peta. Rivelazioni scioccanti che scatenano proteste in tutto il mondo, soprattutto da parte di chi lotta per i diritti animali.
Il portavoce dell’associazione ha risposto all’accusa dichiarando: “la maggior parte degli animali che prendiamo in custodia sono rifiutati dalla società, sono aggressivi, su punto di morte, o comunque non adottabili”. E ha aggiunto: “fino a quando gli animali si fanno riprodurre di propria iniziativa e le persone non sterilizzano i loro amici a quattro zampe, i rifugi aperti e le organizzazioni come le Peta devono fare il lavoro sporco della società. L’eutanasia non è una soluzione alla sovrappopolazione, ma, vista la crisi attuale, è una tragica necessità”.
Di certo uccidere gli animali non è una soluzione e sicuramente non dimostra la protezione dei loro diritti.
Per approfondire l’argomento visitate il sito internet PETA uccide gli animali.
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