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Invasione dei cinghiali: la soluzione è davvero la caccia?

Di Gaia Di Giovanni - 30 Dicembre 2014

cinghiale (1)
È curioso scoprire come i cinghiali hanno prediletto lo sviluppo di società tutte al femminile perché forti e affidabili; essenziali per la guida del gruppo e per la crescita di questo, le femmine hanno accantonato i maschi, presenti in minor numero, e hanno conquistato il totale potere del loro mondo.

C’è una femmina, la più anziana, saggia e carismatica, al vertice di una vera e propria società che stabilisce abitudini e ritmi, considerata fondamentale da tutti i membri del gruppo per il mantenimento dell’equilibrio.

Solo dopo la morte dell’anziana al comando è necessaria una sostituta che sarà, questa volta, non per forza la più anziana anche lei, ma quella che è riuscita a conquistare il rispetto di ogni singolo cinghiale dimostrando tutta la forza necessaria per assumere un tale ruolo.

Natura ha voluto che il processo che porta alla procreazione si allineasse e combaciasse in tutte le femmine del gruppo e infatti, ad un certo punto, ha inizio per tutte nello stesso momento la fase di gestazioni e nascite ed è fin troppo evidente l’unione, sotto ogni aspetto, anche e soprattutto fisico, di questi meravigliosi animali.

La condivisione di questo evento, che termina con l’isolamento della futura madre poco prima della nascita del piccolo, per ricominciare quando ognuna ritorna nel gruppo per riprendere a vivere con loro e con i nuovi arrivati, ci mostra una realtà idilliaca che purtroppo non abbiamo saputo far altro che distruggere.

Cinghiale-con-cuccioli

Un giorno, come in tantissime altre occasioni, noi uomini siamo diventati un pò ingombranti ed, espandendo sempre più i campi da coltivare, abbiamo occupato senza troppi complimenti un bel pò di spazio che non ci apparteneva poi tanto; nessun cinghiale ha avuto da ridire, hanno rimpicciolito le loro società, si sono accontentati di spazi davvero molto piccoli, hanno abbandonato molte case e hanno avanzato una sola richiesta: avere la possibilità di avvicinarsi alle coltivazioni per cibarsene un pò.

Ovviamente questo non è né possibile né accettabile considerando che fin troppe coltivazioni sono andate distrutte a causa dei cinghiali e troppo denaro è stato fino ad oggi sperperato per riparare a questi danni; ma non ci siamo persi d’animo e, riflettendo, abbiamo trovato una soluzione al problema: la caccia del cinghiale.

C’è da dire che come riflessione non è stata molto elaborata, sia perché non possiamo decidere arbitrariamente la morte di esseri viventi (perché nessuno, a parte noi stessi, ci ha mai onorati del titolo di razza superiore) sia perché non abbiamo fatto altro che portare alla crescita incontrollata di questi animali.

Sus scrofa, Cinghiale, piccoli, gruppo

Il processo naturale secondo il quale le nascite avvengono quasi contemporaneamente e in determinati periodi, faceva in modo che la specie controllasse naturalmente il numero delle nascite e conteneva in questo modo l’intera popolazione di cinghiali; invece la caccia ha portato i gruppi di animali a disperdersi sfracellando quell’unione che regolava i processi fisiologici dei cinghiali e le femmine, perso ogni equilibrio e ritrovandosi lontane le une dalle altre, hanno iniziato a riprodursi molto più di frequente rispetto al normale.

E mentre ormai praticamente ovunque lamentiamo la presenza di cinghiali e abbiamo paura, incomprensibilmente, che possano farci del male, qualcuno si occupa di metodi alternativi nella speranza che le amministrazioni delle nostre città la smettano di spingerci a sparare quasi convincendoci che si tratti di un naturale processo di selezione per la supremazia del più forte.

In Francia, ad esempio, sono state sperimentate recinzioni abbastanza grandi per contenere le ormai gigantesche popolazioni di cinghiali che limitano il loro territorio in prossimità dei campi coltivati in modo che il settore agricolo torni a funzionare senza troppi sprechi e che i cinghiali ritrovino il loro naturale equilibrio riorganizzandosi in gruppi.

Ogni recinzione dovrebbe essere munita di uno spazio coltivato appositamente per sfamare i cinghiali in modo che nessuno di loro cerchi di varcare il confine che metterebbe la loro vita seriamente in pericolo.

La soluzione sembra ottima e metterebbe fine ad una guerra infinita; proprio questa storia ci dimostra, infatti, la grande forza della natura che, ci piaccia o no, ci sovrasta fin dalla nascita di questo mondo e non ci permetterebbe mai di porre fine alla vita di un’intera specie che ha deciso invece di proteggere.

Gaia Di Giovanni





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