Psicologia

Mindset: conosci i trigger che indirizzano le tue (re)azioni?

Di Sandra Saporito - 7 Novembre 2024

Il modo in cui reagiamo nella vita e le scelte che prendiamo di fronte alle novità o gli ostacoli decidono del nostro futuro, aprendoci o chiudendoci a nuove strade, nuove esperienze, nuove opportunità di crescita. È ciò che emerge dai diversi studi sul mindset e i trigger che influenzano il nostro atteggiamento mentale.

Mindset: cos’è e come ci influenza nella vita

Iniziamo subito con un poco di terminologia per capire di cosa stiamo parlando: il termine Mindset viene tradotto con “mentalità” e rappresenta l’insieme delle nostre convinzioni, dei valori e degli atteggiamenti che influenzano il nostro comportamento. Il mindset è quindi la nostra forma mentis, il nostro modo di reagire agli eventi, alle sfide della vita. Il suo compito è quello di semplificare la complessità della nostra realtà, riassumendola in un insieme di informazioni che possiamo processare e alle quali possiamo rispondere in breve tempo.

Come possiamo leggere sul sito Crescita-personale.it, la psicologa e ricercatrice dell’Università di Standford Carol Dweck ha delineato due categorie principali che influenzano i nostri successi e fallimenti:

• il fixed mindset (la mentalità fissa)
• il growth mindset (la mentalità di crescita)

Qual è il tuo mindset dominante?

il mindset fisso non cambia
Fonte: Pexels.com

Il mindset fisso si traduce con una difficoltà ad affrontare i cambiamenti, le novità e gli imprevisti, preferendo la sicurezza trasmessa da esperienze pregresse, anche altrui. È caratterizzato dall’idea che non è possibile cambiare se stessi, dalla chiusura alla novità e dall’attaccamento al passato, emblematica ne è la famosa affermazione “abbiamo sempre fatto così!”. Col tempo, porta ad una visione spesso dicotomica: il mondo è giusto o sbagliato, bianco o nero.

Questa mentalità è maggiormente orientata al risultato. Assicura un esito collaudato, è spesso rassicurante, anche se limita il raggio d’azione e man mano può portare a considerare le proprie capacità e la propria intelligenza come dei fattori marginali alla buona riuscita di una determinata esperienza, alimentando di conseguenza i propri timori rispetto alle proprie capacità, minando l’autostima e portando, se non osservata con consapevolezza, ad un circolo vizioso che rinforzerà una certa rigidità mentale.

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Al contrario, il mindset di crescita è caratterizzato dall’apertura verso le nuove esperienze non perché siano per forza migliori ma perché portano ad ampliare le proprie conoscenze e di conseguenza la propria intelligenza. Il fallimento non viene considerato come una fine ma come un trampolino per imparare e migliorare, aumentando le proprie capacità e di conseguenza la sicurezza e la fiducia in sé.

È orientato al processo. Secondo uno studio del Dr Jacob Towery, del dipartimento di psichiatria della Standford University, questo mindset può migliorare la nostra salute, ridurre lo stress e aiutarci a superare con più serenità le difficoltà della vita. Infatti, di fronte ad una sfida, questa forma mentis risponde “e perché no? Proviamoci!” , sfruttando una capacità fisiologica del nostro cervello votata all’adattamento e all’evoluzione: la neuroplasticità, ovvero la capacità del nostro cervello di modificare la sua struttura e le sue funzionalità a seconda dell’attività dei propri neuroni.

La neuroplasticità dimostra infatti che i percorsi neurali nel cervello cambiano costantemente in risposta alle nostre esperienze. Più facciamo esperienze nuove e più ampliamo la nostra rete neurale.

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Quando il tuo atteggiamento mentale è influenzato dai trigger

un trigger è uno stimolo non sempre reale
Fonte: Pexels.com

Anche se la ricerca scientifica ha individuato due macro-categorie di forma mentis è fuorviante rinchiuderci in compartimenti stagni. Infatti, molti di noi hanno una mentalità fissa in alcuni ambiti e una mentalità di crescita in altri.

Anche se siamo delle persone maggiormente portate ad un mindset di crescita, potremmo avere degli specifici trigger di mentalità fissa, ovvero degli stimoli che innescano una reazione di difesa. Questi trigger potrebbero includere: critiche, errori, difficoltà e sfide, il paragonarci al successo degli altri, il dubitare delle proprie capacità.

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L’effetto dei trigger sulle nostre decisioni

Ho faticato a lungo a riconoscere i miei trigger fino a quando ho ricordato un evento della mia infanzia. All’epoca avevo 8 anni e adoravo la danza modern jazz, era la mia passione. Mi allenavo a casa ore e ore per raggiungere la migliore esecuzione possibile dei diversi passi appresi durantele lezioni. Un giorno però, durante la ripetizione per il saggio finale, mi scordai un passaggio della coreografia. Come avevo potuto dimenticarmi questo passo ripetuto decine e decine di volte nelle ultime settimane? Finii per convincermi che questo errore dimostrava che non ero veramente pronta, portata per la danza, perché avevo sbagliato. L’idea di ripetere l’errore sul palco mi terrorizzava, ecco perché quel giorno decisi di cancellarmi dalle lezioni e di abbandonare la danza, non senza sentire di rinunciare ad una parte di me. Questo ricordo mi permise di riconoscere un mio trigger personale: la paura di sbagliare innesca in me una reazione talmente forte da portarmi a rinunciare a ciò che mi rende felice. Ora che l’ho riconosciuto, posso scegliere se seguire il trigger oppure no.

Riconoscere i propri trigger è utile in quanto aiuta a diventare più consapevole del proprio comportamento e ci aiuta ad agire con consapevolezza invece che reagire in maniera automatica, portandoci a chiuderci di fronte ad una nuova esperienza, un’ opportunità di crescita, oppure a spingerci ad abbandonare ciò che ci rende felice.

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Come disinnescare i tuoi trigger limitanti?

il mindset di crescita trasforma la realtà
Fonte: Pexels.com

Nella pratica, cosa puoi fare per evitare di essere bloccato/a dai trigger di fronte a qualche nuova opportunità? In primis, non giudicarti perché li stai provando, ma nota semplicemente il tuo pensiero. Il segreto sta nel restare in ascolto di te, nell’osservare ciò che si muove in te. La consapevolezza è il primo passo per realizzare il cambiamento.

Nota anche quanto il tuo atteggiamento mentale muta in base ai diversi ambiti che incontri nella tua vita. Quando ti conoscerai più a fondo, sarà più facile per te riconoscere gli stimoli che innescano in te una risposta di difesa che ti porta verso la chiusura. Potrai allora scegliere con consapevolezza ciò che converge verso i tuoi reali interessi, una tua maggiore realizzazione nella vita.

Rimettere in questione i nostri trigger senza seguirli ciecamente come se fossero una verità assoluta rimette nelle nostre mani il potere di decidere del corso che vogliamo dare alla nostra vita. Una scelta alla volta.

La più grande scoperta della mia generazione è che gli esseri umani possono modificare la propria vita modificando il proprio atteggiamento mentale.
(William James)

Fonti e approfondimenti:

• NG, Betsy. The neuroscience of growth mindset and intrinsic motivation. Brain sciences, 2018, 8.2: 20.
Standford University: Your powerful, changeable mindset

Sandra Saporito





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