L’albero famigliare è portatore di molte storie, di un’eredità eterogenea fatta di piccole tradizioni, di emozioni che testimoniano un vissuto pieno, di segreti a volte, di emozioni racchiuse nelle lacrime che si nascondono nel sentire il nome di un determinato parente o di un paese, di fatti e date che si ripetono. Tra le “coincidenze” che possono attirare la nostra attenzione per la loro insolita ripetizione, possono esserci anche i tesori dell’albero famigliare, trasmessi a volte in maniera segreta, da una generazione all’altra.
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I tesori dell’albero famigliare
Ognuno di noi nasce con un’eredità immateriale trasmessa dai membri del suo albero famigliare. Questo lascito è spesso costituito da un gran numero di ricordi e racconti, a volte di gesti e parole che restano impressi nella memoria, e anche di alcuni doni di cui spesso non si coglie il grande valore: come le piccole tradizioni di famiglia che riscaldano il cuore e fanno sentire a casa, le vecchie ricette di famiglia, gli insegnamenti di vita, le qualità, e a volte la ripetizione di eventi felici che si ripresentano nelle stesse date: riconoscimenti, promozioni, colpi di fortuna, incontri che cambiano la vita.
Per questo motivo è utile riconoscere nei nostri alberi genealogici non soltanto i drammi che possono aver costellato la loro storia ma anche la bellezza, le gioie, i successi che custodiscono e spesso si ripresentano a nostra insaputa. Per riconoscere i tesori dell’albero famigliare, possiamo fare una distinzione tra i nostri tesori intergenerazionali e quelli transgenerazionali.
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I tesori intergenerazionali
Immaginiamo che Luciano voglia sin da piccolo diventare violinista. Cresce a contatto con Nonna Maria, una donna amorevole che ogni giorno dedica alcune ore del suo tempo a lavorare a maglia. Vorrebbe regalare ad ogni nipotino/a una copertina interamente fatta a mano ma la famiglia è grande e le sue vecchie mani non sono veloci come una volta. Però ci tiene tanto a fare questo regalo perché quella copertina potrà avvolgere i suoi nipoti come un abbraccio quando lei non ci sarà più.
Certo è un lavoro impegnativo ma nonna Maria non si perde d’animo e ogni giorno si ritaglia un po’ di tempo per portare avanti il suo progetto. E ad ogni Natale o giù di lì, c’è un nipotino sorridente avvolto in una calda coperta che si terrà stretto al cuore quando la nonna se ne sarà andata. Sarà allora come un abbraccio, un posto dove sentirsi al sicuro.
Luciano cresce vedendo la nonna lavorare a maglia tutti i giorni, per anni, e prende esempio da lei. Piano piano, i doni della costanza e della determinazione trasmessi dalla nonna Maria lo aiutano nei suoi lunghi studi al Conservatorio che lui conclude con grande successo. Luciano è il primo artista in una famiglia di contabili; il suo talento rappresenta un apporto nuovo per il suo albero famigliare, un’opportunità di crescita: l’albero si aprirà grazie a lui al riconoscimento della creatività e introdurrà nella coscienza famigliare la convinzione che credere nei propri sogni e lavorare per raggiungerli può essere una via per la prosperità. Potrà essere d’ispirazione per le prossime generazioni e così anche lui potrà trasmettere un dono, un tesoro.
In questo caso, il talento di Luciano trova nell’ereditare la costanza e la determinazione della nonna un grande supporto che sostiene il suo cammino verso la sua realizzazione personale. Questo è un esempio di dono intergenerazionale: si tratta di una trasmissione positiva nota, tra generazioni che sono state in contatto. Ciò significa che siamo sempre consapevoli di questi doni ricevuti? Non sempre. Può capitare di non dare loro l’attenzione che meritano e di lasciarli nel cassetto.
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Per individuarli, possiamo osservare con consapevolezza e senza giudicare il contributo alla nostra vita dei membri della nostra famiglia: quali tesori ci hanno trasmessi? Quali qualità abbiamo osservato in loro? Cosa abbiamo imparato a loro contatto, quali abilità?
Magari possiamo aver ereditato l’amore per la lettura da parte di una zia che non ci stava particolarmente simpatica ma che in casa teneva delle opere straordinarie che ci permetteva di leggere. Col senno di poi ci accorgiamo che questi libri hanno giocato un ruolo fondamentale nella nostra crescita personale. I tesori intergenerazionali a volte giungono da persone amate, altre volte da legami di parentela più complessi e questo ci aiuta a sviluppare in noi i sensi di gratitudine e perdono.
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I doni transgenerazionali
Facciamo un esempio per comprendere cosa sono i tesori transgenerazionali. Il bisnonno Antonio difende valorosamente una cittadina durante la seconda guerra mondiale. Nel mese di luglio, riceve una croce al valore militare. Per lui che deriva da una famiglia contadina molto povera è un grande onore e questo importante riconoscimento lo riempie di gioia. I decenni passano e la sua storia viene dimenticata; tuttavia i suoi pronipoti, che non sanno nulla di lui, ricevono spesso degli importanti riconoscimenti sul lavoro proprio nel mese di luglio!
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Un evento estremamente lieto e significativo è in grado di imprimersi in profondità nella memoria dell’albero genealogico e viene trasmesso anch’esso di generazione in generazione. Per questo motivo possiamo trovare nella nostra storia famigliare questi tesori transgenerazionali che consistono in una trasmissione positiva segreta, tra generazioni a volte lontane.
Le ripetizioni positive, che ci regalano momenti di immensa gioia non attirano la nostra attenzione allo stesso modo di quelle dolorose e spesso non ci interroghiamo se possono essere connesse al nostro albero. Il lavoro sull’albero genealogico viene spesso inteso per scovare le problematiche dimenticandosi spesso degli eventi felici, dei doni musicali, artistici o tecnici, delle abilità particolari che possiamo aver ereditato dai nostri avi. Questi doni sono però un meraviglioso trampolino verso il nostro futuro.
Quali tesori vuoi trasmettere?
Non è sempre facile identificare i tesori dell’albero famigliare, passano spesso in secondo piano oppure non vengono sviluppati o nutriti come meriterebbero, restando di conseguenza in uno stato dormiente. I tesori più importanti per fortuna non cadono nell’oblio e trovano spesso un modo per manifestarsi nella vita dei discendenti.
Questo ci aiuta a comprendere che l’albero genealogico ha una coscienza collettiva: è una comunità di coscienze personali che trasmettono informazioni importanti l’una all’altra in uno spirito di solidarietà. In caso di drammi, le diverse generazioni cercano di aiutarsi, facendo del meglio che possono, fino a giungere ad uno stato di coscienza tale da metabolizzare l’accaduto, ma non si trasmettono soltanto i problemi. Le generazioni si trasmettono anche dei talenti, delle virtù, dei tratti positivi.
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In questa ottica è utile ricordare che anche noi trasmetteremo qualcosa alle generazioni future, come membro di questa grande comunità di cui facciamo parte. Siamo un ponte, un punto d’unione tra il passato e il futuro e questa posizione privilegiata ci regala delle grandi opportunità. Per cui, guardando all’orizzonte, possiamo chiederci: cosa vogliamo trasmettere ai nostri discendenti? Cosa secondo noi merita di passare alle future generazioni?
E poi, apriamolo quel vecchio cassetto rimasto chiuso così a lungo! Se non ci troveremo i tesori sperati, ci saranno di sicuro dei sogni impazienti di spiccare il volo.
Fonti e approfondimenti: • Giannotti, Anastasia Miszczyszyn. Psicogenealogia ed energia vitale. Youcanprint, 2015. • Jodorowsky, Alejandro, e Marianne Costa. Metagenealogia: La famiglia, un tesoro e un tranello. Feltrinelli Editore, 2018. • Schützenberger, Anne Ancelin, La sindrome degli antenati, De Renzi, Roma (2004). • Schützenberger, Anne Ancelin. Psicogenealogia: guarire le ferite familiari e ritrovare se stessi. Di Renzo, 2016.