Il mese di novembre giunge con le sue giornate più brevi e cupe, il freddo, e la nebbia che stende il suo velo tutto intorno a noi portando nel cuore di molti un senso di malinconia che rispecchia molto spesso il tempo un po’ triste. Gli alberi si spogliano, le foglie marciscono a terra. La natura si denuda lentamente, preparandosi al riposo invernale. Ci invita a rallentare. La nebbia fa lo stesso, limitando il nostro sguardo, alzando a volte un muro impenetrabile intorno a noi che ci spinge alla prudenza, ad un passo lento e misurato.
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I significati simbolici della nebbia
Nello stretto abbraccio della nebbia, i confini e i contorni, svaniscono, tutto diventa incerto, indeterminato, inaccessibile, il mondo cammina sull’orlo del dubbio. In un passato remoto, la bruma suscitava paura. Si narrava allora che il caos primordiale era tornato sulla Terra, che addentrandosi nella foschia era possibile incontrare gli spiriti, le anime dei morti.
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La nebbia è ricca di significati: è la soglia di uno spazio di mezzo, di un tempo liminale; è il velo che separa la nostra realtà dalla dimensione ultraterrena; è il muro, l’ostacolo, che mette alla prova il nostro coraggio: l’intento è abbastanza forte da superare la paura dell’ignoto? Siamo pronti ad avventurarci nel mistero? La nebbia ci rivela la dimensione del nascosto, dell’irrazionale, dell’immaginario.
Secondo molte leggende, la nebbia calerebbe sul mondo per richiamare le anime defunte e accompagnarle verso il luogo dell’eterno riposo; nasconderebbe anche gli antichi luoghi sacri, le dimore delle fate, delle creature magiche, degli spiriti.
Ad un livello più personale, la nebbia può farci da specchio, riflettendo i turbamenti del nostro cuore, i nostri pensieri più profondi e mai accolti, le nostre paure, ma può anche ispirarci, avere per noi un significato positivo. Il modo in cui viviamo questo spazio/tempo in sospensione dipende dal nostro mondo interiore e da come scegliamo di approcciarci ad esso. Se le nuvole che di solito appartengono al cielo ci abbracciano, possiamo relazionarci con la dimensione che spesso ci sembra irraggiungibile, sempre con delicatezza e pazienza e la consapevolezza che la nebbia non dura per sempre, è solo di passaggio.
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La natura ci invita a guardarci dentro
La nebbia è un un fenomeno meteorologico di grande poesia: le nuvole che abitano di solito la volta celeste scendono sulla terra e avvolgono il mondo nascondendolo alla vista. Se lo sguardo è limitato dalla nebbia, l’occhio interiore ha invece la facoltà di attivarsi e focalizzarsi sull’unico punto visibile: proprio qui, adesso, invitandoci all’introspezione in questa parentesi temporale.
Può capitare di non essere abituati a guardarsi dentro, portandoci a sperimentare un senso di inquietudine, di confusione e solitudine, ma possiamo accogliere questo evento come un’opportunità di (ri-)conoscere ciò che alberga dentro di noi: emozioni, sogni, paure, fantasie. La nebbia porta dunque ad un potente livello d’introspezione, toccando a volte i temi della morte, dell’Oltremondo, della dimensione invisibile che costituiscono i cardini del mese di novembre con le sue celebrazioni in onore dei nostri cari defunti.
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Tuttavia, se possiamo approfittare di questo momento con la testa tra le nuvole, è importante restare coi piedi ben ancorati a terra per coltivare in noi un sano equilibrio che ci permette di vivere questo tempo così potente al meglio. Infatti, il rischio potrebbe essere quello di scambiare per effetto della foschia l’ombra dei rami secchi con gli scheletri che avevamo accuratamente rinchiuso nell’armadio. Correre, affrettare il passo per fuggire, cercare di fare più luce possibile per scacciare via la bruma non servirà a nulla. Quando la nebbia scende e ci circonda, quando gli occhi non sono d’aiuto, occorre accogliere il silenzio e la lentezza, risvegliare l’istinto, ascoltarsi e incontrare le nostre ombre.
Scoprire la bellezza della nebbia
La nebbia crea intorno a noi una sensazione di sospensione ed è forse in questo modo che ci svela tutta la sua bellezza. Nell’accoglierla con gentilezza, permettendoci di fluire assieme ai tempi della natura, potremmo viverla come una calda coperta che ci protegge quando il mondo è troppo irruento, quando abbiamo bisogno di silenzio, di riposare dentro di noi, di trovare un po’ di pace. Si trasforma per un momento nel mantello dell’invisibilità che ci nasconde al mondo e agli altri e ci permette di recuperare le forze, di concentrarci un po’ su noi stessi.
La nebbia ci permette di andare piano, di sperimentare il potere della lentezza soprattutto quando ci sentiamo imprigionati in una vita frenetica, ci aiuta a vivere e conoscere altri aspetti di noi, ad osservarci da un altro punto di vista, ad accogliere l’ignoto. Non possiamo avere il controllo su tutto, e a volte il cielo ce lo ricorda a modo suo.
La nebbia è una poesia che nasconde, rende i contorni del mondo più dolci. Abbassa la luce, la rende soffusa per non affaticare gli occhi, permette al cuore di sospirare, di piangere, di lasciarsi andare come le foglie degli alberi che cadono in piogge colorate. A volte diventa un cerotto per l’anima, una pausa di riflessione, un modo per connetterci con l’invisibile che permea la nostra vita e di cui ci dimentichiamo spesso, tranne quando il cielo scende e le nuvole creano questo spazio magico, sospendono il tempo, ci mostrano la soglia del mistero.
“Nei giorni di nebbia puoi smettere per un attimo di guardare, puoi respirare, ed ascoltare… chiudi gli occhi e concentrati sulle tue sensazioni, perché anche un giorno di nebbia non è per caso.”
(Stephen Littleword)
Fonti e approfondimenti:
• Archive for Research in Archetypal Symbolism (ARAS), Il libro dei simboli. Riflessioni sulle immagini archetipiche, Ed. Taschen, 2022.