Il nonno è il custode della nostra storia famigliare, è grazie a lui che possiamo risalire il tempo per scoprire le nostre origini, le nostre radici, da dove veniamo. Al pensiero di questi grandi uomini della nostra vita, la nostra mente può riempirsi di ricordi affettuosi, fatti di consigli avvisati, lezioni e storie di un tempo lontano, difficile per noi da immaginare. Per questo motivo, oggi più che mai, è importante ascoltare la voce dei nonni e fare tesoro degli insegnamenti che cercano di trasmetterci perché lì si nasconde il dono della nostra memoria.
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Il nonno, custode del fare e dell’essere
Ho avuto la fortuna di conoscere entrambi i miei nonni. Da piccola, erano per me dei giganti buoni che parlavano poco ma sapevano tanto. Il contatto che avevano col mondo si traduceva attraverso ciò che sapevano fare: oggetti, saperi e pratiche in grado di attraversare il tempo. La mia prima culla è stata costruita dal mio nonno materno, così come il mio primo lettino, la mia prima altalena. Ricordo con affetto il silenzio religioso che lo avvolgeva mentre lavorava il legno, così come il gioioso chiasso degli altri bambini intorno al mio nonno paterno. I suoi racconti d’infanzia, tra marachelle e giochi costruiti con ciò che la natura offriva, stimolavano la nostra fantasia: i rami di sambuco diventavano cerbottane, flauti, ecc. Lui trascorreva il tempo che gli restava dopo una giornata di duro lavoro nell’orto e nel frutteto, perché lavorare la terra significava per lui nutrire la sua famiglia e mantenerla in salute. “Il cibo buono fa le ossa forti” diceva sempre. L’amore, lo trasmettevano entrambi attraverso poche parole, uno sguardo paziente e ciò che le loro mani sapevano creare.
Per molti di noi i nonni sono i custodi del fare, gli ultimi custodi delle nostre tradizioni, delle pratiche e dei giochi di una volta, dell’arte e del mestiere che si tramandavano di generazione in generazione. Sono il ponte tra i tempi attuali e un’epoca quasi mitologica in cui non c’erano le comodità tecnologiche che oggi diamo per scontate. Dalle loro esperienze possiamo imparare molto: ai loro tempi l’ingegnosità era una virtù preziosa, ogni cosa poteva diventare una risorsa utile.
I nostri nonni sono anche i custodi dell’essere. Attraverso il cognome di cui sono depositari, ci permettono di risalire alle nostre origini, di comprendere quali storie si sono intrecciate per dare vita a ciò che siamo oggi, ai talenti, le predisposizioni che portiamo dentro di noi. Assieme alle nostre nonne, i nonni sono i pilastri della nostra esistenza.
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Questi due uomini (nonno paterno, nonno materno) creano un’immagine del Maschile nel nostro inconscio, fondendo le loro diversità in un archetipo famigliare che diventa personale nel loro relazionarsi con noi e che ci permette di costruire una base emotiva stabile. Rappresentano il Senex, l’Anziano, la maturità, la tradizione, l’autorità, ma anche il primo contatto con la morte.
Il cognome è come una bussola che punta alle nostre origini
I nonni sono tra gli uomini più importanti nella vita di ognuno, anche quando non ci sono più o non li abbiamo mai conosciuti. Molti hanno vissuto la guerra, una tragedia collettiva che ha lasciato profonde cicatrici in molte famiglie che sono cresciute a volte senza una padre prima, e un nonno poi. Tuttavia, la loro memoria lascia dietro di sé un tesoro inestimabile: un cognome che come una bussola punta verso il nostro passato, le nostre radici, le nostre origini.
Nella nostra società, la trasmissione del cognome è sempre avvenuta da padre in figlio. La donna perdeva il proprio cognome all’atto del matrimonio per cui è più facile risalire nel nostro albero genealogico seguendo la via patrilineare che quella matrilineare. Questo nome di famiglia è ciò che può aiutarci a ricostruire parte della nostra memoria famigliare e scoprire alcuni frammenti di vita di questi uomini che possono aver segnato la nostra esistenza attraverso racconti, fatti o esperienze particolari, facendo luce su alcuni non-detti, alcuni segreti, oppure sulla causa delle ferite del passato che possono aver reso più grave lo sguardo dei nonni più silenziosi.
Questa ricerca può aiutarci a tracciare il contesto storico-culturale nel quale sono cresciuti, a comprendere anche le evoluzioni che hanno apportato nel nostro lignaggio. Non cerchiamo quindi soltanto i talenti che possono avere sviluppato ma riconosciamo le loro qualità interiori come la forza e la tenacia che hanno mostrato nel creare soluzioni alle sfide della vita, la resilienza, la pazienza, la speranza nel domani. I nostri nonni avevano un sogno quando erano giovani e forse questo sogno oggi porta il nostro nome.
“I nonni ti vedono crescere sapendo che ti lasceranno prima degli altri. Forse è per questo che ti amano più di tutti.”
(Anonimo)
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Nonno paterno, nonno materno
Anche se ogni persona e storia è unica, è possibile riconoscere alcuni tratti caratteristici che differiscono tra il nonno paterno e il nonno materno in virtù del posto che occupano nel nostro albero genealogico.
Il nonno paterno trasmette un cognome, una storia, una memoria e riveste un ruolo legato ai temi dell’autorità, del riconoscimento della famiglia, delle tradizioni. Spesso è colui che cerca di mantenerne il rispetto delle virtù che hanno distinto la famiglia trasmettendo ai nipoti questi valori importanti. Il nonno paterno mantiene viva un’eredità morale che costituisce, oltre all’amore, una solida base sulla quale i nipoti possono crescere e prosperare.
Il nonno materno ha spesso un ruolo diverso rispetto al nonno paterno. Essendo il padre di una donna, sviluppa spesso nei suoi confronti e verso i suoi nipoti un grande senso di protezione e di accoglienza. Si dedica spesso alla crescita dei nipoti rivestendo a volte un ruolo di mediatore tra genitore e figli. Trasmette spesso ai nipoti un esempio di pazienza, compassione e saggezza.
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“Ciò di cui i bambini hanno più bisogno sono gli elementi essenziali che i nonni offrono in abbondanza. Essi danno amore incondizionato, gentilezza, pazienza, umorismo, comfort, lezioni di vita. E, cosa più importante, i biscotti.”
(Rudy Giuliani)
Ciò che entrambi i nonni cercano di trasmettere è in ogni caso ciò che hanno di più prezioso al mondo, ben consapevoli che il loro tempo assieme ai nipoti è limitato. Questo passaggio di sapere intergenerazionale fa dei nostri nonni degli ottimi mentori in grado di guidare le future generazioni, motivo per il quale in alcune popolazioni vengono definiti “padri universali”.
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Sandra Saporito
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