La scoperta è stata pubblicata sul Journal of Experimental Biology: le aragoste immerse vive nell’acqua bollente provano dolore.
Ma questo dato di fatto non si conosceva già? Cosa si pensava fino ad ora? Che i loro movimenti in seguito all’immersione in acqua bollente fossero semplicemente dei riflessi automatici. Fino a questo momento si riteneva che i crostacei non avessero la capacità di provare dolore.
Per giungere a questa conclusione è stato fatto un esperimento sui granchi (altra violenza sugli animali!). Questa la dichiarazione di Elwood Barry, ricercatore: “l’esperimento è stato progettato in modo da poter distinguere chiaramente le reazioni dovute al dolore da quelle generate da un movimento riflesso chiamato nocicezione“. Ed ancora egli afferma: “contrariamente a quanto avviene per i mammiferi per i crostacei non viene adottata alcuna forma di protezione nella convinzione che non soffrano, ma la nostra ricerca dimostra che le cose stanno diversamente”.
Speriamo che almeno questa ricerca abbia effetti immediati e risolutivi sul barbaro e crudele modo in cui aziende alimentari e cuochi trattano ormai da tempo granchi, gamberi e aragoste.
Fonte: Corriere.it