Dolcissimi col loro musetto appuntito, i ricci di terra non sono così innocui come può farci credere il loro aspetto.
Sono fondamentalmente animali selvatici e in quanto tali sono stati messi loro a disposizione tutti i mezzi necessari per sopravvivere su questa terra.
Gli aculei che li ricoprono pungono davvero e hanno funzione, allo stesso tempo, di arma e di scudo. Infatti prima il nemico viene colpito proprio con gli aculei e subito dopo il riccio si appallottola proteggendo muso e zampe in modo da mostrare solo la parte appuntita praticamente inavvicinabile.
Solo le volpi, forse perché particolarmente furbe, hanno imparato ad attaccare il riccio anche nel momento in cui, appallottolato, sembra inaccessibile, diventando così le peggiori nemiche di questo animale.
Essendo un animale notturno, la vista è molto carente ma, in compenso, udito e olfatto sono molto sviluppati, necessari durante la caccia di vermi e insetti nel terreno.
A questo proposito, i denti dei ricci solo affilatissimi, adatti sia a tritare il cibo sia a mordere e uccidere i serpenti che trovano durante la notte.
Abbiamo constatato quindi che, in quanto animali selvatici, i ricci se la cavano abbastanza bene, ovviamente quando hanno a che fare con la natura e gli altri animali perché in quel caso l’organizzazione degli esseri viventi è perfetta.
Ma, a causa della quasi totale mancanza della vista, i ricci, che rimangono nelle tane per tutto il giorno, quando la notte escono all’esterno non riescono a riconoscere la differenza tra i loro sentieri e le strade asfaltate ed, essendo queste ultime, facilmente percorribili perché lisce e senza ostacoli, vengono scelte dai ricci per spostarsi.
Purtroppo, anche se la notte nessuna strada è molto trafficata, qualche auto passa comunque e, a causa del buio, i ricci vengono investiti spesso anche inconsapevolmente.
È difficile per loro capire come difendersi da questo pericolo perché pur avendo tutto il tempo per mettersi in salvo, il loro istinto li porta ad appallottolarsi, poiché è la loro migliore difesa, e a rimanere immobili proprio sulla strada sulla quale troveranno la morte.
Durante l’inverno i ricci vanno in letargo e rimangono al sicuro all’interno delle loro tane, ma nei periodi più caldi, soprattutto in primavera, non sarà difficile, per chi vive in campagna o appena fuori dalla città, incontrare un riccio che passeggia alla ricerca di scorte di cibo.
Potremmo provare ad accogliere questo piccolo animale nel migliore dei modi con pochi semplici gesti: circondiamo i nostri giardini con siepi piuttosto che con reti metalliche brutte da vedere e pericolose per i ricci che, se rimarranno incastrati, non riusciranno a liberarsi facilmente; evitiamo, se possibile, i pesticidi, pericolosissimi per qualsiasi essere vivente e, se non sono poi tanto fastidiosi, non uccidiamo lumache e insetti perché saranno cibo gustosissimo per i ricci che passeranno di lì; ammucchiamo in un angolo qualche ramo secco e tante foglie, sono rifugi perfetti per i ricci che, magari, decideranno anche di restare finchè non saranno nati i loro piccoli e avere la possibilità di assistere a tutto questo, sarebbe a dir poco meraviglioso; lasciamo in giro sempre qualche ciotola piena d’acqua fresca perché i ricci camminano tantissimo e si ritrovano ben presto assetati e sofferenti, saranno stupiti di trovare lì per loro un’oasi che li rigenererà.
Poiché i ricci sono animali protetti, secondo la legge non possono essere portati via dalle loro tane ma dovrebbero essere invece accolti e protetti ovunque decidano di stabilirsi.
Proviamo quindi a non infastidirci se un giorno uno di loro si intrufolerà nel nostro terreno, non consideriamola come un’invasione, questo animale non porterà né danni né problemi ma soltanto tanta naturale e viva bellezza.
E se guidiamo di notte cerchiamo di andare piano, di prestare attenzione alle strade (soprattutto se strade di campagna visto che ricci, gatti, lepri e gli altri animali selvatici possono attraversare il nostro percorso) e se sfortunatamente capita di investire un riccio, cerchiamo di soccorrerlo perchè la sua vita merita di essere salvata o almeno di provarci! Leggete l’articolo Soccorrere un animale investito: ecco cosa c’è da fare!
Gaia Di Giovanni