La scuola pubblica, lo sappiamo tutti, è in forte crisi. In quattro anni ha subito un taglio economico di ben 3,5 miliardi e una riduzione di 90mila cattedre ma gli insegnanti di Religione aumentano sempre più. Un dato strano anche considerando il fatto che gli alunni che partecipano all’ora di religione sono calati (più del 10% preferiscono uscire dall’aula).
Un’altra stranezza è data dal fatto che il ministero dell’Istruzione, la fonte più autorevole in fatto di dati che riguardano la scuola, ha smesso da qualche tempo di fornire qualsiasi informazione sugli insegnanti di Religione.
Sta di fatto che le classi, in seguito alla riforma Gelmini, sono diminuite mentre i professori di religione no. Anzi sono aumentanti.
Sono i vescovi che stabiliscono quanti insegnanti collocare. Ma lo stipendio arriva dallo Stato.
In base ai dati resi noti dalla Cei (la Conferenza episcopale italiana) oggi i docenti di religione potrebbero avere superato le 28 mila unità e la spesa complessiva si aggira attorno ai 720 milioni di euro annui.
La spesa lievita perché accade che due docenti siano sulla stessa cattedra e in questo modo costano di più di un solo docente.
Sulla questione sembrano esserci dati strani e poco chiari.
Fonte: Corriere.it