Charles Bukowski fu un poeta e scrittore. Nasce ad Andernach in Germania il 16 agosto 1920.
Nella sua vita scrisse alcuni romanzi e migliaia di poesie. I suoi scritti hanno il potere di scuotere il lettore in diversi modi: chi li legge, infatti, o si sente molto affascinato e in sintonia con il suo sentire oppure non riesce a sopportare il suo stile. Non esiste una via di mezzo con la sua arte poiché ha il potere di toccare i nostri abissi e di travolgerci come un fiume in piena.
E’ capitato a molti di aver trovato un suo libro per caso e, durante la lettura, di essere stato toccato così a fondo da cambiare in seguito completamente vita, pensiero, modo di essere. Proprio per questo Bukowsky ha avuto così tanto successo, soprattutto tra i giovani in cerca di risposte: per la sua schiettezza, per la sua autenticità, per il suo potere di smuovere l’interiorità del lettore.
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La vita burrascosa di Bukowski si riflette nella sua scrittura diretta, senza giri di parole, cruda, mai banale, incisiva e spesso feroce. Nella sua giovinezza ha girovagato svolgendo i lavori più umili, ha toccato il fondo con l’alcol, con il gioco d’azzardo, non ha mai nascosto la sua relazione particolare con la sessualità.
Fin da quando era bambino ha trovato nella scrittura la sua oasi di salvezza e grazie a questo rifugio dal mondo è riuscito a trasformare la sua rabbia per la vita e per l’umanità in generale in arte che colpisce il cuore di chi la vive. Proprio per questo viene definito “scrittore maledetto“.
Lascia il corpo il 9 marzo 1994 a Los Angeles, all’età di 73 anni.
Le frasi più significative di Charles Bukowski
L’unico modo per comprendere la scrittura di Bukowski è immergersi nelle sue varie travagliate opere. Vogliamo riportare qui le sue frasi più significative per potersi avvicinarsi un po’ alla sua arte.
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Corrono come se avessero il fuoco sotto il sedere in cerca di qualcosa che non si trova. Si tratta fondamentalmente della paura di affrontare se stessi, si tratta fondamentalmente della paura di essere soli.
Invece a me fa paura la folla.
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Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l’anima in fiamme.
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L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino.
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Passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano.
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Resistere ha senso solo se ne esci con qualcosa in mano alla fine. Ma resistere tanto per resistere è l’infelice condizione di milioni di persone.
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Cosa potrebbe fare un poeta senza tormento? Ne ha bisogno come della sua macchina per scrivere.
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La verità sta nelle sfumature.
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Non è una gara. Non ho mai desiderato la fama o i soldi. Desideravo buttar giù le parole come volevo io, tutto qua. E dovevo buttarle giù, se no mi prendeva qualcosa che era peggio della morte. Le parole non come qualcosa di prezioso, ma come qualcosa di necessario.
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Sulla via per l’inferno c’è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine.
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Attenti a quelli che cercano continuamente la folla, da soli non sono nessuno.
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