Aprile è un mese magico che ci mostra quanto la natura possa essere artista. I fiori sbocciano sui prati e sugli alberi colorando la terra di tocchi di colore come un pittore, mentre Aprile ispira i canti degli uccelli, infervora gli animi che si danno alla pazza danza dell’amore… In questo mese, la terra si riveste del suo abito più bello e ci invita a celebrare assieme a lei la bellezza della vita, un giorno alla volta.
Il tempo più mite ci invita a spogliarci dal grigiore dei mesi passati. I primi raggi di sole ci risollevano l’animo. Sentiamo il desiderio di riscoprire la natura intorno a noi passeggiando tra i parchi, tra i campi, tra i boschi. Lì ci aspetta la meraviglia: la natura si è risvegliata e riempie questo mese d’Aprile col profumo della gioia semplice, nascosta in ogni goccia di rugiada che scintilla come un piccolo diamante e che ci parla di un tema importante: la rinascita. Ora è a portata di dita.
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Le origini di Aprile, legate alla dea dell’amore
Aprile è il quarto mese dell’anno giuliano e gregoriano e il primo mese completo di primavera, annunciando il nuovo inizio manifesto dei cambiamenti del tempo. Si tratta di un mese importantissimo in agricoltura: è il tempo della semina. Ora la terra, scaldata dai primi raggi di sole, sarà nelle condizioni ottimali per aiutare i semi a crescere, forti e vigorosi.
In alcune località del Nord, si dice che per seminare occorre aspettare che la terra sia “innamorata”; questo termine che potrebbe sembrare assolutamente privo di senso per noi, odierni cittadini, ha tuttavia un fondamento storico che ritroviamo proprio nel nome di questo mese.
L’etimologia di Aprile è ancora incerta e esistono diverse ipotesi sulla sua origine. Aprile era anticamente chiamato Aprilis, parola latina che alcuni studiosi fanno derivare da aperire, “aprire”, per indicare il moto della natura che in questi giorni si apre ai dolci raggi solari.
Altri studiosi ipotizzano che il nome originario di questo mese fosse invece Aphrilis, un derivato del greco aphròs, “spuma”, ponendo quindi questo mese sotto la protezione della dea Afrodite, colei che nacque dalla spuma del mare proprio in questo periodo dell’anno. Dea dell’amore, della bellezza e della fertilità, Afrodite era celebrata nell’antica Roma sotto il nome di Venere Verticordia (“colei che apre i cuori”) il primo giorno di Aprile.
Potrebbe quindi essere plausibile che l’usanza di aspettare che la terra fosse “innamorata”, così come viene ancora chiamata nel linguaggio popolare di alcune città del Nord, possa riferirsi al ricordo dell’antica divinità dell’amore, della bellezza e della fertilità e alla sua azione sulla natura, in quanto le divinità erano personificazioni di forze archetipiche presenti sia nell’uomo che nel mondo intorno a lui.
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Il significato simbolico di Aprile ti parla di rigenerazione
In questo mese la natura ci parla di trasformazione, di rinascita. Dopo l’apparente stasi invernale assistiamo ad un’esplosione di vita che sboccia, che fiorisce, che germoglia in ogni dove. Non stupisce quindi che questo mese accolga una delle festività cristiane più importanti: la Pasqua.
Se la Pasqua celebra la resurrezione, vi è un simbolo interessante portato in processione durante la Domenica che precede la celebrazione della resurrezione di Cristo: le palme. La pianta era chiamata anticamente “phoenix” ovvero fenice, rimandandoci alla leggenda del mitico uccello che rinasceva dalle sue ceneri. La sua simbologia era connessa già nell’antichità all’immortalità, alla connessione tra Cielo e Terra, facendo di questa pianta sacra un simbolo dell’albero della Vita.
Questa profonda simbologia ci introduce alla conoscenza dell’energia di trasformazione e di rigenerazione che pervade questo mese. Le festività sacre seguono i moti della natura che si rinnova, aprendoci di conseguenza ad un nuovo ciclo di vita: un ciclo che unisce sacro e profano, spirito e materia, in una sizigia che riporta la vita e l’abbondanza nel mondo dopo il silenzio e l’immobilità apparente dell’inverno.
Mircea Eliade affermava in proposito, nel suo Trattato di storia delle religioni:
“Le feste avvengono in un tempo sacro, cioè nell’eternità, come fa notare Mauss. Ma vi sono feste periodiche -sicuramente le più importanti- che lasciano intravedere qualcosa di più: il desiderio di abolire il tempo profano già trascorso e di instaurare un “tempo nuovo”. In altri termini, le feste periodiche che chiudono un ciclo temporaneo e ne aprono uno nuovo, intraprendono una rigenerazione del tempo.”
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La tradizione del pesce d’Aprile sarebbe… francese!
Nel Medioevo, in diverse regioni europee, l’anno iniziava il 25 marzo, nelle vicinanze dell’equinozio di primavera. Da quel momento iniziava la conta dei giorni secondo “lo stile dell’Incarnazione” o ab Incarnatione Domini, in quanto vi si celebrava il Concepimento di Gesù, ovvero l’Annunciazione a Maria. Le feste mariane erano tuttavia talmente sentite che si protraevano molto spesso fino al primo Aprile.
Tuttavia, il re Carlo IX decise, con l’Editto di Rossiglione del 1564, di trasporre l’inizio dell’anno al primo gennaio, momento in cui le giornate iniziavano ad allungarsi. Nel 1582, Papa Gregorio XIII decise di estendere questa misura a tutta la cristianità, includendola nella sua famosa riforma del calendario.
Secondo la leggenda, molte persone non riuscivano ad adattarsi al nuovo calendario oppure, per ignoranza, non lo rispettavano, motivo per il quale continuavano a scambiarsi le strenne il primo aprile seguendo l’antica tradizione. Quest’ultimi furono per questo motivo oggetto di scherzi da parte degli altri, che quel giorno scambiavano regali vuoti o storie per prenderli in giro. Nacque così la tradizione degli scherzi e e dei pesci finti, che nella tradizione cristiana simboleggiavano la fine del digiuno quaresimale.
Perché il pesce divenne simbolo degli scherzi del primo Aprile?
Il pesce occupava un posto importante nel cibo durante la quaresima in quanto, durante l’astinenza delle carni, rappresentava una fonte di proteine a buon mercato. Inoltre, il pesce era simbolo di Gesù, rappresentato dall’Ichtys, “pesce” in greco, e usato dai primi Cristiani durante le persecuzioni per comunicare tra loro senza essere riconosciuti dai Romani.
Un’altra ipotesi fa invece risalire l’origine del pesce, sinonimo di scherzo, ad una burla tra Cleopatra e Marco Antonio. Quest’ultimo volendo ingannare la regina d’Egitto sulle sue capacità di pescatore durante un concorso fece attaccare di nascosto al suo amo un pesce enorme; la regine lo venne a sapere e fece scambiare il vero pesce con un… pesce finto!
Fonti:
• 25 Marzo: Annunciazione E… Capodanno?!
• Eliade Mircea, Trattato di storia delle religioni, ed. Bollati Boringhieri, 2008.
• Focus: Che cos’è il pesce d’aprile? Storia e significato del giorno degli scherzi.
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in Discipline Bio-Naturali
www.risorsedellanima.it