La maggioranza dei problemi che avvengono all’interno della coppia avvengono per mancanza di comunicazione. Può trattarsi di una comunicazione assente, durante la quale nessuno dei partner comunica realmente all’altro ciò che prova e le difficoltà che affronta nella coppia, aumentando sempre più la distanza che intercorre tra sé e l’altro; oppure una comunicazione illusoria, fatta di paroloni e gesti plateali che nascondono in realtà un vuoto: la bocca parla ma il cuore tace, si tenta di convincere l’altro del proprio amore con una comunicazione che stride e suona superficiale, anche se forse-forse, più che tentare di convincere l’altro, si tenta di persuadere se stessi.
Si può vedere che in questi casi il problema della comunicazione nella coppia riflette anche ciò che l’individuo vive dentro di sé: la testa e il cuore non parlano la stessa lingua e se il messaggio dei sentimenti è già confusionale al livello interiore, figuriamoci al livello interpersonale. Risulta quindi difficile creare un ponte verso l’altro e incontrarlo a metà strada con la volontà di lasciarsi alle spalle una vita sicura fatta di soli “io” per dedicarsi ad una vita di “noi” fatto di incertezze.
Questa comunicazione mancante può influenzare negativamente la coppia colpendola al cuore fino a farla sgretolare come un castello di sabbia: le emozioni, gli stati d’animo e le interazioni si degradano progressivamente fino al punto di non ritorno. I partner si allontanano e finiscono per non comprendersi e il rischio è quello di diventare dei perfetti estranei, di non riuscire più a comprendere il significato di quel “noi” che era stato il cemento della coppia in passato.
I silenzi d’amore che parlano da cuore a cuore
Poi, c’è un altro tipo di comunicazione sottile che si basa sulla forza del sentimento, sull’amore, e proprio per il fatto che la mente non può tradurre una tale potenza, si inchina e tace, lasciando semplicemente trasparire la profondità del sentimento, non dalle parole ma da un linguaggio muto fatto di gesti e sguardi, di silenzi profondi, in grado di andare oltre i limiti della parola.
“Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano.”
(Paulo Coelho)
Questo tipo di silenzi è comunicativo, non è assenza né indifferenza, ma al contrario è una presenza talmente intensa che si riesce a comunicare attraverso un linguaggio che solo quel “noi” conosce. È un linguaggio che non usa la grammatica ma la complicità, non è fatto di regole e sintassi ma di uno scambio di informazioni quasi eteree che viaggiano al livello della pelle e dell’anima. A questi silenzi profondi, Aldo Carotenuto ha dedicato parte della sua intervista intitolata Il mondo dei sentimenti.
Il silenzio dei sentimenti a volte comunica più delle parole
Aldo Carotenuto è stato psicoanalista, scrittore e accademico italiano, docente di Psicologia presso l’università La Sapienza di Roma, nonché uno dei massimi esponenti dello junghismo internazionale e presidente del C.S.P.L, il Centro Studi di Psicologia e Letteratura fino al suo decesso, avvenuto nel 2005. Ecco un estratto dell’intervista che Aldo Carotenuto tenne nel 1996 durante la quale parlò della nascita del sentimento e del suo ruolo nelle relazioni interpersonali.
(Troverai il video completo alla fine di questo articolo)
“Ci sono persone che vivono un’esistenza intera senza mai rivelare a nessuno la tempesta dei sentimenti di cui loro sono vittime. Ci sono situazioni familiari, dove lei o dove lui non fanno mai trapelare, ma neanche minimamente, quello che è il loro mondo interno, quello che amano, quello che odiano. E il silenzio dei sentimenti è più vasto di quello che si possa pensare.
Noi anzi, diciamo, purtroppo siamo abituati a qualcosa di diverso, siamo abituati, per esempio, a persone che si innamorano e lo devono dire su tutti i giornali, lo devono dire anche in televisione. Ma chi crede a queste persone? Chi crede a quelle parole? Io credo molto di più al silenzio dei sentimenti. Ed allora mi vengono in mente quelle situazioni analitiche molto profonde, molto intense, così ricche di significato che non possono neanche essere descritte e che nascondono, uso questa parola, perché è proprio l’esatta parola che si dovrebbe usare, questa dimensione del sentimento che non si manifesta, ma che pure comunica. Cioè, poi il punto è questo: non c’è bisogno di dire una sola parola, ma quel sentimento ha già detto tutto.
In genere io direi che queste situazioni sono sempre situazioni che si possono vivere in due. Situazioni nelle quali già, se per un attimo, io do un significato alla dimensione che vivo, già io deturpo quella situazione. E allora il silenzio dei sentimenti, il silenzio di una situazione emotiva che non viene mai fuori, diventa, in un certo senso, la matrice di una ricchezza incredibile, una ricchezza che non va comunicata verbalmente, ma va comunicata da cuore a cuore.
E in quella comunicazione ci sono i misteri della vita più profondi che io conosca.”
(Aldo Carotenuto, Il mondo dei sentimenti, 1996)
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in discipline Bio-Naturali
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