Quante volte ci sentiamo invischiati in situazioni che non ci corrispondono, che non riflettono ciò che siamo? Quante volte ci capita di voler davvero cambiare vita e di non farcela perché dietro di noi ci trasciniamo delle relazioni, delle situazioni, che stanno in piedi solo perché abbiamo paura del poi e del vuoto che potrebbero lasciare dopo la loro scomparsa?
Forse la vera domanda da farsi è un’altra: a quanto della nostra felicità, vita, realizzazione, rinunciamo nutrendo con il nostro tempo e la nostra energia ciò che in verità ci uccide lentamente?
Tagliare i rami secchi è una necessità
Il presente sembra paradossalmente non avere spazio nella nostra vita. Siamo talmente proiettati nel futuro, in quello che dobbiamo o vogliamo raggiungere, o nel passato, come è stato o avrebbe dovuto essere, che ci perdiamo l’essenziale: quella vita che ci scorre tra le dita. Nello sforzo di trattenere ciò che non è più, oppure di accalappiare ciò che non è ancora, la nostra energia si disperde e tutta la vita racchiusa nel nostro presente, pure.
“Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.”
(Dalai Lama)
Ecco perché è utile imparare a lasciare andare, a tagliare i rami secchi: con un gesto risoluto e consapevole, decidiamo di ridare valore a ciò che conta davvero per noi, a ciò che ci nutre e ci aiuta ad evolvere, a ciò che riflette ciò che siamo; concentriamo l’energia lì dove serve per agire rispettandoci veramente. Tagliare i rami secchi ci aiuta a smettere di sacrificare inutilmente ciò che abbiamo di più caro: la vita.
Come riconoscere i rami secchi nella nostra vita
Quando qualcosa (o qualcuno) nella nostra vita ci dissangua, ci toglie continuamente le energie senza darci tregua, siamo di fronte a un ramo secco. I rami secchi possono essere di diversi tipi: possono essere quelle cattive abitudini che tolgono tempo, attenzione, alle persone che amiamo profondamente; possono essere delle persone soffocanti, invadenti e nocive, che ci isolano dal mondo e dalle nostre reali aspirazioni; possono essere delle situazioni che ci stanno strette come un lavoro che va contro i nostri principi oppure il vivere in un posto che ci fa stare fisicamente male,…
In poche parole, si potrebbe paragonare i rami secchi a quegli incubi ad occhi aperti che viviamo tutti i giorni.
Perché non riusciamo a separarci da ciò che ci fa stare male
Allontanarsi dalle persone tossiche, rinunciare alle cattive abitudini, abbandonare ciò che ci fa stare male non è facile come sembra. Anche se ognuno di noi desidera in cuor suo vivere bene, spesso rimaniamo bloccati di fronte alla decisione di darci un taglio una volta per tutte. Dietro questa non-decisione che potrebbe sembrare illogica perché obiettivamente dannosa, c’è una forza ancora più potente della ragione stessa: la paura del vuoto, dell’ignoto.
Il non sapere cosa ci sarà dopo, cosa aspettarsi dal futuro, è spesso talmente terrificante che preferiamo rimanere lì dove siamo, anche se scomodo, anche se fa male. Questa paura ci blocca nell’aprirci al mondo e alle tante possibilità che potrebbero offrirsi a noi, ma spesso preferiamo chiuderci al mondo e rinunciare a fiorire.
Tante volte, ci comportiamo come un seme che ad ogni primavera rinuncia a germogliare per paura di quello che potrebbe aspettarlo fuori da quel luogo che conosce fin troppo bene, e così decide di rimanere chiuso nel suo guscio, anche se lo spazio è talmente angusto che ci soffoca lì dentro, anche se rischia di morire. Ma ne vale davvero la pena?
Riscopri il potere dello spazio vuoto
Il più gran malinteso che ci sia quando si parla di cambiamento, è intenderlo come una tappa e non come un processo: il futuro che temiamo dopo il taglio dei rami secchi in realtà non esiste; ciò che esiste è oggi, adesso, ora, e ogni piccolo passo che muoviamo nella nostra vita con consapevolezza. Il cambiamento è un processo fatto di tanti passi, tra i quali ce n’è uno più importante di tutti: il primo.
Non fraintendermi: non voglio spingerti a compiere il tuo primo passo con frettolosità, anzi! Il tuo primo passo manifesta la direzione che vuoi prendere, per questo motivo è importante prenderti tutto il tempo che ti occorre per decidere bene. Quindi, dopo aver tagliato i rami secchi, fermati un attimo e osserva la tua vita dopo aver liberato spazio prezioso. Impara a stare in questo attimo intermedio, a trovare la bellezza di questo spazio vuoto.
Lascia la tua energia ritrovare la sua strada naturale ora che non è più cannibalizzata dall’esterno, offriti questa possibilità di osservare con pazienza e gentilezza verso te stesso il modo col quale fiorisci. Presta attenzione al tuo sentire senza provare l’impulso di dovere fare per forza qualcosa. Siediti nel tuo spazio vuoto, è lì che troverai l’antidoto contro la paura dell’ignoto e del futuro: la fede in te. Allora, nessuno potrà fermarti.
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in Discipline Bio-Naturali
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