Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente.
William Shakespeare ~ Romeo e Giulietta
La storia di Liang Shanbo e Zhu Yingtai affonda le proprie origini nel 1600 nella cultura popolare cinese, i due giovani erano destinati ad un amore impossibile, lei nobile, bella e ribelle e lui letterato di umili origini.
La leggenda tramandata nei secoli narra di come Zhu avesse il grande desiderio di frequentare l’università di Hangzhou, ma essendo questa interdetta alle donne durante la dinastia Jin, con l’aiuto del padre si travestì da uomo e prese in mano le sorti della sua vita.
Anche il giovane Liang stava andando alla città dove Zhu era diretta e i due si incontrarono durante il viaggio.
Come ogni storia che si rispetti, ben presto l’amicizia si trasformò in qualcosa di più forte e la complicità fu da subito così intensa da far nascere un legame quasi di “fratellanza”.
Dopo tre anni di studio Zhu dovette tornare a casa e Liang la accompagnò, ancora ignaro del fatto che lui fosse in realtà una lei. Solo dopo qualche mese dal ritorno a casa lui scoprì l’identità della ragazza, i due ovviamente si innamorarono perdutamente al punto che lui decise di chiederla in moglie.
Dell’amore della figlia per l’umile Liang, il padre non ne era contento, inoltre i genitori avevano già programmato il matrimonio della loro unica figlia con un nobile giovane, Ma Wencai.
Il povero innamorato non resistette al dolore tanto che il suo cuore cedette e morì, questa notizia scosse terribilmente Zhu, la quale decise di sposare il nobiluomo a patto che il padre le permettesse di porgere gli ultimi saluti sulla tomba dell’amato.
Prima della cerimonia la sposa triste passo al sepolcro dell’innamorato, dove pianse le sue lacrime per l’amor perduto; ma mentre lei si disperava certa della sorte che la aspettava all’altare, il sepolcro di Liang si aprì, si narra a causa di un fulmine, e lei senza pensarci un secondo vi si catapultò all’interno.
Mentre Zhu stava ancora precipitando nella tomba il sepolcro si richiuse davanti agli occhi esterrefatti del padre; dopo pochi minuti la tomba si riaprì una seconda volta e ne uscirono due colorate farfalle: le anime dei due innamorati Liang e Zhu.
Le farfalle danzarono un po’ accanto al padre atterrito dal dolore e poi si allontanarono scomparendo all’orizzonte, finalmente libere di amarsi.
La storia d’amore tra Liang e Zhu viene spesso rappresentata in opere, film e balletti, è un amore tormentato che trova la pace solo dopo la morte proprio come fu per Romeo e Giulietta, le loro tragiche storie hanno una linea che le unisce tanto che la città di Ningbo e quella di Verona, sede delle vicende narrate nell’opera shakespeariana, hanno firmato un gemellaggio da cui c’è stato uno scambio di statue, Giulietta è quindi finita a vegliare sulla città degli amanti cinesi, mentre una copia della statua di Liang e Zhu veglia all’ingresso della tomba della Capuleti.
Una delle opere più conosciute dei questa storia è il Concerto Liang Zhu per violino composto nel 1958 e suonato la prima volta nel Shanghai Grant Theatre.
La città di Ningbo, patria della storia d’amore narrata, ha fatto domanda all’UNESCO perché questa leggenda venga riconosciutacome patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Questa storia d’amore deve insegnarci che l’amore è libero, non deve mai essere costruito e che è così forte da resistere anche dopo la morte.
Articolo scritto da Valeria Bonora – valeria2174.wix.com