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Rassegna Etica

Curiosità su "Alice nel Paese delle Meraviglie"

Di Laura De Rosa - 24 Agosto 2017

Il libro “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” venne pubblicato per la prima volta nel 1865 dal matematico e scrittore inglese reverendo Charles Lutwidge Dodgson, alias Lewis Carroll. A ispirare la figura di Alice fu una bimba omonima conosciuta dall’autore. La storia la conosciamo tutti ma meno note sono alcune curiosità riguardanti sia Carroll che i suoi personaggi.

Il primo film su Alice risale al 1903

Il primissimo film ispirato ad Alice nel paese delle Meraviglie venne girato nel 1903, in Gran Bretagna. Dura solo 10 minuti e fu complicato rappresentare le stranezze del libro, visto che il cinema era ancora agli inizi.

Carroll Lewis soffriva di “Alice in Wonderland Syndrome”

Secondo alcuni studiosi Carroll Lewis non faceva uso, come si va dicendo, di sostanze allucinogene ma soffriva di un disturbo neurologico che gli provocava strane visioni e distorsioni delle forme. Disturbo che lo ha reso fortunato permettendogli di partorire una storia destinata all’immortalità. Ha persino un nome “Alice in Wonderland Syndrome”, detto anche sindrome di Todd o allucinazioni lillipuziane. Può essere temporaneo o durare nel tempo, può anche presentarsi come sintomo iniziale della mononucleosi infettiva da virus di Epstein-Barr. Le cause? Non sono chiare ma si ipotizza dipenda da un’attività elettrica anomala che crea alterazione del flusso sanguigno nelle aree cerebrali adibite alla percezione visiva. Sarà vero o una scusa per non ammettere che Carroll vedeva oltre senza bisogno di sindromi nè di sostanze?

Nell’ultimo capito di Attraverso lo specchio c’è un riferimento all’Alice che ispirò Carroll

 
Nell’ultimo capitolo di “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò” c’è un chiaro riferimento ad Alice Liddell, la bimba cui si ispirò Carroll. Si tratta di un gioco di parole, detto acrostico, in cui le prime lettere di ogni riga formano una parola di senso compiuto, che è per l’appunto Alice Liddell.

Il libro è stato pubblicato in più di 7.600 edizioni

Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie è stato pubblicato in più di 7.600 edizioni in almeno 174 lingue. La prima tradizione risale al 1869 in Germania, da parte dell’agenzia 7Brands. Ad oggi il libro è stato tradotto anche in scouse, dialetto di Liverpool, Esperanto, kazako e in altre lingue e dialetti poco conosciuti.

Il primo libro di Alice nacque come regalo

Il primo libro di Alice venne scritto da Carroll per fare un regalo alla bimba che lo aveva ispirato, Alice Liddell, che gli rimase amica per anni. L’intestazione riportava: “Come regalo di Natale a una cara bambina in memoria di un giorno d’estate“. Più tardi Alice, quella in carne e ossa, partì per viaggiare in Europa finendo per perdere i contatti con lo scrittore.

La MPAA ha stabilito il controllo genitoriale per la visione del film di Tim Burton

La MPAA (Motion Picture Association of America) ha stabilito il controllo dei genitori per vedere il film di Tim Burton ispirato al libro di Alice. Il motivo? La presenza di “inquietanti immagini e situazioni fantastiche di azione e violenza, e per di più un bruco che fuma”.

La bimba che ispirò la figura di Alice era castana

 
Come premesso Carroll, per la figura di Alice, si ispirò a una bambina realmente esistita, di nome Alice Liddell, nata nel 1858. La bimba però non era bionda come ce la immaginiamo, complice la versione Disney del racconto, ma castana.
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Il libro è stato censurato in Cina nel 1931

La Commissione Censura cinese affermò che attribuire intelligenza umana agli animali significava denigrare l’uomo. E a quanto pare tanto bastò per censurare il libro nel 1931.

Lewis Carroll scrisse anche il seguito di Alice

Il seguito di Alice si intitola “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò“, storia cui è ispirato il lungometraggio di Tim Burton. Venne scritto nel 1871 e inizia con la protagonista intenta a osservare uno specchio nel salotto di casa. Alice scopre ben presto di poterci entrare e inizia così una nuova avventura. Il libro è più malinconico del primo perché a quanto pare fu scritto in un periodo teso per Carroll, che ebbe problemi con la famiglia Liddell.

Il libro ha suscitato l’interesse della psicologia

 
Stando ad alcuni ricercatori, la favola di Alice manifesta evidenti tratti psicopatologici. Alice infatti è disorientata, non sa chi è, irrequieta, desidera fuggire via dal suo mondo, che la costringe a un rigore eccessivo. Questo spiegherebbe il perché del non senso di tante conversazioni e parole: un modo per ribellarsi alle regole disobbendendo. Secondo altri si tratta di un trip allucinogeno, favorito dall’assunzione di droghe da parte dell’autore.

Le prime illustrazioni del libro erano dello stesso Carroll

Il libro di Carroll ha ispirato nel corso del tempo molti disegni e il primo manoscritto, regalato ad Alice Liddel, era arricchito da illustrazioni realizzate da Carroll in persona. Le successive pubblicazioni vennero invece illustrate da John Tenniel.

Laura De Rosa

mirabilinto.com

 
 
 





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