In questo periodo dove trovare lavoro è sempre più complicato, è giusto che chi il lavoro se lo inventa dal nulla sia incentivato a farlo e quando poi quello che ne scaturisce è così bello, ecologico ed etico è davvero importante condividerlo col mondo, in modo che tutti sappiano che anche da un semplice fico d’india si può ricavarne un valore e quindi un lavoro.
Lei è una ragazza siciliana si chiama Graziana Giunta e dopo aver mangiato i deliziosi fichi d’india ne crea dei gioielli fantastici, si può tranquillamente dire che sia un’artista che grazie alla sua idea è riuscita a sensibilizzare verso scelte più consapevoli del rispetto dell’ambiente il suo pubblico.
Il suo atelier si trova ad Assoro, in provincia di Enna, e si chiama Manituana, che nel linguaggio degli indiani d’America significa “Il giardino del Grande Spirito“, lasciatasi ispirare dalla sua formazione artistica, in particolare dalla pittura steineriana secondo cui “l’arte diventa una parte integrante dell’educazione dell’uomo e risveglia, attraverso il creare, la ricchezza di contenuti spirituali“.
Graziana è già da un po’ che lavora con questa pianta, che è arrivata qui da noi in Europa durante le guerre di conquista del nuovo mondo: “mi occupo di pittura e utilizzo la foglia secca della Pala di Fichi d’India per creare delle mascherine da applicare alle superfici e tirarne fuori delle tessiture per i miei lavori artistici”
Di seguito potete vedere come questa tecnica è stata impiegata per realizzare la texture dello sfondo:
Ed è grazie all’utilizzo iniziale di questo materiale che ha scoperto che lo stesso poteva essere utilizzato anche per altri scopi… e così nacque la sua linea di bijou!
Graziana raccoglie le foglie le lascia essiccare e ne estrae la parte legnosa, quella più in basso della foglia, la più resistente, la ripulisce, la colora e la utilizza per creare a mano gioielli del tutto naturali ed unici.
“Ho sempre cercato di mettere un frammento di sicilianità nei miei lavori, mi piaceva l’idea di donare un pezzo della mia terra a chi acquistava un mio lavoro, così nei quadri utilizzavo spesso la polvere lavica dell’Etna, negli elaborati grafici le tessiture delle pale di fichi d’India e adesso utilizzo la pianta vera e propria che non solo ha delle ottime proprietà curative ma in questo caso si è trasformata in un oggetto di ornamento.”
Il forte legame di Graziana con la sua terra ha quindi dato origine a preziosi ed unici gioielli da indossare, una svolta decisiva al riciclo di materie naturali, e così si può tranquillamente affermare che si può dare nuova vita a ciò che solitamente si butta.
Graziana è una donna che ha realizzato il suo lavoro si può dire dal nulla, dagli scarti, da quello che non viene più utilizzato è un insegnamento per i giovani di oggi che non riescono ad entrare nel mondo del lavoro, ma che con una buona dose di volontà, inventiva, fantasia e pochissimi investimenti possono realizzare opere d’arte eco sostenibili e bellissime, dando anche un forte impatto ambientale e un grande insegnamento nel NON sprecare risorse preziose.