Le campanule appartengono alla famiglia delle Campanulaceae e il nome deriva dalla tipica forma a campana che le contraddistingue. Probabilmente venne introdotto dal naturalista belga Rembert Dodoens nel 500′.
Il significato simbolico di questo fiore è ambiguo: da un latto infatti è considerato simbolo di speranza e perseveranza perché è una pianta molto resistente, dall’altro si dice sia legato alla morte, come confermano alcune leggende che lo vedono protagonista. Ne esistono numerose specie, alcune delle quali spontanee come la campanula rapunculoides e la campanula persicaefolia, che un tempo venivano coltivate come ortaggi per merito delle radici dolciastre. Le foglie e i fiori della pianta sono stati usati spesso dalla medicina popolare nella preparazione di colluttori anti-infiammatori. Le campanule vivono prevalentemente nelle regioni temperate e subtropicali dell’emisfero boreale, sono molto diffuse in montagna, sia in Europa che in Asia Minore. Diverse specie proliferano nel nord America. Scopriamo le leggende più belle che le vedono protagoniste.
Le campanule guardano in giù
Questa leggenda dal blog isticomomo.it svela il motivo per cui le campanule guardano in giù.
Si narra che un tempo sulla terra nascessero degli strani fiori che guardavano il cielo e che appassivano a causa del sole che, puntualmente, li seccava. Il capo di questi fiori era terribilmente dispiaciuto per la triste situazione e così decise di preparare un intruglio magico per cambiare posizione ai suoi fiori, in modo che rivolgessero la corolla verso terra. Salvò tutti eccetto un fiore che era rimasto lontano, circondato da fiori onnivori. Il capo partì comunque per salvare quell’ultimo esemplare e giunto nella foresta, percepì il profumo della campanula sua amica. Ma non fu facile raggiungerla perché un grosso fiore voleva impedirgli di proseguire oltre e il capo delle campanule si ritrovò costretto a combattere per molte ore. Riuscì a vincere e a raggiungere finalmente l’ultima campanula per somministrarle la pozione magica. Da allora le campanule non guardano più verso il cielo ma rivolgono la corolla verso terra.
Il fiore che può salvare il mondo
Ed ecco un’altra leggenda tratta dal blog killerboy.
Tanto tanto tempo fa il mondo era un luogo brullo e molto triste, abitato da esseri infelici. A quel tempo nei boschi vivevano ancora delle fate alate, che nel frattempo sono scomparse. Una di loro però ha resistito al trascorrere del tempo impietosita dalla tristezza. Decise così di studiare la tristezza consultandosi con altre figure del piccolo popolo, finché un giorno incontrò un albero centenario che le spiegò il vero motivo del dilagare di tanto sconforto. Dipendeva dall’assenza di bellezza. La fata rimase colpita dalle parole dell’albero ma non riusciva a capire bene. Poi un giorno improvvisamente comprese: guardando un semplice fiore rimase folgorata dalla sua bellezza. Co decise che sarebbe stato un fiore a salvare il mondo dalla tristezza, si mise in viaggio in cerca di quello giusto. Ne incontrò tanti lungo il cammino ma nessuno sembrava all’altezza. Decise di inoltrarsi nello spazio per scovare il fiore più bello e su una roccia vagante ne intravvide uno piccino. Era bello ma non troppo appariscente, piccolo, resistente. Insomma, era il fiore adatto a riaccendere i cuori inariditi delle persone. Lo colse e lo portò sulla terra. Quel fiore era la campanula, che oggi simboleggia ciò che è nuovo e capace di durare eternamente.
Le campanule magiche
Si narra che nelle notti d’estate a volte si possano percepire degli strani tintinnii, come di campanelli. Sono le campanule blu a emettere quei suoni e lo fanno per chiamare il piccolo popolo in occasione delle loro feste segrete. Il momento dell’anno più goliardico per queste creature è il solstizio d’estate, specie dopo il crepuscolo, quando si riuniscono per fare festa. In queste occasioni speciali si dice che le campanule vengano utilizzate come lanterne ricurve che rischiarano i boschi durante la notte. Ma sebbene siano associate al divertimento estivo, molte leggende riportano storie inquietanti sul loro conto. Non a caso vengono anche chiamate campane dei morti perché si credeva in passato che sentirne i rintocchi fosse presagio di morte imminente. In Scozia la campanula prende il nome di “Old man bell“, che significa campanella del demonio.
Secondo altre leggende le campanule sarebbero abitate da fate malvagie e i luoghi dove sbocciano in quantità sarebbero maledetti, irti di sortilegi e incanti di ogni genere. Si dice anche che le fate utilizzino le corolle come cappellini. Altre storie affermano che le campanule sono porte verso l’Altromondo e che solo le anime pure siano in grado di attraversare quel portale divenendo molto piccole, in modo da poter entrare nel calice azzurro e farsi avvolgere da quel colore fino a raggiungerne il cuore. A quel punto le porte invisibili che permettono l’accesso al regno luminiscente si aprono. Insomma, le campanule sono proprio un fiore magico e la loro natura ambivalente e misteriosa le rende ancor più affascinanti e curiose.
Laura De Rosa
yinyangtherapy.it