«Per prevenire la carie, ci hanno insegnato a lavarci i denti due volte al giorno, a usare il filo interdentale e a fare controlli regolari dal dentista, eppure un numero sbalorditivo di cavità, corone, cure canalari e denti estratti testimonia dolorosamente che nella nostra igiene orale abbiamo omesso qualcosa. Nonostante la pletora di trattamenti al fluoro, di collutori e di promesse sulla salute della bocca, si sono visti più denti cariati nell’ultimo secolo che in quelli che lo hanno preceduto». Scrive così nel suo libro “Cura i tuoi denti in modo naturale” (Macro Edizioni, 2016) Nadine Artemis, aromacologa ed esperta di oli essenziali, oggi tra le personalità più influenti del mondo olistico nordamericano.
Creatrice di “Living Libations”, un’apprezzata linea di sieri, elisir e oli essenziali per la salute e la bellezza, l’autrice invita alla spontaneità e al rifiuto dei protocolli (suo il concetto di “bellezza ribelle”) al fine del raggiungimento del massimo benessere. Critica verso l’odontoiatria occidentale e ferma sostenitrice dei metodi di cura naturali, in questo volume, Nadine Artemis, fornisce istruzioni precise sulle nuove strategie per avere cura della bocca ed eliminare le vecchie abitudini, con l’obiettivo di rendere più forti e sani denti, gengive, saliva e smalto.
Una vera visita guidata all’interno del cavo orale, dove il lettore è invitato a familiarizzare con la complessa relazione tra i fattori interni ed esterni che ne influenzano la salute. Perché la bocca è un ecosistema vivo, un organo strettamente correlato al resto del corpo.
Premessa dell’autrice: la medicina e l’odontoiatria occidentale trattano i sintomi invece delle cause degli squilibri dell’organismo. «Questo sistema sintomatico di cura genera una spirale incessante di appuntamenti, medicinali, interventi chirurgici, ablazione del tartaro, ponti, corone e otturazioni che non mettono mai in discussione né risolvono i fattori fondamentali di quello squilibrio», scrive Nadine Artemis.
Nel suo volume, l’ideatrice di sieri per la cura dei denti utilizzati in tutto il mondo critica la “teoria acidogena” tanto in voga tra i dentisti e le scuole di odontoiatria, che considera lo zucchero e gli acidi che rimangono tra i denti come la causa della carie. Un’idea persistente assunta come norma negli anni ‘40 del XX secolo, messa in dubbio oggi dalle più recenti ricerche in campo odontoiatrico che stanno indagando sulla relazione tra la bocca e il resto del metabolismo del corpo. Tra i ricercatori che seguono questo filone vi è il dott. Reinhard Voll, padre dello screening elettrodermico, fermamente convinto che i denti siano interconnessi con gli altri organi e ghiandole del corpo mediante la circolazione sanguigna, così che ogni infezione a carico della bocca finisce per aver ripercussioni sullo stato della salute in generale. Stando ai suoi calcoli l’80% delle malattie avrebbe un collegamento con la carie dentale.
Il più fiero contestatore della teoria acidogena fu il dott. Ralph Steinman, che con la sua ricerca basata sull’utilizzo di un marcatore fluorescente riuscì a documentare che i denti sono attivi al loro interno, configurandosi quindi come organi vivi dotati della capacità di resistere e rinnovarsi. In pratica, un fluido che ha origine nei pressi nell’intestino circola nei denti e li lava dall’interno, eliminando tossine e biofilm microbici e apportando tutti quei nutrienti necessari alla matrice minerale. Un vero alleato per la prevenzione della carie dentale e dei processi gengivali. «Dato che i denti sono strutture vive, in un rapporto dinamico con la mente e con il corpo, possono anche guarire in modo simile alle ossa, creando nuovo tessuto invece di soccombere agli attacchi degli acidi e dei batteri», sostiene Artemis.
Grazie alla collaborazione dell’endocrinologo John Lenora, Steinman scoprì che la circolazione del fluido all’interno del nucleo centrale dei denti è regolata da una secrezione endocrina dell’ipotalamo, che quando funziona in modo corretto agisce come uno spazzolino invisibile, impedendo la penetrazione dei batteri nel dente e neutralizzando gli acidi che vi si depositano in superficie. Il fattore responsabile dell’interruzione del movimento normale e dell’inversione del senso circolatorio del fluido dentinale è invece l’ormone parotideo, secreto dalla ghiandola parotide.
Dopo questa necessaria premessa teorica, l’autrice parte dall’osservazione della bocca e delle nostre abitudini alimentari per giungere a proporre consigli utili per una corretta alimentazione e un nuovo schema di igiene orale quotidiana, basato su otto mosse semplici e veloci. Nell’ampia rassegna che tratta svariate tematiche (interessante la parte sui metalli pesanti delle otturazioni) abbondano anche le informazioni sulla salute e cura dei denti dei bambini e sui preparati vegetali, arricchite da consigli su problematiche specifiche. Nella riflessione di Artemis trova inoltre ampio spazio la descrizione dei meridiani dentali.
Secondo questa concezione ogni dente al suo interno presenta vasi sanguigni (fluido craniosacrale e fluido dentinale) che lo collegano alle funzioni fisiologiche dell’organismo e quindi a diversi percorsi dei meridiani del Qi, ovvero l’energia vitale descritta dalla medicina tradizionale cinese. «Il Qi contiene invisibili linee elettriche che attraversano i denti, collegandoli al campo energetico unificato del corpo», scrive Artemis. Tale conoscenza si rivela utile per il benessere dell’intero organismo, perché stando a questo metodo di cura un dolore localizzato nel primo molare inferiore può dipendere da problemi digestivi e una volta risolti questi anche il dente tornerà in salute.
Nel mirino dell’autrice sono finite anche le sostanze chimiche e sintetiche contenute in tutti i dentifrici, all’origine di problemi quali la distruzione del collagene, l’interferenza con i processi ormonali, il danneggiamento dell’epitelio e il disturbo della flora batterica dell’apparato digerente. Per lo sbiancamento naturale la soluzione viene dunque cercata dall’interno e non dall’esterno, perché «una dentina che riceve significative quantità di nutrienti, minerali e vitamine liposolubili si riflette in denti forti e bianchi».
La soluzione per denti bianchi?
Il sale elimina i microbi e rende più alcalino il pH della bocca, creando l’ambiente neutro ideale dove intervenire con lo spazzolino. Artemis consiglia dunque uno sciacquo al sale, da effettuarsi dopo i pasti o dopo aver mangiato agrumi o altri cibi molto acidi. Per prepararlo basta procurarsi un barattolo di vetro da conserve con il coperchio a tenuta perfetta. Dopo aver miscelato circa 30 grammi scarsi di sale in 0,5 litri di acqua quasi bollente (è preferibile quella di sorgente o comunque priva di fluoro e di cloro), si tenderà a formare una sorta di salamoia a cui può essere aggiunta una goccia di olio essenziale. Il barattolo deve essere scosso senza mescolare, prima di versare la soluzione in un bicchierino da utilizzare per il benefico sciacquo.
Nel libro l’autrice fornisce anche altri preziosi consigli per la corretta igiene orale.
Per risvegliare il senso del gusto e dire addio all’alito cattivo basta un gesto prezioso per la salute del nostro organismo, quello del raschiare delicatamente la lingua con appositi strumenti, al fine di rimuovere la patina che ospita molti microbi e il muco che risale dall’esofago. Oltre alla pulizia della lingua possono rivelarsi utili anche gli oli essenziali, potenti antibatterici, antimicotici e antivirali che ringiovaniscono il tessuto gengivale e stimolano la circolazione a livello delle gengive e dei vasi sanguigni che irrorano la bocca. Tra i migliori vi sono quelli di cannella, chiodi di garofano, lentisco e menta piperita. Per disintossicare o disinfiammare l’area dove viene rimossa un’otturazione in amalgama la migliore soluzione è invece l’impacco di argilla, perfetto per assorbire le tossine dagli strati più profondi dei tessuti orali. Per prepararlo basta mescolare mescolare due gocce di olio essenziale o di un siero misto con un po’ d’acqua e l’argilla necessaria per formare una pallina, che per 10 minuti dovrà esser tenuta ben premuta sull’area interessata.
In conclusione, ecco in sintesi le otto mosse per la naturale e corretta igiene orale, consigliate da Nadine Artemis:
- Tenete la soluzione salina dove tenete lo spazzolino da denti. Aggiungetevi una goccia di olio essenziale o di siero misto. Prima di spazzolarvi i denti fate uno sciacquo al sale.
- Pulitevi la lingua due o tre volte.
- Spazzolatevi le gengive, risalendo dalla gengiva verso il dente e dedicando un’attenzione particolare al margine gengivale. Usate uno spazzolino morbido e asciutto e versatevi una goccia minuscola di olio di neem miscelato con una goccia di olio essenziale o di siero misto.
- Lucidate i denti con uno spazzolino elettrico con testina rotonda. Usate una goccia di olio essenziale e un pizzico di polvere lucidante fatta in casa.
- Eliminate ogni residuo di placca dal bordo delle gengive con una sonda con la punta di gomma o con uno spazzolino per i solchi e una goccia di olio essenziale o di siero misto.
- Passate il filo interdentale! O, ancora meglio, passatelo due volte. Inumidite il filo interdentale con una goccia di olio essenziale o di siero misto.
- Fate uno sciacquo finale con la soluzione salina o con un colluttorio alternativo. Sciacquatevi la bocca vigorosamente e poi sputate.
- Usate un irrigatore orale per sciacquare le tasche gengivali con acqua salata e olio essenziale. Massaggiate il margine gengivale o qualunque area sensibile con una goccia di olio o di siero.
Buona igiene orale!
Marco Grilli