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Vapori vaginali: cosa sono e a cosa servono

Di Laura De Rosa - 7 Dicembre 2016

A Hollywood vanno alla grande, merito dell’attice Gwyneth Paltrow che ne ha parlato sul proprio blog sostenendo che i vapori vaginali sono un rilascio energetico che permette di bilanciare gli ormoni femminili. A cosa servono in pratica? A ridurre eventuali dolori e disagi durante il ciclo mestruale senza tuttavia sopprimere il sintomo, a rilassarci favorendo la pace interiore. Il rimedio risalirebbe, secondo chi lo pratica, a Maya e a Aztechi, ma anche l’Estremo Oriente ne fa uso da molto tempo.

Vapori vaginali: cosa sono

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Si dice che i vapori vaginali non solo riducano eventuali dolori associati al ciclo ma favoriscano la fertilità. Sebbene a livello medico la loro efficacia non sia provata, non è nemmeno sconsigliata poiché, a quanto pare, non presentano controindicazioni. Come funzionano? Si versano in acqua bollente delle erbe terapeutiche, il vapore emanato va lasciato a contatto con le parti intime per una mezz’ora circa. Il vapore andrebbe a dilatare i vasi sanguigni favorendo la circolazione, l’apporto di ossigeno e il rilassamento muscolare del pavimento pelvico. Non solo, c’è chi afferma stimoli il desiderio sessuale, ringiovanisca i tessuti vaginali, disintossichi l’organismo dall’interno, aiuti a perdere peso, a regolarizzare il ciclo mestruale e ridurre lo stress.

Tutte le donne possono ricorrervi ma sono soprattutto quelle che soffrono di dolori mestruali intensi a trarne enorme beneficio. In questi casi il colore del sangue è scuro, stando al metodo, e necessita quindi di essere purificato dai cicli precedenti. Le erbe aromatiche utilizzate sprigionano in acqua calda delle essenze medicinali che contribuiscono all’irroramento dei tessuti esterni della vagina, al miglioramento della circolazione sanguigna delle labbra che si protrae poi verso le mucose interne fino ad arrivare alla cervice e al sistema riproduttivo femminile. Ecco perché si ritiene che i vapori intervengano anche nei casi di infertilità. Ma a quanto pare sono una pratica efficace non solo dal punto di vista fisico ma anche “spirituale” poiché in grado di connettere la donna con l’io femminile trasmettendo una sensazione di profonda pace interiore.

Cosa ne pensano i medici

Gran parte dei ginecologi non consiglia il metodo ritenendolo inutile, tuttavia affermano che il vapore aromatico potrebbe avere un effetto calmante perlomeno sulle parti più esterne come pelle e mucose. Mentre per quanto riguarda l’aspetto fertilità e dolori del ciclo mestruale, i medici non riconoscono alcun fondamento. Diversamente la pensano le donne che hanno testato il metodo. Non ci sono dati certi né statistiche che comprovino la veridicità di tali affermazioni, ma trattandosi di una terapia non pericolosa vale la pena provarla.

Le origini dei Bagni di Vapore o Vapori Vaginali

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Per quanto riguarda le origini dei bagni di vapore, o Yoni, si ritiene come premesso che risalgano ai Maya, come risulterebbe dalle cronache dei primi frati spagnoli che citarono l’esistenza di questo metodo terapeutico, ma a quanto pare anche in Estremo Oriente e in centro-sud America erano molto diffusi. Difatti altre fonti parlano di origine coreana, ove i bagni sono chiamati chai-yok e vengono praticati da moltissime donne. Negli Usa sono sbarcati con il nome di V-Steam e hanno preso piede grazie al contributo di alcune star come Gwyneth Paltrow.

Vapori vaginali: come si fanno

A quanto pare non è difficile fare i vapori vaginali a casa, è infatti sufficiente procurarsi 2 litri d’acqua, 30 gr di erbe fresche o secche come calendula, basilico, achillea, piantaggine, rosmarino, artemisia, origano, una coperta, una sedia. Le erbe, che possono essere eventualmente mischiate, vanno versate in una pentola di acqua bollente per una decina di minuti. La pentola va collocata sotto una sedia con un buco centrale che permetta di far passare il vapore. Alcune donne la inseriscono nel water sedendovisi sopra. A questo punto si tolgono pantaloni e mutande e ci si sistema sopra alle erbe fumanti, coprendo le parti intime con una coperta dalla vita in giù. In questo modo il vapore aromatico rimane sotto la coperta ma è importante, qualora risulti troppo caldo, aspettare che si raffreddi un po’. Volendo, si possono poggiare i piedi su un tappeto, coprirsi con la coperta anche nella parte superiore del corpo, a seconda delle preferenze.

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Il bagno di vapore, per risultare efficace, deve durare almeno una ventina di minuti. Una volta terminato, bisogna stare a letto per un’oretta al caldo. Il momento migliore per eseguire i vapori è di sera prima di coricarsi con una frequenza di 3 vapori alla settimana prima dell’inizio delle mestruazioni, se il dolore è particolarmente acuto. Va quindi ripetuto ogni mese finché il colore del sangue mestruale non inizia a essere più rosato anziché rosso scuro. Il bagno di vapore, a quanto pare, viene consigliato anche dopo il parto fin dal primo giorno. Molte levatrici sono solite ricorrervi sebbene lo rivisitino in modi leggermente diversi. A livello medico la tecnica non è praticata perché ritenuta inefficace, tuttavia non è considerata pericolosa, quindi provarla male non fa.

Laura De Rosa

yinyangtherapy.it





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