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Rassegna Etica

Pensiero positivo: secondo Osho è un'ipocrisia

Di Laura De Rosa - 8 Novembre 2016

Sono sempre stata scettica nei confronti del pensiero positivo pur avendo tentato, in passato, di rendermelo simpatico. Tentativo fallito. Osservavo la natura e i suoi cicli vedendo il sole alternarsi alla luna, la luce al buio, la veglia al sonno, le stagioni calde a quelle fredde, in un perfetto equilibrio. Forzare la natura a essere “solare”, mi dicevo, sarebbe un abominio. Convincerla che la luce è positiva e il buio negativo un’assurdità. E come la mettiamo con quell’attimo di totale annebbiamento che accompagna l’orgasmo e, quindi, il principio vitale? Niente caos/buio/oscurità, niente vita.

La conclusione cui sono giunta, per adesso, è che l’uomo è terrorizzato dall’oscurità perché, nel buio, gli è difficile esercitare il controllo. Quando tutto è luce, il mondo è osservabile, manipolabile, non desta preoccupazione. Quando calano le tenebre, bisogna necessariamente fidarsi, lasciarsi andare, come accade durante il sonno notturno, troppo spesso considerato appendice della veglia, suddito della vita diurna anziché suo pari. Atteggiamento che, secondo me, contraddistingue una società votata al “Dio Sole”, quindi al “principio maschile” logico, razionale, attivo, caldo, espansivo. Una società che osanna la luce e la positività in fondo continua a lodare “il lume della ragione”, in una forma nuova, meno scientifica, più “spirituale”.

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Mi sono chiesta più volte se il pensiero positivo non sia addirittura uno stratagemma per preservare lo status quo. Molti di noi sentono il bisogno di un cambiamento profondo, di una società in cui yin e yang, principio femminile e maschile, diventino collaborativi anziché spodestarsi a vicenda. Tuttavia il “culto” del pensiero positivo è a senso unico. Ed essendo la positività, nell’immaginario collettivo, associata alla luce, che è a sua volta associata al principio maschile, sorge il dubbio che questa “filosofia” abbia poco a che vedere con il “risveglio”. Fa riflettere che sia nata, secondo quanto affermato da Osho, in una setta cristiana, “Christian Science”, religione (perlomeno per come ce l’hanno spiegata) del Dio, non della Dea o di entrambi.
Il pensiero positivo ci incoraggia a concentrare l’attenzione sui pensieri positivi, ma questo tende a produrre una repressione dei pensieri negativi. Afferma Igor Sibaldi nel video youtube “Gestione dei sentimenti”: “pensare positivo è un culto perché viene presentato come qualcosa che amplifica le possibilità della mente e invece in realtà le limita. Pensare è pensare e basta. Pensare positivo è meno di pensare perché vuol dire pensare marrone oppure vedere verde. Ma vedere è vedere mentre vedere verde toglie tutti i blu. Pensare positivo è un pensare poco“.

Il pensiero positivo secondo Osho

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Sull’argomento si è soffermato anche Osho, secondo il quale pensare positivo non ha alcuna utilità nel processo di risveglio. Riporto di seguito un brano tratto da “The Transmission of the Lamp”: “la tecnica del pensare in positivo non è una tecnica che ti trasforma: si limita a reprimere gli aspetti negativi della tua personalità. E’ una tecnica basata sulla scelta. Non può giovare alla consapevolezza: va contro la consapevolezza. La consapevolezza è sempre senza scelta. Pensare in positivo, significa semplicemente forzare il negativo ad andare nell’inconscio, e condizionare con pensieri positivi la mente cosciente. Ma il guaio è che l’inconscio è molto più forte, è nove volte più forte della mente cosciente. Per cui, quando una cosa diventa inconscia, essa diviene nove volte più forte di quanto non lo fosse prima. Magari non si manifesta più nella vecchia maniera, ma trova nuovi modi di espressione.

Quindi, la tecnica del pensare in positivo è poco efficace, priva di una profonda comprensione, e continua a fornirvi idee sbagliate su voi stessi. Il pensare in positivo è nato da una setta cristiana americana, che prese il nome di “Christian Science”. Per evitare la parola “Christian” e avere in tal modo più presa sulla gente, un po’ alla volta fu abbandonata la vecchia etichetta, e si limitò a parlare della filosofia del “pensiero positivo”. Christian Science – questa è la fonte originale – avanzò l’idea che tutto quello che vi succede nella vita, non è altro che una proiezione del pensiero. Se volete essere ricchi, “pensate alla ricchezza e arricchitevi”. E’ attraverso il pensare in modo positivo che ci si arricchisce, che si diventa più ricchi… che i dollari cominciano a venire verso di voi.” E prosegue: “… Christian Science ha un approccio superficiale… può aiutare in certi casi: in particolare, si possono modificare quelle situazioni che sono realmente create dalla vostra mente. Ma non tutta la vostra vita è creazione della mente.

Parlano un linguaggio più filosofico, ma la base è la stessa: se pensi in negativo, ti accadranno cose negative; se pensi in positivo, ti accadranno cose positive. E in America questo genere letterario ha molta fortuna. In nessun altro posto al mondo il pensare in positivo ha avuto alcuna presa… perché è una cosa puerile. “Pensa di essere ricco e diventalo”… tutti sanno che è una pura e semplice assurdità. Ed è nocivo, è pericoloso per te. Le idee negative della tua mente devono essere rilasciate, non devono essere represse da idee positive. Occorre che tu crei una coscienza, che non è positiva, né negativa. Quella sarà una pura coscienza. In quella pura coscienza, vivrai la più naturale e gioiosa delle esistenze. Se tu reprimi una qualsivoglia idea negativa perché ti fa star male per esempio, se sei arrabbiato, e reprimi la tua rabbia sforzandoti di cambiare quell’energia in qualcosa di positivo, come cercare di sentirti in amore verso la persona verso cui provavi rabbia, oppure di sentire compassione per lei, sai benissimo che stai ingannando te stesso. A un livello molto profondo la rabbia rimane tale: stai semplicemente dando una mano di bianco, per coprirla. In superficie puoi sorridere, ma il tuo sorriso si limiterà alle tue labbra. Sarà una ginnastica delle labbra: non sarai connesso con te, col tuo cuore, col tuo essere. Tra il tuo sorriso e il tuo cuore, stai mettendo una barriera: l’emozione negativa che hai represso. E non si tratta di una sola emozione: nella tua vita ci sono migliaia di emozioni negative… non ti piace una persona; non ti piacciono tante cose; tu stesso non ti piaci; non ti piace la situazione in cui sei.

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Tutta questa immondizia, continua ad accumularsi nell’inconscio, e in superficie prende forma un ipocrita, che dice: “Amo tutti quanti. L’amore è la chiave della beatitudine”. Ma non traspare alcuna beatitudine nella vita di una persona così! Dentro di lei esiste un vero inferno. Può ingannare gli altri, e se continui a ingannarli per un tempo sufficientemente lungo, finisce per ingannare anche se stessa. Ma questo non è un cambiamento. E’ solo sprecare la propria vita… che ha un immenso valore, perché una volta buttata via, non si può riaverla indietro. Il pensare in positivo, se lo si vuole chiamare col suo vero nome, non è altro che la filosofia dell’ipocrisia. Quando vi viene voglia di piangere, essa vi insegna a cantare. Ci puoi riuscire se ci provi, ma quelle lacrime represse verranno fuori in un altro momento, in un’altra situazione. Esiste un limite alla repressione. E la canzone che stavi cantando è del tutto insignificante: non la sentivi, non nasceva dal tuo cuore. Essa nasceva solo dal fatto che questa filosofia dice di scegliere sempre ciò che è positivo. Io sono assolutamente contrario al pensiero positivo. Sarai sorpreso di sapere che se non scegli, se rimani in una consapevolezza libera da scelte, la tua vita comincerà a esprimere qualcosa che non è né positivo né negativo, qualcosa di superiore a entrambi. Per cui, non sarai un perdente. Non sarà positivo, non sarà negativo, sarà esistenziale. Quindi, se ci sono lacrime, esse avranno una loro bellezza; avranno una loro canzone. Non occorre che tu sovrapponga ad esse un’altra canzone: esse provengono dalla gioia, dall’appagamento, non dalla tristezza o dal fallimento. E se la canzone esplode, non sarà contro le lacrime o la disperazione: è semplicemente l’espressione della tua gioia… non è contro nulla né a favore di qualcosa. E’ semplicemente il fiorire del tuo essere; ecco perché la chiamo esistenziale.
Il pensare in positivo, ha condotto l’America su una strada sbagliatissima: ha reso la gente ipocrita. Oggigiorno, è la filosofia che, in America, ha maggior presa. Di fatto non è nemmeno una filosofia: è solo spazzatura. Essa non comprende la psicologia dell’uomo, non è radicata nelle scoperte della psicologia, né in quelle più profonde della meditazione. Si limita a dare speranza alla gente, a persone che stanno perdendo ogni speranza.”

Laura De Rosa

yinyangtherapy.it





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