Il piccolo paesino si chiama Brolo, è in realtà una frazione del comune di Nonio, in Piemonte, ed è definito il paese dei gatti, non proprio però per il fatto che vi siano gatti ad abitarlo, come invece succede nella frazione di Prepotto, Ciubiz, in provincia di Udine, dove gli abitanti sono 5 e i gatti 26, ma per una leggenda che narra come i paesani si siano definiti “i gatti che han scacciato i topi”.
La leggenda ha inizio nel 1756 e precisamente il 10 di ottobre, quando il consiglio della comunità si riunì per chiedere la separazione ecclesiastica dalla parrocchia di San Biagio di Nonio.
Un grande passo per una piccola frazione, che nonostante si impegnò di provvedere autonomamente ad arredare la chiesa di Sant’Antonio Abate, venne schernita dalla comunità di Nonio con il detto “Quand al vien parrocchia Brol / al ratt metarà su al friol”, che significa “Quando Brolo avrà una parrocchia, il topo si metterà il mantello”.
I paesani di Brolo non presero bene la cosa e continuarono la loro battaglia per l’indipendenza da Nonio e il 27 aprile 1767 ottennero la firma sul decreto che permise l’erezione della Parrocchia di Sant’Antonio Abate.
Il giorno dopo accadde quello che fece di Brolo la città dei gatti, un piccolo topo morto con indosso un mantello venne appeso sulla porta di casa delle autorità di Nonio, i gatti avevano finalmente scacciato i topi… col mantello!
La leggenda parla anche del fatto che la piccola frazione ingaggiò veramente diversi gatti per scacciare i topi dal paese, ma comunque la si voglia vedere da allora Brolo è diventato il paese dei gatti, ad un’altitudine di 420 metri, sulla sponda del lago Orta, incorniciato dal monte Cregno.
Nel 2006 fu eretto un monumento vicino alla strada provinciale e le case della frazione sono decorate con immagini di gatti ovunque.