Lucy e Glenn sono due labrador, i primi “medici a quattro zampe” sbarcati in Italia. Riescono a fiutare i tumori ancora prima dei test scientifici diagnostici.
Sono stati addestrati nel Regno Unito ed ora lavorano in Trentino, a Pergine Valsugana.
Il loro fiuto è talmente eccezionale da riuscire a diagnosticare altre patologie oltre ai tumori come la narcolessia o il morbo di Addison.
Questi due bellissimi labrador aiutano medici e laboratoristi nella difficile e delicata operazione di diagnosi: sono fondamentali nei casi dubbi o in quelle situazioni dove il sintomo c’è ma le analisi non rivelano nulla.
Lucy e Glenn sono ospiti dell’associazione Medical Detection Dogs Italia (Mdd), una onlus che si occupa di ricerca medica proprio grazie all’aiuto dei cani.
Il presidente di questa associazione, Diego Pintarelli, dichiara: “In Inghilterra dove da anni si svolge questa attività è stato dimostrato come riescano a individuare cellule tumorali soprattutto negli stadi precoci della malattia”.
Ma concretamente come riescono i cani in questa impresa? Contenitori di urine congelate vengono fiutate prima da un cane e poi dall’altro: se le cellule risultano malate l’animale si siede o si sdraia, rimane invece in piedi se il campione è negativo.
E quanto è attendibile questo metodo di diagnosi? Secondo i ricercatori più del 90% per tumori allo stadio iniziale.
Tutto ciò è possibile perchè il tessuto canceroso ha un odore particolare che i cani possono fiutare nelle urine e nel fiato di chi è ammalato: i nostri amici a 4 zampe hanno più di 250 milioni di sensori olfattivi nel naso e questa loro particolarità permette di diagnosticare un tumore quando non è ancora diagnosticabile dagli strumenti creati dall’uomo.
Fonte: Corriere.it