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Ecovillaggio Solare di Alcatraz: evadere è una necessità

Di Marco Grilli - 14 Settembre 2016

Via dalle città affollate, inquinate e congestionate, dove la gente è sempre più stressata e non riesce a coltivare rapporti umani autentici. Volete chiudere una volta per tutte con i rumori, il caos e la frenesia delle megalopoli? L’alternativa agli anonimi condomini di città è rappresentata dagli ecovillaggi, insediamenti immersi nella bellezza della natura, sostenibili, economicamente convenienti e improntati alla condivisione. Uno di questi si sta sviluppando nei pressi di Gubbio, all’interno dei 470 ettari del Parco della Libera Repubblica di Alcatraz. «Sarà uno degli ecovillaggi più innovativi dal punto di vista delle ecotecnologie. E ci impegneremo perché diventi anche uno degli ecovillaggi più belli e culturalmente vivaci», promette Jacopo Fo, ideatore del progetto.

L’Ecovilaggio Solare sorge in una splendida valle ricca di fermenti culturali, divenuta area agricola di pregio e Sito di interesse comunitario (Sic), grazie anche alla forte mobilitazione popolare che è riuscita a salvaguardare il suo enorme valore ecologico dai numerosi tentativi di speculazione. Popolata oggi da circa 200 persone che si dedicano alle attività artistiche, al benessere psicofisico, all’agricoltura biologica, al commercio equo e solidale, alla comunicazione via Internet e alla sperimentazione in genere, dal 1981 ospita l’Università Libera di Alcatraz, un agriturismo e centro culturale che ha iniziato le sue attività con corsi di teatro, giornalismo, scrittura creativa, disegno, fumetto, tecniche psicofisiche, arti marziali, per poi specializzarsi nella produzione culturale vera e propria.

Libera Università di Alcatraz

Libera Università di Alcatraz

«La vita è una prigione, evadere è una necessità»: con questo motto si definisce Alcatraz, che non è un partito, né una setta, né una comune, ma un centro dove si praticano «la buona cucina, le buone maniere, la comicoterapia e, a volte, il buon senso». In poche parole, un luogo da sempre attento alle nuove tecnologie e alla sostenibilità ambientale, dove le persone si sentono a loro agio e riescono a sfogare la loro creatività.

Il progetto dell’Ecovillaggio Solare – gestito dalla Libera Università di Alcatraz in collaborazione con Merci Dolci s.r.l. – è realizzato con l’assistenza e la supervisione di Banca Etica attraverso un Consorzio di costruzioni. Le proprietà collettive sono gestite da una cooperativa di cui fanno parte tutti gli acquirenti in virtù della quota sociale versata per l’acquisto di una frazione. L’analisi del territorio e la progettazione è stata curata da due architetti di lunga esperienza nel settore della bioarchitettura, Sergio Los e Natasha Pulitzer, le verifiche dal punto di vista dell’efficienza energetica sono spettate al professor Maurizio Fauri dell’Università di Trento, mentre per la messa a punto del sistema idrico sono state seguite le indicazioni di un altro grande specialista del settore, Pietro Laureano. La ditta addetta alle costruzioni è la Safra. Questo impegno e lo sfoggio di tali competenze è stato premiato con l’assegnazione all’Ecovillaggio Solare del marchio di qualità Energia Arcobaleno.

Va inoltre ricordato che tutte le scelte sono state vagliate anche dal gruppo di lavoro della Libera Università di Alcatraz, che da parte sua non ha però nessun vincolo o legame prestabilito con l’Ecovillaggio (e viceversa), anche se, come chiarito da Jacopo Fo «essendo noi persone convinte che la vita sia l’arte dell’incontro, saremo sempre molto ben disposti alla collaborazione, quando è amichevole, reciproca e basata sul mettere assieme le migliori qualità».

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Ecologico, certificato e garantito, l’Ecovillaggio Solare mira a offrire nuove possibilità di vita a chi vuol riscoprire il contatto con la natura e il senso di comunità. L’idea di fondo è quella di creare una città verde, non concentrata ed efficiente dal punto di vista energetico, dove si possa vivere serenamente rispettando l’ambiente e dando il proprio contributo in termini di idee e progetti. Ogni appartamento ha 2 mila metri quadrati di terreno privato, ma si possono sfruttare anche 230 mila metri quadrati di parco condominiale (boschi, oliveti e tartufaie), mentre in comune vi sono i sistemi energetici, la lavanderia, le piscine e la sala per le feste e gli spettacoli. L

’impatto sul territorio è minimo perché i cinque gruppi di case e bungalow sono disseminati nell’enorme spazio verde, anche se si mantengono piuttosto vicini tra loro, con distanze da 400 metri a un chilometro. Lontano dal traffico, dai rumori e dalla congestione cittadina, l’Ecovillaggio permette di raggiungere i principali servizi con soli 12 Km di viaggio, mentre Umbertide e Perugia si trovano rispettivamente a 30 e 40 Km di distanza. I piccoli spostamenti per poter usufruire dei servizi essenziali sono ampiamente ripagati dalla quiete e dalla bellezza di un posto unico e creativo, dove il solo panorama di verde sconfinato vale a riconciliare l’anima. All’Ecovillaggio Solare si offrono svariate possibilità abitative (dall’antica casa in pietra, all’avveniristica costruzione in lamellare di legno coibentato, ai bungalow isolati di 40 mq, fino alle semplici piazzole per roulotte), in differenti contesti, con le abitazioni poste in cima alla collina, a mezza costa, sulla riva del piccolo torrente o immerse nel bosco. Tutto si basa sulla biodiversità, che significa dare ogni possibilità e non imporre un’unica formula.

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La vera forza di questo sistema abitativo poggia sul cohousing, che permette di razionalizzare i costi abitativi e fornire un’ulteriore serie di risparmi. Stop a spese energetiche e condominiali, la casa non rappresenta più un costo ma offre un ricavo. Tutto possibile se autoproduci energia con i pannelli solari, coltivi il tuo orto e il tuo frutteto, ti fornisci di legna, insalate selvatiche, funghi ed erbe officinali dal parco condominiale, e infine usufruisci dei beni comuni e degli spazi dove puoi organizzare o partecipare a iniziative culturali, corsi e spettacoli. «Un posto dove ci sono molte occasioni per farsi venire la voglia di organizzare qualche cosa insieme, proprio perché la struttura stessa dell’abitare è concepita come esperienza collettiva, solidale. Ovviamente questo non è un obbligo ma una possibilità», si legge sul sito dell’Ecovillaggio.

Considerando il taglio dei costi energetici e condominiali e gli altri vantaggi derivati da forme di collaborazione e socializzazione degli acquisti, è stato calcolato che chi vive nell’Ecovillaggio riduce le spese per oltre tre stipendi annui rispetto a coloro che vivono nei condomini cittadini. Vediamo come è possibile raggiungere questo risultato.

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Prima di tutto le abitazioni prevedono bollette zero o molto basse per luce, riscaldamento e acqua, grazie all’autoproduzione, all’efficienza energetica e alla fitodepurazione. L’accorto sistema di suddivisione dei rifiuti può consentire la vendita del differenziato sul libero mercato, con un risparmio quantificabile in 2-3 mila euro all’anno a famiglia, mentre il parco condominiale di 230 mila metri quadrati è in grado di raggiungere una produzione media annua di 300 quintali di legna, 200 litri di olio di alta qualità, oltre a qualche decina di chilogrammi di tartufo nero. Altre entrate sono garantite dalla concessione in affitto di parte dei terreni ai condomini e dalla struttura ricettiva – di proprietà di una costituenda Srl indipendente dalla cooperativa che gestirà anche un servizio di prenotazione stanze sul modello dell’albergo diffuso – chiamata a contribuire in modo sensibile alle spese condominiali. Tutto questo senza dimenticare la possibilità di detrazioni Irpef sui costi di ristrutturazione per alcuni appartamenti e la futura installazione di un micro parco eolico. Ebbene, l’insieme di queste entrate dovrebbe coprire abbondantemente i costi condominiali e, nella migliore delle ipotesi, produrre un piccolo utile condominiale.

È poi lo stesso stile di vita incoraggiato dall’Ecovillaggio, ispirato alla filosofia della Spinta gentile senza alcuna imposizione, a offrire molte altre possibilità di risparmio per i residenti, basti pensare al gruppo d’acquisto, alla gestione di orti familiari, al car sharing con auto elettriche e a basso consumo, allo scambio di servizi, al baratto e alla socializzazione di alcune incombenze.

Per chi fosse interessato all’acquisto vi sono le possibilità di comprare la propria casa finita chiavi in mano oppure solo al grezzo. Il costo degli appartamenti va dai 2.200 ai 2.900 euro a mq commerciale e comprende pannelli solari fotovoltaici e termici, 2.000 mq di terreno più le proprietà condominiali. Il prezzo varia a seconda delle soluzioni scelte ed è possibile anche ottenere finanziamenti tramite alcune banche. Ancora più interessante il fatto che l’Ecovillaggio Solare ha ottenuto la possibilità di creare un’area sperimentale dove testare nuove forme e nuovi materiali, vantaggiosi dal punto di vista ecologico e dell’efficienza energetica. Spazio dunque all’autocostruzione di strutture al di fuori delle consuetudini architettoniche (anche una tenda yurto-mongola è la benvenuta), con i proprietari che possono decidere forma, materiali e rifinitura della loro casa. Il costo di un’area edificabile di 40 mq più 8 mq di serra bioclimatica, comprendente anche i 2.000 mq di bosco e la quota di proprietà condominiale, è pari a 40 mila euro.

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L’Ecovillaggio Solare non è una comune o una comunità ma solo un villaggio, con le sue forme necessarie di democrazia decisionale. Le uniche regole sono quelle del vivere civile e del mutuo rispetto. Non vi è alcuna forma di condivisione forzata: ognuno si compra la propria casa e ne è sovrano, senza doversi sentire obbligato a una serie di scelte. Il pieno potere su tutte le decisioni è degli abitanti, così come accade in un condominio. L’esperienza di Alcatraz è una forma avanzata di democrazia, dove tutti hanno spazio, le decisioni vengono prese in comune e nessuno ha mai tradito la parola data.

Illuminanti le parole di Jacopo Fo: «Da 30 anni vivo a Alcatraz e ho sperimentato con grande piacere la spontaneità dello stabilirsi di nuovi codici. Le persone tendono naturalmente verso la collaborazione. Regolamentare è per me un errore. Quello che vedo funzionare è il continuo lavorio delle relazioni a due. Il gruppo è l’insieme di queste relazioni tra due individui alla volta. È un percorso eccellente per prendere qualunque tipo di decisione. Ad Alcatraz esiste un gruppo di una quindicina di persone che lavorano insieme, portano a scuola i figli, comprano la legna, lanciano progetti, organizzano feste eccetera, senza bisogno di creare spazi e tempi vincolati per la discussione e senza bisogno di fissare turni, regole od obblighi». È inoltre importante sottolineare che l’Ecovillaggio può risolvere il problema dell’abitazione e offrire anche un lavoro, ma fornire occupazione per i residenti non è lo scopo centrale del progetto, anche se può diventare un effetto collaterale qualora una persona riesca a sviluppare le opportunità messe a disposizione.

Più in generale, l’Ecovillaggio Solare nasce dall’esigenza di costruire ecovillaggi autosufficienti, radicati e cosmopoliti, adatti a un’economia della conoscenza che risponda attivamente alle risorse più preziose di cui dispone l’Italia: luoghi, ambiti climatici, cibi, città e monumenti, paesaggi e architettura. «Crediamo in un regionalismo dei luoghi prima che degli abitanti che, non necessariamente, sono autoctoni. Come nella transizione dalla polis alla civitas, non conta la provenienza, la parentela, la razza delle persone, conta la loro scelta consapevole di condividere programmi, sistemi simbolici, etica, per realizzare visioni comuni. Possiamo definirle comunità intenzionali, che volontariamente adottano un comune statuto, assumendo un ruolo civico», spiega l’architetto Sergio Los.

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Le prime famiglie, composte in totale da poco più di 10 persone, si sono trasferite nell’Ecovillaggio Solare a partire dal settembre 2014. Oggi questa struttura è in crescita, mostra risultati sorprendenti dal punto di vista dell’efficienza energetica e sta attirando un sempre maggiore interesse. Tra le dimore più interessanti vi è la Casa Solare, che domina la valle con una vista sensazionale. Su due piani con ampie porte finestre e serre bioclimatiche, è suddivisa in otto appartamenti di diversa metratura, con isolamento ad alta efficienza. Costruita in cemento armato con tamponature ad alta coibentazione, presenta un impianto di pannelli fotovoltaici e termici sul tetto, tripli vetri con gas, riscaldamento a pavimento, un ampio patio e un sistema di gestione dell’acqua duale. Al suo interno troverà posto anche la Casa per persone con disabilità, un appartamento atossico e ad alta efficienza energetica, pensato come luogo di sperimentazione delle più avanzate tecnologie.

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L’Ecovillaggio Solare mira a creare i presupposti affinché 100-200 persone possano trasferirsi in campagna per organizzarsi la vita come desiderano. Un modo per imporsi come esperienza da imitare, che emerge dalle stesse parole di Jacopo Fo: «Crediamo che questo Ecovillaggio sarà il primo di una grande serie di realizzazioni abitative che porteranno molte persone a reinterpretare aree industriali dismesse, palazzine tradizionali, paesi e quartieri creando sistemi di coabitazione, condivisione di beni e servizi, progettazione comune. Un movimento che basa la sua forza sull’azione diretta, per rispondere alle esigenze primarie di una persona e di una famiglia: abitare, mangiare in modo sano, respirare aria pulita, stare in mezzo al verde, avere a disposizione spazi di socializzazione e di iniziativa, occasioni per inventarsi un lavoro su misura, una collettività disponibile alla collaborazione e alla condivisione».

Marco Grilli





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