Molto spesso confondiamo l’introversione con la timidezza ma le due cose sono in realtà diverse. Perché se un timido fatica a socializzare e a stare in società, l’introverso è più a suo agio nel mondo esterno, tuttavia ama particolarmente la solitudine. Non dipende da una paura della realtà o da un senso di inferiorità ma da una tendenza innata che fa loro prediligere la quiete. Perlomeno questi sono, a grandi linee, i risultati delle ricerche a tema. Ecco allora un elenco semi-serio di caratteristiche tipiche degli introversi sulla falsariga dell’articolo “23 segnali che siete segretamente introversi” dell’Huffington Post, filtrate da un’introversa che è anche un po’ estroversa.
Non amano parlare troppo
Gli introversi amano trascorrere il tempo da soli, a volte pensando e ripensando alle proprie cose, altre volte dedicandosi alla meditazione e quindi al “reale” silenzio interiore. Le chiacchiere in compagnia tendono invece a stancarli, per non parlare dei classici pettegolezzi, che procurano loro un certo fastidio fisico. Personalmente si tratta di nausea.
Sono un po’ timidi
Abbiamo detto che l’introversione non corrisponde necessariamente alla timidezza, tuttavia capita che gli introversi siano più timidi rispetto agli estroversi. Solo che se un timido DOC prova spesso questa sensazione, l’introverso va a periodi.
Amano osservarsi intorno
L’introverso tende a osservare di più ciò che lo circonda, ad accorgersi dell’atmosfera che tira e di quelle sottigliezze emotive che l’estroverso ignora poiché concentrato sul dialogo e l’interazione.
Sono attratti dall’oscurità
Il tipo estroverso, per vocazione innata, è yang, ovvero solare, attivo, proiettato verso l’esterno. Il tipo introverso è invece di natura yin, quindi più riflessivo, proiettato verso l’interno e le parti oscure, che riesce ad esplorare con nonchalance, a differenza dell’estroverso che ne è impaurito.
Prestano attenzione ai dettagli
Gli introversi sono tendenzialmente più attenti ai dettagli come hanno dimostrano alcune ricerche scientifiche a tema. La loro vista sembrerebbe più sviluppata rispetto a quella degli estroversi. Tuttavia secondo Jung è vero il contrario: gli introversi hanno più facilmente una visione d’insieme.
A volte si sentono soli anche in gruppo
Gli estroversi sono “animali” sociali, senza nulla togliere loro perché si tratta di una qualità fantastica. Gli introversi invece, essendo più chiusi in se stessi, a volte si sentono soli anche in gruppo. Lo sostiene Sophia Dembling.
Le sensazioni piacevoli non dipendono dall’ambiente circostante
Secondo una ricerca a tema, gli introversi rispetto agli estroversi non sono influenzati più di tanto dall’ambiente circostante nella sensazione di piacere. Ovvero quest’ultima è indipendente per loro dal contesto.
Sono più riflessivi
Gli introversi sono più riflessivi degli estroversi perché abituati al silenzio. Quindi prima di dire qualcosa, tendono a pensarci su.
Hanno bisogno di equilibrio
Gli introversi hanno bisogno di equilibrio, ovvero per stare bene devono alternare fasi di solitudine a fasi di socializzazione. Lo stare troppo soli, esattamente come lo stare sempre con altre persone, li turba.
Stare a lungo fuori casa li stanca molto
Sebbene moltissimi introversi amino viaggiare, sembrerebbe che si affatichino di più degli estroversi a stare fuori casa a lungo. E questo sarebbe riconducibile alla loro natura yin, più passiva rispetto a quella yang dei cugini.
Preferiscono essere protagonisti piuttosto che intrattenere le persone
Ovvero gli introversi sono capacissimi di tenere conferenze, parlare in pubblico e mettersi in primo piano, ma non amano solitamente la parte successiva, ovvero la socializzazione faccia a faccia che spesso succhia loro energie.
Sono attratti dalle professioni solitarie
Gli introversi preferiscono spesso le professioni che permettono loro di esprimersi in solitudine. Per esempio la scrittura ma anche lavori ad alto tasso di creatività.
Non sempre amano rispondere al telefono
Non è raro che gli introversi evitino di rispondere al telefono. Non perché siano infastiditi da chi li chiama, piuttosto perché se sentono di non avere le energie giuste per affrontare una conversazione, rimandano.
Hanno bisogno di momenti di solitudine
L’introverso si ricarica tramite la solitudine mentre l’estroverso, quando trascorre uno o più giorni a distanza dagli altri, impazzisce.
Tendono a sedersi ai bordi anziché al centro
L’idea di essere attorniati da persone li mette a disagio, come se si sentissero sotto pressione. Per questo molti estroversi ammettono di preferire i posti ai bordi, che si tratti del cinema, della metrò o del bus.
Laura De Rosa
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