Educazione
Primo piano

Il potere educativo del sonno e della pausa

Di Elena Bernabè - 22 Aprile 2016

L’atto del dormire racchiude in sé un valore importantissimo. Permette all’Io vigile di abbandonare controlli e difese psicologiche, garantisce ad esso una depurazione e una rigenerazione, lo rende più attivo e vivace.

Provate a pensare a quando, per qualsiasi motivo fisico o mentale, non riuscite a dormire e trascorrete giorni e giorni senza un sonno adeguato e sano: le vostre energie sono scarse, il vostro umore è a terra, il vostro entusiasmo è assopito. Dormire ci rende vivi ma non è solo una questione fisica! E’ stato dimostrato che chi rimane vigile per tanto, troppo tempo (tre-quattro giorni di seguito) senza mai dormire va incontro ad allucinazioni e ad uno stravolgimento totale della propria personalità.

Il sonno è un bisogno primario dell’uomo, allo stesso livello del cibo. E’ come se la nostra natura ci dicesse che siamo programmati per fare di tanto in tanto delle pause, che non possiamo essere eccessivamente attivi. Nella pausa ci rigeneriamo, elaboriamo ciò che abbiamo vissuto e ci permette di riattivarci in modo costruttivo e sano. Ecco quindi la fondamentale utilità delle pause dal lavoro, sia giornaliere che settimanali ma anche le pause dal ruolo genitoriale o da quello amicale, di coppia e via dicendo. La sana lontananza depura, rigenera e costruisce.

Ma come detto prima il dormire non è solo un bisogno del nostro corpo. Lo è anche e in modo particolare della nostra mente. Il sonno permette ai pensieri, ai vissuti e alle emozioni di sedimentarsi momentaneamente, di entrare a far parte di noi invece di dominarci, permette a noi di prendere con essi la giusta distanza e di comprenderli.

Perché è così importante la pausa?

Il sonno è un momento educativo nella pedagogia steineriana, viene considerato un momento importante per l’apprendimento e la crescita del fanciullo che da sveglio vive determinate esperienze e da dormiente le elabora, le fa proprie. Strettamente collegato al valore del sonno vi è l’insegnamento ad epoche praticato nelle scuole steineriane: l’insegnante di classe affronta per un periodo di tre-quattro settimane solo una materia. Poi vi è una lunga pausa di questa stessa materia e in seguito viene affrontata per altre tre-quattro settimane e via dicendo. Questo perché la lunga pausa permette, come nel sonno, di far riposare ciò che si ha appreso e di farlo rivivere con più freschezza e immediatezza.

E’ semplice comprendere questi meccanismi portando l’esempio della bicicletta. Si dice che una volta che si è imparato ad andare in bicicletta lo si è imparato per tutta la vita, non si può “disimparare” a farlo. Ed è proprio così! L’entusiasmo, l’impegno, la voglia di farcela è talmente viva e traboccante di volontà che quando il bambino impara ad andare in bicicletta si porterà dentro di sé questa sua esperienza, esperienza che nessuno gli ha insegnato: gli adulti gli hanno solo dato lo strumento e magari l’incoraggiamento ma è stato lui a riuscirci!

Ciò che nasce da dentro in modo spontaneo non morirà mai, quello che invece ci viene dettato dall’esterno ha vita breve, brevissima!

Il sonno nella vita dell’uomo

ragazza che dorme

Credit foto
©Pexels

Tornando al dormire si comprende la fondamentale importanza di un sonno buono, sano, lungo e rigenerante per tutte le fasi della vita dell’uomo.

Dapprima, da neonati, il sonno ristoratore notturno potrà essere breve e dovrà andare di pari passo con il bisogno di rassicurazione e di sicurezza (il piccolo appena nato cercherà infinite volte il contatto corporeo o il seno materno per trovare quella sicurezza che gli permetterà in seguito di affidarsi a sè stesso per dormire in modo continuativo). Non appena divenuto più grandicello il sonno notturno sarà importantissimo: a 2-3 anni il bambino dovrebbe dormire anche 12 ore (distribuito sia di giorno che di notte oppure solo di notte) per poter affrontare la vita in modo vigile, sereno e positivo. Le ore di sonno, man mano che si diventa grandi, diminuiscono pian piano fino all’età adulta: sapete benissimo tutti però quanto male fa anche all’adulto dormire poco! La stessa valenza educativa del piccolo d’uomo vale anche per noi!

La pedagogia Waldorf ci aiuta moltissimo a comprendere il bambino e appena i maestri notano un comportamento insolito del fanciullo, piccolo o grande che sia, chiedono nell’immediato al genitore quanto è soddisfatto il bisogno del bambino di dormire e come si avvicina a questo momento: pensate infatti alla differenza tra un bambino che prima di dormire guarda la televisione o gioca con il computer e un bambino che si avvicina al momento del sonno accompagnato da una fiaba o da giochi pacati. Provate voi stessi la differenza!

La pausa per l’uomo non deve essere vissuta, come spesso la si vive, come una perdita di tempo ma come un momento importante di sano riposo e di crescita interiore. Pensate al bimbo appena nato di quante pause giornaliere di sonno ha bisogno per riuscire ad affrontare la vita!

Gioiamo delle pause dei nostri bambini, non riempiamo la giornata con mille attività ma permettiamo loro di inventarsi e ricrearsi il tempo, assaporiamo le nostre pause, condividiamole, lodiamole, creiamole!

Cerchiamo allora di assicurare a noi e ai nostri bambini il soddisfacimento dei due più importanti bisogni primari: una buona e sana alimentazione e un buono e sano sonno! Soddisfatti questi bisogni il mondo ci attende a braccia aperte per poter gustare le sue meraviglie…

Elena Bernabè





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