Il simbolo della spirale mi ha sempre affascinata tanto da volerlo dipingere sulle pareti di casa. Allora non ero affatto consapevole della sua importanza, del suo significato, della sua larga diffusione in natura.
Cosa rappresenta? La spirale è simbolo di morte/rinascita, di espansione e sviluppo, rappresentazione del movimento energetico. Richiama il flusso degli eventi, in un continuo moto di creazione e distruzione, difatti le vengono attribuite accezioni opposte: simbolo positivo quando parla di rinascita, negativo quando diventa forza che risucchia o forza caotica. E’ la forma del movimento circolare che si avvicina al centro per poi allontanarsene e viceversa, muovendosi come l’Universo. Nei mandala simboleggia, a quanto pare, la crescita verso la totalità, in alcuni casi persino il risveglio dell’energia.
La spirale è senza fine, fa da tramite fra opposti del divenire, simboleggia lo sviluppo, la rotazione creativa, la continuità ciclica. Secondo alcune scuole di pensiero, tracciare una spirale in senso orario indica che qualcosa sta emergendo alla coscienza, tracciarla in senso anti-orario indica un ritiro verso il sé e un abbassamento del livello energetico, un’involuzione. Tracciarla in senso centrifugo, quindi dal centro verso l’esterno, simboleggia invece il movimento creativo divino, al contrario, in senso centripeto, porta a riassorbire la manifestazione conducendola verso l’origine. Una spirale che si svolge da sinistra a destra richiama il moto del sole, se procede dal centro verso sinistra simboleggia lo scorrere dell’acqua dal sottosuolo alla superficie. Non c’è un senso più importante di un altro, entrambi hanno valore e si completano e alternano a vicenda. Sotto forma di ornamento a intrecci, come la si ritrova spesso nel Medioevo sulle tombe o sui capitelli, simboleggia frequentemente l’immortalità, l’anima che continua il suo cammino.
Ma la spirale è anche un simbolo molto diffuso in natura: basti pensare al mondo vegetale dove la troviamo nella vite rampicante, al mondo animale con la classica conchiglia, e al mondo umano che la vede protagonista delle impronte digitali. Ma la troviamo anche nei disegni degli idoli femminili paleolitici e che dire degli ammassi galattici, delle galassie, degli uragani, della sezione aurea, delle corna di alcuni animali, degli elettroni. L’universo stesso si muove a spirali e questo simbolo, in un modo o nell’altro, richiama alla mente l’evoluzione di una forza. Vale lo stesso per la nostra psiche, come sottolineò Jung che individuò nella spirale un simbolo di rivivificazione della vita nonché il processo di individuazione attraverso il quale l’Io impara a ruotare attorno al Sè: “non ci si può sottrarre all’impressione che il processo inconscio sia mosso a spirale intorno ad un centro, avvicinandosi lentamente a questo, mentre le caratteristiche del centro si facevano sempre più distinte”. Ed è sempre Jung che, affascinato dalla spirale, la paragonò all’energia vitale tantrica, rappresentata nella forma del serpente Kundalini, avvolto su se stesso all’altezza dell’osso sacro. Quando il serpente si risveglia, sciogliendo la spirale, ecco che l’energia sottile viene liberata rivivificando l’individuo.
La spirale nel Triskell
Il simbolo del Triskell, il cui significato è “a tre gambe”, è formato da 3 segmenti lineari uguali, piegati a spirale, collegati a un’estremità comune. Esso simboleggia, a quanto pare, il movimento del sole. Nella cultura celtica si ipotizza simboleggiasse i 3 momenti del moto del sole, o forse il fuoco, la terra e l’acqua di cui è composto il cosmo, o ancora la tripartizione del tempo in passato, presente e futuro, lo spirito, l’anima e il corpo dell’uomo alchemico o le 3 principali classi della società celtica, guerriera, sacerdotale e produttiva. E le simbologie non si esauriscono a questo: per esempio la mitologia lo riconduce alla Dea Brigit, alle 3 componenti del principio femminile, ovvero vergine, madre e anziana. Nel neodruidismo il Triskell è stato interpretato come simbolo dei 3 cerchi della manifestazione, ovvero mondo dell’assoluto, mondo dell’aldilà e mondo umano. C’è chi ritiene simboleggi il movimento spiraliforme di ogni corpo e quindi sia simbolo del cosmo nella sua interezza. Sta di fatto che la spirale ne è parte integrante.
La danza a spirale
La danza a spirale, come suggerisce il cerchiodellaluna, veniva eseguita nelle notti di luna piena e nei momenti di passaggio per aprire una porta verso l’altrove. Ognuno dei partecipanti, danzando, entrava progressivamente in se stesso, per contattare il proprio centro, finché la sacerdotessa che guidava le danze giungeva al centro della spirale stessa. Era in quel momento che si schiudeva una porta e i danzatori non erano più sconnessi dalla Natura e dal mondo circostante, divenendo un tutt’uno. Una volta sorpassata la soglia dell’Altrove, i danzatori avevano accesso a un luogo senza tempo né spazio, un bosco segreto in cui incontravano la Signora del Labirinto, un concentrato di divinità duplici, che conciliavano vita e morte. Solo allora l’anima poteva tornare al centro interiore, e i danzatori ripercorrevano a ritroso il sentiero. La danza a spirale rappresentava pertanto una discesa e risalita, una morte/rinascita.
Laura De Rosa