Sognare sapendo di stare sognando. Ti è mai capitato? I sogni lucidi ci permettono di modificare la realtà onirica e rappresentano uno strumento di conoscenza interiore incredibile. Ad occuparsene, oltre allo sciamanismo tradizionale, sono stati diversi ricercatori fra cui il Dr. Stephen LaBerge, fondatore del Lucidity Institute di Stanford, secondo il quale il sogno lucido, oltre a essere emozionante e coinvolgente, cela benefici a tutto tondo.
Per esempio aiuta a migliorare il livello di autostima, sviluppare la creatività, integrare le subpersonalità, affrontare le paure più profonde favorendo un senso di libertà. Lo stesso Alejandro Jodorowsky ha affermato che
“ciò che intimorisce perde potere nel momento in cui smettiamo di combatterlo. Spesso sono riuscito a dissipare la paura del destino finale attraversando la mia propria morte nel sogno.”
A dimostrazione che il sogno lucido non è qualcosa di fine a se stesso ma può davvero migliorare la realtà cosciente del sognatore.
Le origini del sogno lucido
Moltissime tradizioni sciamaniche considerano i sogni degli alleati preziosi e in tale ottica ogni messaggio ricevuto nello stato di sogno va ascoltato attentamente. Poiché facendolo riusciamo a integrare parti di noi stessi che solitamente non consideriamo a tutto vantaggio della qualità della vita. Per quanto concerne i sogni lucidi, essi esistono da sempre tant’è vero che venivano indotti e utilizzati nelle antiche pratiche sciamaniche dei nativi americani, nelle culture animiste degli aborigeni, e gli stessi Ippocrate e Aristotele li descrivevano come sogni dalle sensazioni amplificate. In realtà la parola “lucido” è stata introdotta da Frederik van Eeden in riferimento alla lucidità mentale che li caratterizza ma, come premesso, l’origine si perde nella notte dei tempi. Rispetto ai sogni normali, quelli lucidi hanno quindi il vantaggio di essere consapevoli e questo può modificare in modo ancor più rilevante la realtà quotidiana.
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Quando si presentano i sogni lucidi
Di solito i sogni lucidi, come dimostrato dalle ricerche di Stephen LaBerge, si presentano nella fase di sonno REM, Rapyd Eyes Movements, durante la quale il cervello è particolarmente attivo, le onde cerebrali sono a bassa ampiezza, gli occhi si muovono rapidamente, il tono scheletrico muscolare è al minimo. Le fasi REM sono diverse: la prima si avvierebbe dopo 90 minuti dall’inizio del sonno, dopodiché ritornano ogni 90 minuti con intervalli di tempo progressivamente inferiori.
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Come indurre un sogno lucido
Premesso che quasi tutti, nel corso della vita, sperimentiamo sogni lucidi, seppure per pochi secondi (basti pensare a quando ci accorgiamo di essere vittime di un incubo onirico decidendo coscientemente di volerne uscire), esistono dei modi per indurli e farli durare, in modo che l’esperienza risulti più costruttiva. Secondo gli esperti e gli appassionati di sogni lucidi, il primo passo da fare in tal senso è annotare i sogni su un diario ogni mattina. Abituarsi a questa pratica quotidiana è fondamentale per ricordarli.
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Una volta fatto questo passo, si può iniziare a testare il cosiddetto metodo del controllo sulla realtà o RCT. In cosa consiste? Bisogna prestare attenzione nel corso della giornata ad alcuni elementi chiave: per esempio le ore che cambiano sull’orologio, un panorama o una stanza. In questo modo è più facile che in sogno si ripresenti la stessa immagine e, nel caso dell’orologio, esso ci può tornare utile perché l’orario muta continuamente. Guardandolo più volte nello stato dormiente potremmo accorgerci che l’orario è rimasto immutato e capire, quindi, che stiamo dormendo. E’ un trucchetto per favorire la consapevolezza onirica!
Un’altra tecnica molto conosciuta per indurre i sogni lucidi è la CAT di Daniel Love. Essa consiste nello svegliarsi 90 minuti prima dell’orario cui siamo abituati, in modo da modificare il normale ciclo di sonno. Questo induce ad aumentare lo stato di allerta nei giorni in cui vige il tempo di sveglia normale, favorendo la comparsa di sogni lucidi.
Una terza alternativa è rappresentata dall’induzione mnemonica del sogno lucido, o MILD, che consiste nell’abituarsi a notare situazioni inverosimili nello stato di sogno.
Infine c’è chi propone l’induzione per risveglio e riaddormentamento: essa consiste nello svegliarsi 5-6 ore dopo aver preso sonno, rimanendo svegli per almeno un’ora con il pensiero focalizzato sul sogno lucido. Dopodiché ci si addormenta di nuovo effettuando il MILD.
In alternativa esistono anche gli stimoli acustici che possono essere sperimentati attraverso apposite mascherine da indossare prima di coricarsi. Esse si attivano quando il sognatore raggiunge la fase REM, aumentando le probabilità di avere un sogno lucido. Alcuni praticanti suggeriscono di iniziare il sogno nello stato di veglia, poco prima di coricarsi. Le prime volte è facile addormentarsi ma man mano diverrà più semplice entrare direttamente nel sogno lucido, stimolandone la creazione.
In ogni caso, qualunque sia la tecnica adottata, lo scopo finale è riuscire a vivere il sogno come frutto della creatività, nel ruolo di partecipanti attivi anziché spettatori passivi, come comunemente accade. I sogni lucidi non sono pura fantasia ma strumenti utilissimi per penetrare l’interiorità, affrontare paure e blocchi che ci limitano anche nello stato di veglia. Vale la pena provarci!
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Laura De Rosa