E’ diventata una favola la storia di Esmeralda e Ottorino, due oche che sarebbero sicuramente morte di fame se il veterinario Alberto Briganti non avesse avuto la brillante idea di costruire per le due oche delle protesi di rame.
Le oche vivono a Firenze, la femmina aveva perso il 70% del becco mentre il maschio il 30%, per fortuna la medicina veterinaria ha fatto grandi passi in questo senso e le due oche sono tornate a beccare tranquillamente la loro erbetta.
L’operazione, messa in atto con una tecnica innovativa a livello internazionale, è stata realizzata come detto in precedenza dalle sapienti mani del veterinario Alberto Briganti, medico umbro che esercita la professione nei suoi due centri di Figline, Valdarno e Spoleto.
La scelta del rame come metallo per la protesi è stata fatta perchè il materiale è più modellabile rispetto agli altri e non ha mostrato effetti collaterali. Alle lastre di rame sono stati realizzati appositi fori per la respirazione, e mentre ad Ottorino sono stati applicati dei cerchiaggi per mantenere salda la protesi, per Esmeralda è stata fatta la scelta dei “piercing”, con piccoli chiodi in acciaio.
La scelta del rame come metallo per la protesi è stata fatta perchè il materiale è più modellabile rispetto agli altri e non ha mostrato effetti collaterali. Alle lastre di rame sono stati realizzati appositi fori per la respirazione, e mentre ad Ottorino sono stati applicati dei cerchiaggi per mantenere salda la protesi, per Esmeralda è stata fatta la scelta dei “piercing”, con piccoli chiodi in acciaio.
Grazie a questa storia reale a lieto fine è nato un progetto chiamato “Copperbeak” che consiste in una fondazione per il recuper e l’aiuto degli animali in difficoltà, con questo tipo di difficoltà.E da questa è nata anche una favola per bambini dove le due oche si fidanzano e hanno die “figli”, gli ochetti combatteranno contro la discriminazione causata dalla diversità dei loro genitori che hanno delle protesi in rame anzichè dei veri e propri becchi.Una storia importante per far capire ai bambini quanto sia importante non discriminare chi ha delle menomazioni o chi indossa delle protesi, in fondo tutti sono un po’ speciali, ogni uno a modo proprio.