Fin dalla nascita dei nostri figli io e mia marito ci siamo interessati alle più svariate metodologie pedagogiche. Abbiamo cercato di capire come nel mondo e nella storia siano stati cresciuti i bambini, abbiamo letto e scoperto molti approcci differenti, fino all’incontro rivelatore con il metodo Montessori. La chiave di lettura fornita dalla Montessori ci ha fatto scoprire la vera natura del bambino e ci ha insegnato come questa natura andrebbe assecondata e nutrita. Partendo da questi assunti l’incontro con la pedagogia Steineriana è stata un’ulteriore scoperta, in quanto Steiner non si è limitato a sviluppare una pedagogia partendo dalla comprensione del fanciullo, ma è riuscito a costruire un’intera filosofia di vita ed un disegno per una società migliore costruiti attorno alle vere necessità dell’uomo.
Abbiamo deciso così d’iscrivere nostra figlia alla scuola steineriana, sia perchè le scuole ad approccio Montessori sono poche in Italia (e non si trovano vicino a noi), sia perchè il pensiero steineriano è molto simile al nostro modo di vivere.
Ma i motivi sono anche tanti altri.
1) Le differenze con la scuola tradizionale sono molte e spero di non banalizzare troppo sintetizzandole. La scuola steineriana è basata su un ciclo di otto anni equivalente alla primaria ed alla scuola media tradizionale. Questo ciclo lungo consente di non ripetere i contenuti nei due cicli classici, ma di spalmare l’insegnamento sugli otto anni. Il ritmo con cui si imparano le materie è più lento all’apparenza, si impara a leggere e scrivere più tardi rispetto alla scuola tradizionale ad esempio, ma alla fine del ciclo le competenze acquisite dovranno essere le stesse, tant’è che gli studenti della steineriana devono sostenere l’esame di terza media in una scuola statale. Se da un lato l’apprendimento procede in modo più lento, dall’altro la scuola steineriana parte fin da subito insegnando ai bambini molte materie che nella scuola tradizionale non ci sono: inglese e tedesco parlati fin dal primo anno, lavori manuali come cucito e falegnameria, musica, canto, teatro, sono tutte attività che permeano l’insegnamento tanto quanto le materie tradizionali. La caratteristica essenziale dell’insegnamento è quello di stimolare l’apprendimento attraverso la creatività e la produzione di lavori, progetti e quaderni. I libri subentrano solo successivamente ai primi anni. I maestri steineriani dichiarano che alla fine del ciclo l’obiettivo è passare ai ragazzi non solo contenuti, ma autonomia, coraggio, amore per la bellezza del mondo e espressione di sè.
2) A differenza della scuola pubblica dove a capo vi è un dirigente, la scuola steineriana è gestita dai maestri e dai genitori collegialmente. La didattica, l’amministrazione e la manutenzione della scuola vengono vissute come parti integranti dell’esperienza scolastica che coinvolge l’intero nucleo familiare. La scuola diventa quindi anche comunità di famiglie intente a creare l’ambiente ideale per crescere assieme ai propri figli e alle altre famiglie. La scuola offre durante l’anno numerose attività formative sotto forma di conferenze riguardanti gli ambiti pedagogici più svariati. Anche per i genitori un arricchimento garantito! Le lezioni si svolgono la mattina, con alcuni rientri pomeridiani settimanali orientati alle attività pratico-progettuali. La mensa offre solitamente pasti biologici vegetariani.
3) I maestri delle scuole steineriane hanno una formazione pedagogica profonda specifica erogata in Italia da alcune accademie steineriane. Questa formazione che può durare da due a quattro anni più un anno di tirocinio, comprende lo studio delle materie pertinenti l’insegnamento ed un approfondimento specifico della pedagogia steineriana e di tutte le fasi della crescita del bambino e del fanciullo. E’ questo che fa la differenza secondo noi, sono educatori che partono da un ideale e che lavorano in primis per far si che il bambino riesca ad esprimere se stesso trovando l’autonomia e l’amore per la conoscenza sotto la loro guida. Sono persone che sanno mettersi in gioco ed affascinare i ragazzi, spronandone l’interesse per l’apprendimento.
4) La scuola pubblica dovrebbe secondo noi essere l’eccellenza. Come genitori e cittadini abbiamo provato a far partire progetti per inserire metodologie Montessoriane nella scuola pubblica con scarso successo, anche se in molte realtà qualcosa sta cambiando. Tuttavia ci rendiamo conto che oggi la scuola pubblica persegue un obiettivo formativo incentrato sui contenuti e non sulla crescita dell’individuo. Per noi questo è troppo poco ed è sbagliato. Siamo disposti a sacrificare tempo e denaro per dare ai nostri figli un’esperienza scolastica a nostro avviso migliore. Va detto che le scuole steineriane aiutano chi non può permettersi di pagare la retta, modulando la spesa in base al reddito familiare, quindi non si può dire che siano scuole d’elite. E comunque non si può propriamente definire la scuola steineriana scuola privata in quanto è vero che bisogna pagare una retta mensile ma la retta non va alla scuola intesa come associazione che si arricchisce bensì va a coprire le spese della struttura e dà lo stipendio agli insegnanti.
5) Non vediamo l’ora di essere nutriti anche come genitori da questa scuola dove non esistono voti, competizioni o giudizi sui bambini ma valutazioni costruttive, dialogo con i maestri incentrato non sulla bravura o meno del bambino ma sulla sua personalità, sulle sue doti da sviluppare e da incentivare.
6) La scuola steineriana è una scuola che parte da ideali meravigliosi che hanno smosso famiglie che hanno deciso di aprirne una (la maggior parte delle scuole steineriane è nata come scuola parentale per poi divenire scuola). Alla base ci sono mamme e papà che si sono attivati per creare un’educazione migliore, un modo di fare scuola che mira all’educazione della libertà e allo sviluppo della propria vera personalità.
7) Abbiamo scelto questa scuola non perchè è un mondo fantastico, non perchè vogliamo proteggere i nostri bambini da un mondo “cattivo” ma perchè ne vogliamo mostrare la bellezza. E non è una scuola con bambini tutti uguali come si può pensare: vi sono bimbi di tante etnie e anche ragazzi con alcune difficoltà (spesso si suggerisce di mandare alla scuola steineriana gli alunni che fanno un pò fatica nella scuola tradizionale).
Nostra figlia inizierà l’anno prossimo questa sua nuova avventura e quindi non abbiamo ancora l’esperienza diretta di questa scuola ma sapere che alla base di questo suo modo di crescere vi saranno ideali importanti e profondi ci rallegra l’animo, ci dà speranza, ci dà la possibilità di credere che un mondo diverso e migliore è possibile. Dopotutto come dichiarò Walt Disney “se puoi sognarlo, puoi farlo“.
Elena Bernabè