Spiritualità

Prepariamoci a vivere Navaratri: 9 notti per rinascere

Di Sandra Saporito - 4 Ottobre 2024

Navaratri è una festività induista dedicata al principio femminile, alla Grande Madre, e viene celebrata proprio in questi giorni: i festeggiamenti iniziano con il novilunio del mese lunare di Ashvin, che corrisponde nel calendario gregoriano solitamente al periodo settembre-ottobre.

Navaratri, le 9 notti del viaggio spirituale interiore

L’etimologia di questa festività deriva dal sanscrito nava, “nove” e ratri, “notte”, indicando la durata di questa festività in onore della Grande Madre che inizia questa anno giovedì 3 ottobre e si conclude sabato 12 ottobre. Vi sono in realtà due Navaratri: una di primavera, la Vasantanavaratri, e quella d’autunno, Sharanganavaratri, molto sentita dai devoti ovunque nel mondo.

In effetti, durante questi giorni di festa si celebra il principio femminile nelle sue diverse sfaccettature e nelle sue diverse forme, e le donne vengono riconosciute e venerate come l’espressione più pura di questo principio universale, come espressione del divino.

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Navaratri, il viaggio della Dea

Si trovano le origini della festa di Navaratri in un antico testo chiamato Devi-Mahatmya, nel quale la Grande Madre assume le sembianze della Dea Durga che assume diverse aspetti e lotta contro il demone Mahisshasura, incarnazione dell’ego e dell’ignoranza. La Dea Durga gli darà lotta per ben 9 notti (Navaratri, appunto) e lo sconfiggerà il decimo giorno.

È questo “viaggio dell’Eroe” mitologico, o meglio “Viaggio della Dea”, che questa festività ci invita a compiere dentro di noi, richiamando le forze archetipiche incarnate dalle Dee del mito vedico, per giungere alla liberazione dall’ignoranza e giungere alla piena espressione della nostra luce interiore.

La Grande Madre e il principio femminile

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La tradizione vedica è assai complessa e contempla una moltitudine di divinità che non sono altro che le diverse rappresentazioni dei principi cosmici; per questo motivo Devi, la Grande Madre, il principio femminile per antonomasia, è celebrata contemplando i suoi diversi aspetti: Durga, Lakshmi, Saravatri. Possiamo ritrovare una simile rappresentazione della Dea, una e triplice, anche nelle nostre tradizioni precristiane.

Nella nostra odierna cultura occidentale siamo abituati a concepire il principio femminile esclusivamente nel suo aspetto materno, nutriente ed accogliente; potrebbe stupire che nella tradizione induista vi sia posto anche per l’aspetto distruttivo del principio femminile.

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In Occidente abbiamo assai perso il contatto con la natura e attribuito al principio maschile le qualità legate alla forza, al potere e alla distruzione dimenticandoci che in realtà sono attributi naturali e funzionali legati anche al principio femminile. Basti osservare la furia e la potenza che una madre è capace di manifestare se sente che i suoi piccoli sono in pericolo di vita per convincersene. Pertanto è facile comprendere l’importanza di onorare il femminile nella sua più totale completezza ed è ciò che ricorda il Navaratri durante queste 9 notti.

Durga è “Colei che difficilmente si può avvicinare”. È l’espressione della forza, del potere. Durga scatena la sua ira divina contro i malvagi per liberare gli oppressi, ciò implica la manifestazione di un’energia distruttiva per propiziare la creazione. Durga rappresenta quindi l’aspetto distruttore della Grande Madre. Le sono dedicate le prime 3 notti di Navaratri.

Lakshmi è “Colei che conduce alla meta”. È la Dea della luce, della generosità, della prosperità, della ricchezza materiale e spirituale e della bellezza. Rappresenta la luce che disperde le nebbie dell’ignoranza, è la guida sul cammino. Le sono dedicate le 3 notti successive di Navaratri.

Sarasvati è “Colei che scrorre”. È la consorte di Brahma, il Creatore, o meglio è il suo aspetto femminile. È conosciuta come la Dea della conoscenza e delle arti: letteratura, musica, pittura e poesia, ma anche della verità, del perdono, delle guarigioni e delle nascite. Lei è il principio della Conoscenza che porta alla liberazione del ciclo di morte e rinascita, all’illuminazione. Le sono dedicate le ultime 3 notti di Navaratri.

Durante queste 9 notti, grazie alle preghiere e ai rituali, il devoto risveglia dentro di sé queste tre potenti energie femminili che lo accompagneranno nel suo viaggio interiore, nella sua ricerca di diventare una persona migliore, più consapevole.

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Le 9 notti sacre di Navaratri

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Notte 1, Shailaputri, “Figlia della montagna”

Conosciuto come Pratipada (primo giorno), questo giorno è associato a Shailaputri (“Figlia della montagna”). In questa forma, Durga è adorata come la consorte di Shiva. Shailaputri è considerata l’incarnazione diretta di Kali, Dea del Tempo, della vita, della morte, della rinascita e della liberazione.

Notte 2, Brahmacharini, “Colei che rimane celibe”

A Dwitiya (secondo giorno), viene celebrata la Dea Brahmacharini, adorata per il suo messaggio di emancipazione e il dono di pace e prosperità.

Notte 3, Chandraghanta, “Colei che è bella come la Luna”

Tritiya (terzo giorno) commemora il culto di Chandraghanta. Il nome deriva dal fatto che dopo aver sposato Shiva, la Dea si adornò la fronte con l’ardhachandra (letteralmente “mezza luna”). È l’incarnazione della bellezza e del coraggio.

Notte 4, Kushmanda, “Colei che porta felicità”

La Dea Kushmanda è adorata a Chaturthi (quarto giorno). Lei è il potere creativo dell’universo ed è associata alla vegetazione sulla terra.

Notte 5, Skandamata, “Madre del condottiero delle armate che combattono il male”

Skandamata, la Dea adorata a Panchami (quinto giorno), è la madre di Skanda. Simboleggia la forza prorompente di una madre quando suo figlio si trova di fronte ad un pericolo.

Notte 6, Katyayani, “Figlia di Katyayana”

Katyayani viene celebrata a Shashtami (sesto giorno) ed è conosciuta come Dea guerriera. È un’incarnazione feroce della Dea Madre, associata a Kali.

Notte 7, Kaalaratri, “Notte buia senza Luna”

Kalaratri viene celebrata il Saptami (settimo giorno). La Dea appare in un abito di colore rosso, colore che rappresenta la preghiera e assicura ai devoti che la Dea li proteggerà dal male.

Notte 8, Mahagauri, “Grande Dea bianca”

Mahagauri simboleggia l’intelligenza e la pace e viene celebrata ad Ashtami (ottavo giorno).

Notte 9, Siddhidatri, “Colei che ha la conoscenza e grandi poteri spirituali”

Siddhidhatri è celebrata a Navami (nono giorno). I devoti la pregano in quanto lei possiede e conferisce tutti i tipi di Siddhi, i poteri spirituali.

Al termine di questo viaggio di 9 notti si celebra il vijayadashami, il “decimo giorno della vittoria” che rappresenta il culmine della Navaratri: la purificazione delle proprie ombre, la dissoluzione dei propri errori e colpe grazie al potere risvegliato di Devi, la Grande Madre, e dei suoi diversi aspetti.

Fonti:

Navaratri
Celebrazione della festività di Navaratri

Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in Discipline Bio-Naturali
www.risorsedellanima.it

(Articolo aggiornato il 4-10-2024)





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