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Spiritualità

Bambini indaco e cristallo: chi sono e come cambieranno il mondo

Di Laura De Rosa - 17 Settembre 2015

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Se Charles Darwin affermasse che l’umanità si evolve in continuazione e che ogni nuova generazione è più evoluta della precedente gli crederemmo sulla parola. Nessuno osa contraddire le verità della scienza. Ma quando lo stesso concetto, seppure rivisitato in un’ottica diversa, viene proposto da qualche corrente spirituale ecco che il dibattito si fa acceso. Eppure anche le teorie di Charles apparivano decisamente folli ai suoi contemporanei! In verità è più che lecito non prendere tutto per oro colato ma chiudere le porte a qualunque teoria alternativa rischia di essere limitante.

Faccio questa premessa perché l’argomento che intendo trattare oggi è delicato e per essere compreso, richiede un approccio esistenziale di tipo spirituale o perlomeno possibilista. Protagonisti di questa trattazione sono i bambini indaco e cristallo, di cui probabilmente avrai già sentito parlare. Ma chi sono e come cambieranno il mondo?

L’espressione “indigo children” nasce negli anni settanta, a formularla per prima è la parapsicologa Nancy Ann Tappe, ma è solo con la pubblicazione di “The Indigo Children” di Lee Carroll e Jan Tober nel 1999, che l’argomento attira l’attenzione del grande pubblico. La cultura new age prende la cosa molto sul serio tant’è che di lì in avanti nascono numerosi movimenti dedicati allo studio di questi bambini speciali. Non parliamo di geni nel senso classico del termine ma di ragazzi dotati di capacità fuori dall’ordinario: spiccata empatia, creatività, forza di volontà ma anche, in alcuni casi, poteri paranormali come chiaroveggenza e telepatia.

Se i bambini indaco, così chiamati per il colore della loro aura (alone luminoso, invisibile alla normale percezione, che circonda gli esseri viventi), sono dei piccoli guerrieri pronti a fare piazza pulita del passato, i cristallo, più evoluti ancora, aprono la via alla dimensione del cuore. In questi anni in molti hanno tentato di individuarne le caratteristiche peculiari visto che, a quanto pare, questi bimbi superdotati vengono spesso fraintesi, tacciati negativamente se non addirittura etichettati come malati.

Che ci si creda o meno, sta di fatto che è assolutamente sensata l’idea che le nuove generazioni siano più evolute rispetto a quelle passate. Ed è in tale ottica che ti invito a leggere quanto segue, senza necessariamente prendere tutto alla lettera. La teoria, magari ripulita di alcuni eccessi, è senz’altro uno spunto di riflessione interessante.

Chi sono i bambini indaco

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Partiamo dagli indaco visto che rappresentano la generazione che precede, dal punto di vista evolutivo ma anche anagrafico, i cristallo. Essi nascono a partire dagli anni ’70 fino al 2000, vengono spesso definiti “guerrieri spirituali” visto che il loro compito consiste nell’abbattere i vecchi sistemi per aprire le porte a una nuova consapevolezza improntata al bene e all’unità. Gli indaco, a differenza dei bambini cristallo, hanno un’indole abbastanza aggressiva, potremmo definirli spiriti liberi, molto consapevoli di sé e con una forza di volontà difficilmente domabile. Un temperamento, il loro, necessario per spazzare via le incrostazioni inutili del passato, ovvero tutti i sistemi non funzionali all’evoluzione umana poiché sviluppatisi secondo la logica del profitto e dell’avidità: dall’economia all’educazione, dalla sanità all’assistenza.

La loro “missione” è togliere il superfluo per permettere il ripristino di un equilibrio uomo-natura agevolando la nascita di un mondo più giusto, in cui gli esseri umani possano sentirsi una famiglia unita. I bambini indaco ci liberano dai falsi miti, dalle credenze che oramai rappresentano una zavorra, e lo fanno incarnandosi consapevolmente fra di noi. Ma non occorre credere nella reincarnazione per accettare l’esistenza di questa nuova generazione, potrebbe semplicemente trattarsi di evoluzione nel senso classico del termine. Perché escludere a priori tale possibilità?

Chi sono i bambini cristallo

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I cristallo sono diretti successori dei bambini indaco, più evoluti e più centrati a livello del cuore; si tratta della generazione nata a partire dal 2000 (ovviamente non tutti ne fanno parte). Chi si occupa di spiritualità o quanto meno si interessa di ricerca interiore, saprà certamente che l’apertura del cuore è considerata fondamentale per accedere a un livello di consapevolezza superiore. Secondo diverse correnti spirituali l’umanità, in questo momento storico, sarebbe alle prese proprio con questa sfida: vivere non più di sola mente (e quindi di sola ragione) ma di cuore, portale d’accesso privilegiato dell’amore, inteso in senso universale.

La situazione attuale a livello ambientale ed economico dovrebbe chiarirci le idee, ovvero farci comprendere che l’evoluzione di tipo razionale non basta. Se un tempo la ragione ci ha traghettati nell’epoca dei Lumi e della scienza, oggi è l’amore per i nostri simili, per la natura, per gli animali a doverci guidare se intendiamo fare un ulteriore passo evolutivo. Premessa indispensabile per comprendere il ruolo dei bambini cristallo, esseri molto evoluti che alla guerra preferiscono la pace e la gentilezza.

Se i bambini indaco nascevano per risvegliarci in modo brusco, i cristallo, anche detti “guerrieri del cuore”, sono qui per insegnarci il valore dell’amore. Sono dei maestri, dei piccoli saggi che riportano in auge la coscienza cristica, ovvero gli insegnamenti originari del Messia. Ma il loro compito trascende le religioni, essi non sono necessariamente cristiani, musulmani o protestanti, non professano nessun dogma ma diffondono il credo del cuore, che implica in primis il rispetto reciproco e del pianeta che ci ospita. Il problema dell’umanità allo stato attuale è che, nonostante questi concetti siano stati appresi da molti a livello mentale, manca ancora un’apertura sincera e sentita del quarto chakra o Anahata.

Le caratteristiche dei bambini indaco e cristallo

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Se i bambini indaco venivano spesso etichettati con diagnosi psichiatriche di Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività, tra i bambini cristallo si riconoscerebbero parecchi autistici. Difatti il bambino autistico non è necessariamente un disadattato, la forma di comunicazione alternativa che egli utilizza potrebbe dipendere da una sua scelta piuttosto che da un handicap. Perlomeno questo è il punto di vista di chi crede nell’esistenza di questi esseri speciali, ma lo spunto di riflessione è interessante anche per coloro che non familiarizzano con la spiritualità e materie affini.

Tornando alle caratteristiche peculiari, solitamente ai primi (gli indaco) si attribuiscono qualità come spiccata empatia, consapevolezza di sé, forza di volontà, anticonformismo, talvolta aggressività, specialmente laddove la natura del bambino sia stata in qualche modo repressa dalla famiglia o dalla società circostante. Potremmo tranquillamente definirli spiriti liberi, disposti a tutto in nome della giustizia, estremamente determinati, intelligenti e creativi ma spesso annoiati dalla realtà e ribelli nei confronti della stessa, specie se percepita come limitante.

I bambini cristallo sono invece decisamente più pacifici dei predecessori, si dice abbiano occhi molto grandi e penetranti, siano inclini al perdono, molto sensibili, tranquilli, comprensivi, accomodanti, spesso dotati di capacità extrasensoriali. Anche in questo caso il termine “cristallo” si rifà al colore dell’aura, opalescente, multicolore.

Laura De Rosa

www.yinyangtherapy.it

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