In Inghilterra forse hanno capito che ad essere pericolosi sono i padroni non i cani, difatti il 20 Agosto è entrata in vigore una legge che prevede severe sanzioni, tra cui la detenzione fino a 18 mesi, per i proprietari “pericolosi”.
L’unico problema è che comunque ci sono sempre delle razze ritenute pericolose e se fin’ora chiunque abbia utilizzato un animale come arma per attaccare qualcun’altro è stato condannato per aggressione, con le nuove e più ferree linee guida, ad essere condannati saranno anche i possessori di cani pericolosi, fuori controllo e vietati dalla legge.
Come riportato dal quotidiano inglese Telegraph, un portavoce del Consiglio Sentencing ha dichiarato: “Con un numero così crescente di condanne per reati che coinvolgono cani pericolosi rilevati negli ultimi anni, la nuova linea guida contribuirà a garantire ai tribunali l’utilizzo dei pieni poteri per combattere questo fenomeno, la direttiva del Sentencing Council mira a fornire una guida chiara ai giudici e magistrati, e la coerenza delle condanne. La massima sentenza di condanna per chi consente al proprio cane di essere pericoloso, fuori controllo e ferire qualcuno, è stata fissata a 18 mesi di detenzione, con un massimo di due anni in casi eccezionali”.
I casi più gravi sono indicati come incidenti in cui il lesionato ha riportato gravi ferite, oppure dove le vittime siano bambini, o anche alla mancata risposta di avvisi di richiamo al proprietario.
Nei casi in cui, il cane non è causa di alcun danno, il proprietario potrebbe affrontare una pena di sei mesi se l’animale non viene correttamente tenuto al guinzaglio e con museruola in pubblico, soprattutto in ambienti in cui siano presenti bambini, soggetti vulnerabili ed anziani.
Il Consiglio ha anche rilasciato le linee guida di condanna per chi è in possesso di cani vietati: il Pit Bull Terrier, il Tosa Giapponese, il Dogo Argentino e il Fila Brasileiro. In questo caso la pena massima è sei mesi di custodia. Il possesso di armamentario da combattimento per cani e la formazione all’aggressione dell’animale, saranno fattori aggravanti della pena.
Non è ancora una conquista di cui andare fieri ma sicuramente un passo avanti, ora almeno viene riconosciuta la “pericolosità” del padrone e non solo quella dell’animale. Anche se l’obbiettivo finale dovrebbe essere di riconoscere la totale pericolosità dell’uomo che addestra ad essere pericoloso un cane, che potrebbe essere anche un Pastore Tedesco, non per forza un Dogo Argentino.
I casi più gravi sono indicati come incidenti in cui il lesionato ha riportato gravi ferite, oppure dove le vittime siano bambini, o anche alla mancata risposta di avvisi di richiamo al proprietario.
Nei casi in cui, il cane non è causa di alcun danno, il proprietario potrebbe affrontare una pena di sei mesi se l’animale non viene correttamente tenuto al guinzaglio e con museruola in pubblico, soprattutto in ambienti in cui siano presenti bambini, soggetti vulnerabili ed anziani.
Il Consiglio ha anche rilasciato le linee guida di condanna per chi è in possesso di cani vietati: il Pit Bull Terrier, il Tosa Giapponese, il Dogo Argentino e il Fila Brasileiro. In questo caso la pena massima è sei mesi di custodia. Il possesso di armamentario da combattimento per cani e la formazione all’aggressione dell’animale, saranno fattori aggravanti della pena.
Non è ancora una conquista di cui andare fieri ma sicuramente un passo avanti, ora almeno viene riconosciuta la “pericolosità” del padrone e non solo quella dell’animale. Anche se l’obbiettivo finale dovrebbe essere di riconoscere la totale pericolosità dell’uomo che addestra ad essere pericoloso un cane, che potrebbe essere anche un Pastore Tedesco, non per forza un Dogo Argentino.