Gianluca Serratore è un artista che da vita ad un fumetto sociale legato ad un personaggio molto particolare: Zeto, un pagliaccio di strada che come definisce lui stesso: “è quel personaggio che all’apparenza sembra stupido, imbranato, sembra che non abbia in mano la situazione, invece è padrone di quello che fa ed è così capace da decidere lui come farti ridere, e sa tirare fuori la parte bambina che c’è in ognuno di noi“.
Il ruolo di Gianluca è quello di narrare storie comuni attraverso Zeto e la sua matita in grado di regalare emozioni, spesso molto forti, a tratti quasi violente, con un’espressività tale da far sembrare vivi e più reali i suoi personaggi di quanto potrebbero esserlo nella realtà.
Nelle sue tavole Gianluca narra le storie delle persone incontrate da Zeto per strada, alcune sono le sue personali come quella del primo fumetto, il numero uno, “Il paese delle Betulle”, quello che non si scorda mai, e che è anche quello che ha strappato un pezzo di anima a chi lo ha letto; Il primo fumetto introduce Zeto, e lo fa scrivendo e disegnando le tavole al ritorno dal suo viaggio ad Auschwitz-Birkenau nel dicembre del 2008; queste poche tavole descrivono l’incontro di Zeto con un bambino ebreo immaginario che sta per essere ingoiato dalle docce del campo di concentramento.
Ed è proprio qui che nasce il concetto di Gianluca secondo il quale “il pagliaccio non nasconde i suoi limiti, li amplifica e li usa per far riflettere le persone“; pochi tratti di matita, nessun colore, pensieri che si affiancano alla realtà e mostrano come un pagliaccio di strada possa soffrire con il suo naso rosso in mano.
Da questo fumetto è nato un cortometraggio “Il paese delle Betulle” presentato a Roma durante la mostra tenutasi a Maggio promossa da Roma Capitale, ANED Sez. Roma, Comunità Ebraica di Roma, Progetto Dreyfus.
Il Fumetto Sociale diventa un video: Il paese delle betulle
Un incontro che ha aspettato 65 anni per realizzarsi ma che è stato spinto dall’inconsapevolezza di Zeto per strappare un sorriso ad un bambino che affrontava ignaro la morte, uno dei peggiori momenti della storia, dove la follia di un esercito ha ucciso tanti bambini, una sorta di vendetta al dolore, che non si può scordare: la Shoah.
Potete leggere i suoi fumetti, tutti scaricabili gratuitamente perché come dice lui “farci pagare per disegnare è un’utopia più grande della pace nel mondo” 😉
Il Fumetto Sociale non è solo Zeto.
Ma Gianluca non è solo Zeto, nella sua vita ci sono anche donne e bambini, che rappresenta come esseri fragili e indifesi ma con una forza interiore prorompente.
Per l’artista le donne rappresentano la bellezza e la sensibilità che ancora si respira e si trova nel mondo, non a caso i suoi disegni rappresentano donne sorprendentemente espressive nelle quali l’artista riesce a riflettere e raccontare la sua parte femminile.
Inoltre sta lavorando ad un progetto che ha svelato ad Eticamente in anteprima, un’immagine di donna che verrà utilizzata per una manifestazione sulla violenza di genere e sarà la copertina per un libro sulla violenza sulle donne… e il suo nome sarà…. davvero meraviglioso… ma anche se lo conosco rimarrà una sorpresa!!
Nella sua arte ci sono anche i bambini che rappresentano la curiosità, la tenerezza, la dolcezza, oltre alla gioia del bambino dentro noi e che curiamo in modo da rendere migliore la nostra vita.
Un bambino è stato inoltre rappresentato da Gianluca per realizzare la copertina di un progetto molto importante che parla dei reati stradali, di giustizia e certezza della pena con i familiari delle vittime della strada.
E inoltre ha disegnato la storia di San Francesco d’Assisi, il Patrono d’Italia.
Gianluca Serratore è un artista che mette sempre un po’ di se stesso nelle sue opere, che mette in risalto con tratti di matita e colori i problemi sociali che vanno affrontati ogni giorno, dalla violenza al pericolo sulle strade, dalla storia alla spiritualità.