“Se gli uomini non dovranno essere aggressivi per essere accettati, le donne non si sentiranno costrette a essere sottomesse. Se gli uomini non saranno obbligati ad avere il controllo, le donne non dovranno essere controllate.”
A dirlo è l’attrice inglese Emma Watson famosa per aver interpretato Hermione Granger nella serie di film Harry Potter. La maghetta dai capelli rossi è intervenuta alla Nazioni Unite per parlare dei diritti delle donne.
L’attrice è ambasciatrice di buona volontà per UN Women, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei diritti delle donne, e durante la presentazione del progetto “He For She” ha ribadito alcuni punti importanti per poter raggiungere l’uguaglianza tra l’uomo e la donna.
Una volta erano solo le donne a scendere in piazza per chiedere l’uguaglianza, negli ultimi anni sono sempre più numerosi gli uomini che si alzano in piedi per far sentire la propria voce in merito alle disuguaglianze e alle discriminazioni femminili.
Il discorso di Emma Watson è molto profondo, molto puntuale, descrive molto bene la società di oggi che tende a descrivere gli individui per quello che “non sono” piuttosto che per quello che sono, lei stessa ammette di essere stata intrappolata negli stereotipi della società.
In passato tutte le rivoluzioni femministe erano messe in atto da donne, ed erano rivolte ad un pubblico di donne, ma oggi questa cosa deve partire dagli uomini, sono loro che devono fare la differenza, perché chi lotta per i diritti delle donne non odia gli uomini, loro devono lottare per la libertà delle loro figlie delle loro mogli, sorelle, madri.
Gli uomini devono a loro volta sentirsi liberi di essere vulnerabili e sentimentali, se una donna non deve essere discriminata, allo stesso modo non deve esserlo un uomo.
La Waston nel suo discorso racconta di come lei, da piccola veniva definita prepotente perché voleva essere a capo della recita di scuola, cosa che invece era normale per un ragazzo. Poi racconta di quando ha iniziato ad accorgersi che le sue amiche non facevano sport per non sembrare mascoline e i suoi amici non riuscivano ad esprimere i loro sentimenti.
Stereotipi. Donna fragile e delicata, uomo maschio e forte. Nessuno dei due libero.
Gli uomini “soffrono” come le donne se non riescono a chiedere aiuto, hanno cuore e sentimenti come le donne ma non li esternano per non risultare meno “maschi”, per non essere “violentati” dalla società che marchia quello che non è come ci si aspetta che debba essere.
L’attrice fa poi due conti: nel Regno Unito, la sua patria, la principale causa di morte degli uomini tra i 29 e 49 anni è il suicidio. Il perché è semplice, anche gli uomini sono vittime della disparità di genere.
E’ fondamentale che questa differenza fra i sessi venga livellata il più possibile, ogni persona deve potersi sentire libera di essere come meglio crede. Non devono esserci più discriminazioni di genere, gli uomini devono lottare al fianco delle donne ma non per la prevaricazione di un genere sull’altro, ma per l’uguaglianza.
La campagna He For She vuole proprio che gli uomini denuncino le disuguaglianze e partecipino a questa rivoluzione mondiale alla quale ha partecipato anche Ban ki-moon, il segretario generale dell’Onu, per dire basta alla superiorità di un genere sull’altro, per dire basta agli stereotipi e per essere tutti liberi di essere ciò che si è.
Per chi volesse leggere il testo completo e in lingua originale del discorso lo può trovare qui -> Emma Watson: Gender equality is your issue too