Circo Martin: sequestrati per la prima volta tutti gli animali di un circo
Nei circhi l’impiego di animali è stato sempre duramente contestato dalle associazioni animaliste, le quali ritengono che, da un punto di vista etico, non sia accettabile che gli animali vengano utilizzati per il divertimento umano, e che, da un punto di vista pratico, la detenzione, l’addestramento e gli spettacoli non siano compatibili con le caratteristiche etologiche degli animali stessi.
Finalmente il primo passo concreto in Italia contro l’uso di animali nelle strutture circensi è avvenuto grazie alla LAV (Lega Anti Vivisezione), che è riuscita a far sequestrare tutti gli animali del Circo Martin.
Titolare del circo è Eusanio Martino, consigliere direttivo dell’Ente Nazionale Circhi, il quale detiene diversi animali di specie esotiche costretti a vivere in condizioni di detenzione che ne hanno evidenziato forti criticità per il rispetto dell’etologia degli animali coinvolti.
Animali costretti a condizioni impietose
Già dal 2008 i volontari della LAV hanno raccolto numerose testimonianze foto e videografiche sugli animali nello zoo del Circo, noto soprattutto per una particolare esibizione: un cavallo viene portato davanti al pubblico con in groppa una tigre e, in aggiunta, trainando un carretto con sopra un orso, più volte forzato a mettersi a testa in giù.
Tigre e orso sono inoltre costretti da una corta catena per limitarne i movimenti spontanei. Inoltre lo spettacolo prevede l’uso di catene e maschere di cuoio sugli animali, che dimostrano procedure di costrizione insopportabile per le caratteristiche etologiche degli animali.
Le immagini raccolte nelle numerose testimonianze mostravano gabbie minuscole e prive di qualsiasi arricchimento ambientale, che provocavano sofferenza agli animali in quanto esseri senzienti.
Un altro aspetto preoccupante, questa volta per la sicurezza pubblica, era anche l’assenza di protezioni idonee ad impedire il contatto tra i visitatori e alcuni degli animali.
La sentenza della Procura della Repubblica
Ma grazie all’intervento della LAV, la Procura della Repubblica del tribunale di Tempio Pausania (Olbia) ha disposto il sequestro per tutti gli animali del Circo Martin, i cui titolari sono adesso indagati del reato di maltrattamento animale.
Il provvedimento è stato firmato dal Gip e confermato dal Tribunale del Riesame, e arriva dopo il sequestro, disposto nel mese di Agsosto, di sedici esemplari. Sequestro che adesso, appunto, è stato esteso anche ai restanti animali del circo.
Del resto, come la LAV fa notare, “perchè sia imputabile il reato di maltrattamento animali, le lesioni non devono essere necessariamente fisiche, ma anche riconducibili a sofferenze di carattere ambientale, comportamentale, etologico o logistico, comunque capaci di produrre sofferenza agli animali in quanto esseri senzienti“.
Qualche certificazione sospetta
Lecita, inoltre, l’osservazione posta dall’associazione:
“Ci domandiamo come sia possibile che il Circo sia stato certificato appena un anno e mezzo fa dalla prof.ssa Raffaella Cocco, veterinaria dell’Università di Sassari, in regola addirittura rispetto al benessere degli animali, e come nessuna Asl abbia mai rilevato nessun problema agli animali, nei controlli effettuati in occasione del rilascio dei permessi per l’attendamento.”
Gli animali, al momento, sono stati affidati alla custodia della LAV, che sta già lavorando per poterli trasferire in strutture già individuate, idonee a garantire loro una vita dignitosa.