Il prodotto interno lordo (PIL) è il valore totale dei beni e dei servizi prodotti in un Paese da parte di operatori economici residenti e non residenti nel corso di un anno, e destinati al consumo dell’acquirente finale. Questa è la definizione che si trova su Wikipedia del PIL, a seconda di questa definizione se il PIL cresce, il benessere generale cresce, ma è poi così vero?
A dimostrare che una crescita del Prodotto Interno Lordo non necessariamente significa più benessere è un film documentario titolato “Presi per il Pil”, quattro storie di quattro persone che hanno fatto una scelta di vita differente, abbandonando l’idea che un maggior consumo equivalga ad un maggior benessere.
Dalla regia di Stefano Cavallotto, e dagli autori Andrea Bertaglio e Lorenzo Fioramonti è nato un film attuale e ricco di interventi di esperti come Enrico Giovannini, ex presidente Istat e già ministro del Lavoro, Rob Hopkins, attivista e saggista, esperto di tematiche ambientali, e Serge Latouche, economista e filosofo francese.
Le storie sono semplici, a raccontarle è Andrea:
Marta e Giorgio che vivono e lavorano con i loro cinque figli nel comune di San Damiano Macra, in Valle Maira, in provincia di Cuneo, dove sono arrivati da Torino nel 1995. Lei è medico e lavora part-time in zona. Lui, laureato in filosofia e originario della Valle Po. Hanno recuperato un’intera borgata abbandonata avviando un’azienda di capre da latte, Lo Puy, che con il tempo è diventata anche agriturismo (la Chabrochanto).
Un gruppo di ragazze e ragazzi hanno fondato a Pescomaggiore, paesino alle porte de L’Aquila in cima a una collina e immerso nel bellissimo panorama abruzzese, un l’Ecovillaggio autocostruito (EVA). Si sono rimboccati le maniche dopo il terremoto per riprendersi in mano il proprio futuro con l’eco-villaggio di case di paglia.Questi ragazzi si auto-costruiscono delle abitazioni di legno e paglia, utilizzando esperimenti e modelli già collaudati in Germania e altri Paesi europei.
Roberto, quarantacinquenne laureato in giurisprudenza, rappresentante del Movimento per la Decrescita Felice in Sardegna. Insieme a moglie e figlio sono tornati a Orroli, per vivere in modo più semplice, più a contatto con la natura e le proprie radici. Fondamentale l’autoproduzione della maggior parte di ciò di cui si ha bisogno, insieme alla condivisione di spazi e mansioni.
A spiegare il perché il PIL in aumento che equivale a benessere sia sostanzialmente una presa in giro, è Stefano Cavallotto:
“In realtà è un indicatore inadeguato e fa passare per benessere quel che col benessere non ha nulla a che fare. Nel calcolo del Pil sono inclusi il commercio delle armi, la spesa per i farmaci, gli incidenti stradali e altri fattori che se anche aumentassero non cambierebbero in meglio la vita delle persone”.
Questo documentario, costato meno di 10mila euro, vuole dimostrare come si possa attuare la ribellione allo status symbol, che tende a mostrare esteriormente il raggiungimento dello stato sociale o ricchezza, mettendo in pratica, nel quotidiano, la teoria della decrescita.
La decrescita è una corrente di pensiero politico, economico e sociale favorevole alla riduzione controllata, selettiva e volontaria della produzione economica e dei consumi, con l’obiettivo di stabilire relazioni di equilibrio ecologico fra l’uomo e la natura, nonché di equità fra gli esseri umani stessi.
Di seguito il trailer del film che è possibile acquistare sul sito www.presiperilpil.org
Italia, 2014, 65 min.
Lingua: italiano, inglese
Sottotitoli: italiano
Produzione: Settembre Film
Soggetto: Lorenzo Fioramonti
Sceneggiatura: Andrea Bertaglio, Stefano Cavallotto, Lorenzo Fioramonti
Regia: Stefano Cavallotto
Fotografia: Stefano Cavallotto
Montaggio: Stefano Cavallotto con il contributo di Roberto Allegro
Animazioni e color grading: Roberto Allegro
Musiche originali: Fluon, Yo yo Mundi
Con: Andrea Bertaglio, Giorgio Alifredi, Marta Canuto, Isabella Tomassi, Dario D’Alessandro, Filippo Tronca, Claudia Comencini, Roberto Spano, Rossana Mele, Jean-Louis Aillon.