Sta piovendo molto in questo periodo, anche se normalmente le piogge dovrebbero scendere copiose tra Marzo e Maggio. Ad ogni modo quest’acqua che scende dal cielo è ottima per annaffiare piante, orti e giardini, ma puntualmente quando serve l’acqua non c’è. Per questo motivo bisogna sfruttare le piogge e immagazzinare l’acqua piovana, una risorsa preziosa nelle calde giornate estive.
Inoltre l’acqua piovana ha anche altri usi che spesso non si immaginano neppure, per esempio può essere usata per lo sciacquone del gabinetto, non contiene calcare e lascia la ceramica del bagno bianche e splendente, per lavare l’auto, i pavimenti e i terrazzi. Se poi vogliamo utilizzarla anche per lavare il bagno possiamo filtrarla e usarla anche per il bucato, è ottima proprio perché non contenendo calcare lascia il bucato più morbido e decisamente più pulito.
Se poi si investe in un sistema di raccolta, l’acqua piovana può essere usata anche per lavarsi, doccia o bagno fatti con questa acqua non rovina la pelle!
Se avete un orto, però, il miglior modo per riutilizzare quest’acqua è quello di usarla per l’irrigazione, con grosse cisterne posizionate vicino al giardino e un rubinetto sul fondo si usa tranquillamente nelle ore più fresche della giornata.
Anche sul terrazzo si può recuperare l’acqua per bagnare piante e fiori anche di appartamento, che ne gioveranno moltissimo vista l’assenza di cloro che invece si trova nell’acqua del rubinetto, soprattutto in città.
Inoltre in alcuni comuni in estate vige il divieto dell’uso dell’acqua potabile per l’irrigazione, quindi il raccogliere l’acqua piovana diventa una necessità oltre che ad un risparmio in soldi, in risorse e in salute delle piante.
Acqua Piovana: come recuperarla?
Se abitate in campagna, o comunque avete una casa dove è possibile accedere alle grondaie potete recuperare l’acqua modificando una delle condotte pluviali, aggiungendo un giunto a T o forando il tubo e deviando il flusso dell’acqua. Oppure semplicemente tagliare la grondaia e incanalare l’acqua in vasi appositi, se siete preoccupati per il rumore dell’acqua che scroscia potete fissare una catenella all’uscita del tubo, l’acqua scorrerà su di essa e non farà rumore cadendo nel vaso.
L’acqua andrà raccolta in un serbatoio abbastanza capiente. Se volete potete visitare il sito di Lino dove è spiegato in maniera molto dettagliata come fare un impianto di recupero dell’acqua, il progetto mostrato ha partecipato alla manifestazione nazionale organizzata da Ises Italia “I giorni delle Rinnovabili – Impianti Aperti” del 2008.
Ovviamente poi ci sono sistemi molto più complessi con serbatoi interrati, sistema di depurazione, filtraggio, pompaggio e ridistribuzione dell’acqua come quello mostrato in figura.
Ma se non avete voglia di cimentarvi col fai-da-te o con un sistema di recupero energetico che abbisogna di modifiche sostanziali, potete usare altri metodi molto più semplici come secchielli o bacinelle, bottiglie o bidoncini. Inoltre in commercio ci sono sistemi di raccolta davvero originali come il RainDrops System che consente di raccogliere l’acqua dalla grondaia con semplici bottiglie di plastica, un progetto di design che con una spesa minima potrebbe aiutare anche le popolazioni dove l’acqua scarseggia, inoltre RainDrops ha vinto il premio Design for Poverty.
In ogni caso, con qualunque metodo si decida di operare, il recupero dell’acqua piovana è uno dei principali metodi di risparmio delle risorse naturali ed energetiche che tutti dovremmo mettere in opera, per evitare di gravare sul nostro pianeta e per rimettere in circolo la vitalità dello stesso senza trasformarla o inquinarla.