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Etichette degli Alimenti, 7 Consigli per Acquistare al Meglio

Di Valeria Bonora - 10 Giugno 2014

Il Ministero della Salute ha pubblicato il 13 Maggio 2014 un opuscolo sulla “Etichettatura degli Alimenti” per aiutare i consumatori ad un acquisto consapevole, più adatto alle proprie esigenze e sicuramente più sano.

Insieme all’invito di leggere attentamente la confezione e quindi le etichette dei prodotti, dà anche delle regole e delle nozioni importatnti da sapere quando scegliamo di acquistare un determinato prodotto.

Ecco come scegliere cosa portare in tavola.

L’etichetta:

E’ una sorta di carta d’identità, la legge (Art. 1 Reg. 1169/2011) ha una definizione specifica per descriverla:

“è qualunque marchio commerciale o di fabbrica, segno, immagine o altra rappresentazione grafica scritto, stampato, stampigliato, marchiato, impresso in rilievo o a impronta sull’imballaggio o sul contenitore di un alimento o che accompagna tale imballaggio o contenitore.”

La denominazione dell’Alimento:

Il nome è importante, l’immagine è solo rappresentativa e non è necessariamente uguale al prodotto che state acquistando, vicino al nome e all’immagine deve essere chiaramente scritto lo stato dell’alimento: in polvere, ricongelato, liofilizzato, surgelato, concentrato, affumicato o “decongelato”.


Gli Ingredienti:

Sono elencati in ordine decrescente di peso e sono tutte le sostanze impiegate nella produzione. Una novità è l’obbligo di evidenziare in maniera diversa rispetto agli altri ingredienti, gli allergeni. Questi devono essere scritti in modo da essere subito riconoscibili. Questo andrà anche su prodotti sfusi, sui prodotti al bar, al ristorante e alla mensa. Inoltre in caso di oli o grassi vegetali andrà specificato quale tipo è stato impiegato.
Gli allergeni sono:

• Cereali contenenti glutine: grano, segale, orzo, avena, farro
• Crostacei e prodotti a base di crostacei
• Uova e prodotti a base di uova
• Pesce e prodotti a base di pesce
• Arachidi e prodotti a base di arachidi
• Soia e prodotti a base di soia
• Latte e prodotti a base di latte
• Frutta a guscio: mandorle, nocciole, noci, noci di acagiù, noci di pecan, noci del Brasile, pistacchi, noci macadamia e i loro prodotti
• Sedano e prodotti a base di sedano
• Senape e prodotti a base di senape
• Semi di sesamo e prodotti a base di semi di sesamo
• Anidride solforosa e solfiti
• Lupini e prodotti a base di lupini
• Molluschi e prodotti a base di molluschi

La durabilità del prodotto:

Sulle confezioni oggi possiamo trovare due indicazioni diverse, la data di scadenza e il termine minimo di conservazione. Questo per ridurre gli sprechi, perché nel primo caso la data di scadenza impressa su prodotti freschi, a durabilità breve, indica il termine ultimo per consumare il prodotto oltre al quale lo stesso potrebbe non essere più buono o addirittura fare male. Mentre nel secondo caso il termine minimo di conservazione (TMC) o anche “Da consumare preferibilmente entro” indica che oltre quella data il prodotto può ancora essere consumato nonostante alcune caratteristiche siano magari mutate, ma non ci sono rischi per la salute (ad esempio i biscotti possono diventare un po’ secchi o i grissini un po’ mollicci, ma sono ancora commestibili).

Le condizioni di conservazione:

Leggetele attentamente per conoscere come conservare il prodotto una volta aperto.

Il paese d’origine e luogo di provenienza:

E’ già obbligatorio che sia presente e chiaramente visibile su carni bovine, pesce, frutta e verdura, miele, olio extravergine d’oliva, ma ora viene esteso l’obbligo anche a carni fresche e congelate delle specie suina, ovina, caprina e avicola.

La dichiarazione nutrizionale:

La dichiarazione nutrizionale è per legge (Art. 2 Reg. 1924/2006) definita come una:
“qualunque indicazione che affermi, suggerisca o sottintenda che un alimento abbia particolari proprietà nutrizionali benefiche, dovute all’energia (valore calorico) che apporta, apporta a tasso ridotto o accresciuto o non apporta; e/o alle sostanze nutritive o di altro tipo che contiene, contiene in proporzioni ridotte o accresciute o non contiene”.

Alcune di queste sono sono obbligatorie come il valore energetico, i grassi, i acidi grassi saturi, i carboidrati, gli zuccheri, le proteine e il sale.

PEr maggiori informazioni potete scaricare l’opuscolo in formato .pdf cliccando sul seguente link -> http://www.salute.gov.it/imgs/opuscolo.pdf

Oppure consultare i siti:

www.salute.gov.it > Temi e Professioni > Alimenti > Nutrizione

http://ec.europa.eu > Food > Food > Labelling&Nutrition

Alcuni consigli che invece vorrei darvi io sono di controllare sempre il peso, spesso la confezione inganna, conservare i surgelati in borse apposite anche durante la spesa e il tragitto verso casa, il freddo non uccide i batteri, ne rallenta solo la crescita quindi non si deve interrompere la catena del freddo, perché sarebbe come ri-surgelare il prodotto, ed è cosa da NON fare mai.

Cercate di acquistare i prodotti con minore imballo possibile, e se c’è che sia almeno riciclato e riciclabile. Oggi sulle confezioni è riportato oltre al materiale dell’imballo, anche come suddividerlo e come smaltirlo nella raccolta differenziata.





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