Giusto l’altro giorno in un precedente articolo (che potete trovare qui) vi avevamo comunicato che Tesco, la più grande catena di supermercati della Gdo britannica, che ha deciso di eliminare dagli scaffali delle casse dei supermercati tutti gli snak, le merendine, le caramelle e i dolciumi vari presenti, sostituendoli con qualcosa di più salutare.
Al loro posto, infatti, sarà possibile trovare frutta fresca e secca, succhi di frutta e biscotti d’avena. Tutto ciò avverrà entro fine anno.
Allo stesso modo, lo scorso Gennaio anche la catena di supermercati discount Lidl aveva adottato analoghe misure, eliminando dagli scaffali degli oltre 600 supermercati della Gran Bretagna le merendine, gli snack, i cioccolatini e i dolciumi vari per sostituirli con qualcosa di più salutare.
Una scelta, questa, dovuta ad anni e anni di sperimentazioni e ricerche di mercato, a seguito del quale è emersa una sorprendente approvazione da parte dei clienti: tale decisione, infatti, era approvata dal 65% dei clienti, e addirittura il 67% ha risposto che non vedere snack alla cassa li avrebbe aiutati a compiere acquisti più sani per i propri figli.
Spesso, infatti, durante le interminabili file alla cassa per pagare la spesa, i bambini reclamano ai genitori proprio questi dolciumi e merendine varie che si trovano sugli scaffali delle casse, convincendoli il più delle volte.
Ma il vero problema è che perlopiù si tratta di prodotti ad alto contenuto di grassi, zuccheri, sodio, coloranti e conservanti. , principali responsabili dell’obesità infantile che sta colpendo oggi più che mai i bambini, con ripercussioni che gli stessi possono portarsi avanti anche da adulti. Insomma, un problema da non sottovalutare.
E allora, a fronte di tutto questo, “Il Fatto Alimentare” ha lanciato una petizione su Change.org affinchè anche i supermercati italiani adottino le stesse misure degli inglesi.
La petizione è rivolta alle principali catene di supermercati italiani, quali Coop, Conad, Esselunga, Auchan, Carrefour, Simply, Eurospin, Lidl, Il Gigante, Pam, Iper, Billa, Crai, Unes, Selex, Sma, Gruppo Lombardini, MD Market, LD Market, Supersigma, NaturaSì, affinchè eliminino dagli scaffali delle casse dei supermercati tutti quegli snak, merendine, cioccolatini, caramelle e dolciumi vari presenti per sostituirli con qualcosa di più salutare.
E, “Il Fatto Alimentare“, dichiara di voler portare avanti la campagna insieme ad associazioni di genitori, di pediatri di dietologi e dietisti e altre realtà che considerano sconveniente questo sistema.
Ma non è cosa facile, perchè proporre una modifica al posizionamento dei prodotti può rallentare le vendite di alcuni prodotti, e questa può rilevarsi una mossa azzardata per i supermercati. Una mossa azzardata, ma non per questo errata: in gioco, infatti, c’è la salute dei propri clienti.
Ecco, dunque, quanto chiesto da “Il Fatto Alimentare” nella petizione rivolta ai supermercati italiani:
“Il Fatto Alimentare chiede di eliminare dolci, caramelle e snack in vendita alle casse dei supermercati. Con questa petizione si invitare le più importanti catene di supermercati a togliere dalle casse tutti i prodotti alimentari collocati intenzionalmente in quella posizione per attirare l’attenzione dei bambini e incentivare l’acquisto di impulso.
Si tratta di una scelta di marketing molto aggressiva perché colpisce soprattutto i più piccoli e diventa ancor più inaccettabile considerando i problemi di sovrappeso che interessano il 30% dei bambini e molti adulti.
Tesco la più grande catena di supermercati inglesi, insieme a Lidl, ha deciso di eliminare snack, caramelle e dolci dagli espositori vicini alle casse. Le due catene hanno adottato questo provvedimento dopo avere valutato l’esito di un’indagine, secondo cui il 65% delle persone non accetta di buon grado la presenza di questi prodotti bene in vista in prossimità delle casse. Le persone hanno motivato la scelta con la volontà di acquistare alimenti più sani per i propri figli (67%).
L’esposizione di prodotti e snack generalmente ricchi di zuccheri, grassi, sale, conservanti e coloranti rappresenta infatti un elemento di conflitto tra genitori e bambini, che quando sono in fila per pagare la spesa, fanno capricci finché non ottengono uno di questi snack.
La scelta di posizionare alimenti classificati come junk food vicino alle casse è una forma di marketing inaccettabile, alla luce dei problemi di sovrappeso che interessano il 30% dei bambini e anche molti adulti.
Anche in Italia più volte è stata chiesto ai responsabili dei supermercati di cambiare posto a questi prodotti, ma le risposte non sono mai arrivate. Spostare dolci, caramelle e snack dalle casse ad altri scaffali probabilmente rallenta le vendite, ma si tratta di un gesto doveroso da parte delle catene di supermercati che ogni giorno si dichiarano vicine ai problemi e alle esigenze dei consumatori.
Il Fatto Alimentare ha inviato la richiesta alle più importanti catene (Coop, Conad, Esselunga, Auchan, Carrefour, Simply, Eurospin, Lidl, Il Gigante, Pam, Iper, Billa, Crai, Unes, Selex, Sma, Gruppo Lombardini, MD Market, LD Market, Supersigma, NaturaSì). Per supportare l’iniziativa chiediamo a lettori, cittadini, consumatori, genitori e alle associazioni di dietisti e pediatri di aderire alla petizione.”
Diamo anche noi il nostro contributo, si tratta di una buona causa. Se vogliamo davvero combattere l’obesità infantile dobbiamo darci una mossa evitando ogni possibile tentazione, e questo potrebbe essere un primo importante passo verso un’alimentazione più salutare e corretta per i nostri figli.
Attualmente la petizione conta 100 firme. Diamo anche noi il nostro contributo! Potete firmare la petizione su Change.org cliccando qui.
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