Il lamento è una risposta alla vita fine a sè stesso, sterile e deleterio se non è seguito da idee, progetti e azioni concrete.
E’ giusto comprendere e verbalizzare che un fatto o un accadimento ci crea disagio ma non possiamo fermarci lì. Eppure il lamento fine a sè stesso è la risposta più diffusa e praticata in questo nostro momento di vita.
Siamo annoiati e ci lamentiamo, il nostro lavoro non ci soddisfa e ci lamentiamo, la nostra vita di coppia è un disastro e ci lamentiamo. E trascorriamo così il tempo a lamentarci e a non fare nulla per cambiare questa nostra situazione.
Se accade qualcosa che non soddisfa le nostre aspettative dobbiamo trovare una soluzione: non possiamo subire passivamente questa disfatta lamentandoci e stando fermi mentalmente e fisicamente. Dobbiamo innanzitutto capire cosa è accaduto, leggerlo con occhi critici e mai giudicatori e agire di conseguenza.
Ci aiuta sapere che tutto accade mosso da un perchè e questo perchè, anche se talvolta è difficile o quasi impossibile da sapere o da accettare, deve essere la guida verso la risoluzione del disagio. Attenzione: ho detto difficile o quasi impossibile, non impossibile e basta! E dipende da voi, dalla vostra volontà, dalla vostra sete di conoscenza, dal vostro intuito scovare il perchè delle cose. Se non ne avete voglia o preferite vivere nel limbo del “è capitato perchè era destino” allora sarà davvero impossibile capire il perchè e di conseguenza agire per migliorare quella situazione.
Se un’elezione politica non produce i risultati sperati cerchiamo di leggere quei risultati e partire da lì per progettare ed agire; se il parco giochi del nostro paese è stracolmo di cartacce e pezzi di vetro abbiamo il dovere di segnalare il fatto al comune, di protestare e di muoverci in prima persona per cercare di risolvere il problema magari collaborando con il comune e pretendendo idee e campagne mirate attuate per porre fine al disagio; se pensiamo che tutto il mondo è contro di noi fermiamoci a riflettere se davvero è così, perchè e cosa possiamo fare per modificare questa situazione.
In tutti questi casi lamentarsi e basta non serve a nulla. E’ necessario agire: prima di tutto mentalmente attraverso una lettura critica della situazione, una presa di coscienza che deve portare inevitabilmente alla generazione di idee e progetti ed in un secondo momento anche fisicamente affinchè queste idee e progetti si realizzino davvero.
E se nel nostro cammino dopo aver fatto tutto ciò inciampiamo ancora, rialziamoci e rifacciamo tutto di nuovo: la nostra vita è frutto del nostro agire e possiamo renderla vera, autentica e significativa solo attraverso trionfi, cadute, rialzate e di nuovo trionfi.
Non lamentiamoci e basta allora, prendiamo le redini di questo lamento e facciamolo galoppare verso la consapevolezza, l’ideazione e l’azione concreta. Iniziamo dal nostro piccolo e non dimenticate mai che il nostro agire quotidiano ha un potere inestimabile e fortissimo su chi ci vive accanto e come un domino tocca e smuove animi, cuori e menti di una persona alla volta, di una vita alla volta che insieme vanno a formare il mondo intero.
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