E’ cominciato nell’Agosto del 2013 questo studio, ed è stato pubblicato il 12 Maggio 2014.
Centinaia di roditori sono stati sottoposti a intossicazione con 102 elementi chimici per stabilire una correlazione tra gli stessi e il tumore mammario (su 216 agenti chimici presi in esame).
L’obiettivo di questo studio è quello di facilitare la misurazione dei biomarcatori per l’esposizione a potenziali elementi cancerogeni, negli studi per il cancro al seno e per il biomonitoraggio.
Il risultato dello studio ha rivelato che i biomarcatori di esposizione sono stati sviluppati per quasi tre quarti di questi roditori con cancro mammario. I metodi sono stati pubblicati per 73 delle sostanze chimiche testate. Per alcune delle altre sostanze, i biomarcatori potrebbero essere misurati con versioni modificate dei metodi esistenti per le sostanze chimiche correlate. L’esposizione a 62 marcatori è stata misurata negli esseri umani, 45 in una popolazione non professionalmente esposta.
Le settantacinque sostanze che hanno procurato cancro mammario ai roditori si suddividono in 17 gruppi, basati sul potenziale di esposizione, la cancerogenicità, e la somiglianza strutturale. La cancerogenicità nell’uomo e nei roditori è generalmente costante, anche se i confronti sono limitati perché pochi agenti chimici sono stati studiati sugli esseri umani.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Environmental health perspectives, e sostanzialmente ha aiutato ad individuare 19 sostanze dannose per i roditori (che procuravano loro tumore mammario) delle quali 17 sono pericolose anche a livello umano. Sono sostanze alle quali le donne dovrebbero stare lontane per evitare di ammalarsi.
Ruthann Rudel, direttore della ricerca al Silent Spring Institute del Massachusetts, spiega:
“Questa ricerca offre una roadmap per la prevenzione del cancro al seno, identificando i prodotti chimici a cui le donne sono più spesso esposte e mostrando anche come misurare il grado di esposizione. Queste informazioni serviranno inoltre per indirizzare le iniziative per ridurre l’esposizione ai prodotti chimici legati al cancro al seno e aiuteranno i ricercatori a studiarne gli effetti sulle donne”.
Il tumore al seno è la seconda causa di morte per cancro nelle donne degli Stati Uniti, con una stima di 40.000 casi di decesso nel 2014. In Italia il cancro al seno colpisce 1 donna su 8 e rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne (fonte Airc) con un tasso di mortalità del 16%.
Lo studio raccomanda anche sette modi per evitare queste sostanze chimiche:
– Limitare l’esposizione ai gas di scarico dei veicoli o dei generatori, usare tosaerba elettrico, soffiatori di fogliame e altre apparecchiature non alimentati a gas.
– Utilizzare un ventilatore durante la cottura e limitare la quantità di cibo bruciato o carbonizzato che si mangia.
– Non comprare mobili con poliuretano espanso, o chiedere che i mobili non siano stati trattati con ritardanti di fiamma.
– Evitare tappeti antimacchia, mobili e tessuti.
– Se si utilizza un lavasecco, trovarne uno che non usa PERC (percloroetilene) o altri solventi. Chiedere “pulizia a umido”.
– Utilizzare un blocco di carbonio come filtro per l’acqua potabile.
– Tenere le sostanze chimiche fuori di casa, togliersi le scarpe alla porta, e usare un aspirapolvere con un filtro HEPA ed effettuare la pulizia con stracci bagnati.
Di seguito le sostanze identificate e dove si possono trovare:
1,3-Butadiene
Benzina, gas di scarico dei veicoli, fumo del tabacco, riscaldamento di alcuni oli da cucina
Acrylamide
Cibo cotto, fumo di tabacco, sottoprodotti per il trattamento delle acque
Aromatic amines I: 2,4- toluene diamine (TDA) and toluene diisocyanates (TDI)
Schiuma di poliuretano non indurito o appena finito, spray isolanti, sigillanti e rivestimenti, alcune protesi mammarie
Aromatic amines II: benzidine and aniline dyes, combustion products, other
Coloranti tessili e per capelli, utilizzati per la produzione, di vernici, inchiostri da stampa, nell’industria alimentare, nel liquido degli schermi a cristalli, e nelle stampanti a getto d’inchiostro e stampanti laser
Benzene
Benzina, gas di scappamento dei veicoli, fumo di tabacco, solventi
Halogenated organic solvents, e.g. methylene chloride
Lavaggio a secco, smacchiatori, colle, sgrassanti, svernicianti, propellenti per aerosol, acqua potabile contaminata
Ethylene oxide; propylene oxide
Fumo di tabacco, sterilizzazione medica, Oli esausti dei veicoli, vernici
Flame retardants and degradation products: 2,2- bis(bromomethyl)-1,3- propanediol, 2,3-dibromo- 1-propanol
Ritardanti di fiamma utilizzati principalmente in materie plastiche e schiume
Heterocyclic amines
Carne cotta
Hormones and endocrine disruptors; e.g. endogenous and exogenous estrogens and estrogen mimics
Ormoni farmaceutici, prodotti di consumo e prodotti chimici commerciali con attività ormonale
MX
Disinfezione dell’acqua
Nitro-PAHs, e.g. 1- nitropyrene
Fumi di scarico dei Diesel addutti nell’emoglobina del sangue, metaboliti nelle urine. L’ocratossina A ( OTA), micotossine nei cereali, frutta secca, carne di maiale, presente anche in ambienti ammuffiti
PAHs, e.g. benzo[a]pyrene
Gas di scappamento dei veicoli, fumo di tabacco, prodotti alimentari carbonizzati
PFOA, related compounds
Grasso, rivestimenti antimacchia e antiacqua e acqua potabile contaminata
Pharmaceuticals (non hormonal)
Un certo numero di farmaci veterinari e medicinali soggetti a prescrizione
Styrene
Materiali da costruzione e prodotti di consumo realizzati in polistirolo, fumo di sigaretta, polistirolo per imballaggi alimentari
Se volete leggervi lo studio completo potete farlo qui -> http://ehp.niehs.nih.gov/wp-content/uploads/advpub/2014/5/ehp.1307455.pdf
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