Seguendo il trend del sempre maggior aumento di persone che scelgono una dieta vegetariana e vegana, è nata Pharmavegana un progetto che debutterà in autunno e prevede la presenza, nelle farmacie contrassegnate da apposito bollino, di un professionista specializzato per consigliare farmaci e integratori “eticamente corretti“.
Presentata a Bologna a Cosmopharma, la fiera del settore, si stima che saranno una trentina le prime farmacie ad aprire, ma ne seguiranno altrettante entro la fine dell’anno.
L’iniziativa è nata soprattutto per “formare” i farmacisti sulla necessità di conoscere al meglio e saper consigliare chi ha scelto di evitare farmaci e integratori privi di derivati animali e farmaci che non siano testati su animali. A parlare del progetto è il suo responsabile, Pierfrancesco Verlato:
“Le referenze in farmacia sono centinaia di migliaia e sul prontuario non c’è nulla che specifichi se siano adatti a vegetariani o vegani. Ad esempio il propoli non è adatto ai vegani perché derivato dal lavoro delle api. E molti antibiotici prevedono il lattosio come eccipiente”.
Renata Balducci, presidente di AssoVegan, una delle principali associazioni onlus per vegani italiani, ha accolto di buon grado il progetto di Pharmavegana chiarendo che:
“In Italia siamo moltissimi, ma l’offerta dei prodotti è minore rispetto a quella presente in Paesi dove il numero di vegani è ben inferiore: per scelta vegetariana l’Italia è la seconda al mondo dopo l’India, ma a questo non corrispondono proposte proporzionate“.
I numeri parlano chiaro, secondo il rapporto Eurispes 2014, in Italia i vegetariani sono passati da 3,7 milioni a 4,2 milioni. I vegani in Italia sarebbero circa 450 mila. E’ giusto che anche in campo farmaceutico e parafarmaceutico ci siano alternative valide ma anche farmacisti in grado di soddisfare al meglio determinate esigenze.
Il progetto prevede la formazione dei farmacisti che aderiscono alla rete riconoscibili da un marchio che sarà attivo già dopo il 15 settembre, parla del progetto David Giarrizzo, Ad di Sitar, l’azienda che oltre a produrre medicinali naturali si occupa anche di formazione per farmacisti e medici in tema di alimentazione funzionale.
“Da molto tempo lavoriamo nel settore della medicina naturale, e negli ultimi anni abbiamo potuto osservare una crescita enorme di persone che riducono le proteine animali e, successivamente, diventano vegane. Ed è nettamente in crescita, soprattutto all’estremo Nord, anche il numero di persone che diventa vegano direttamente, senza passare per la fase vegetariana. Il 50% di queste persone fatica ad entrare in farmacia, perché non ritiene di trovare persone in grado di offrire consigli adeguati. Il 70% compra integratori su Internet, nei negozi di biologico o in erboristeria. E anche qui non sempre trova risposte”.
Inoltre Giarrizzo spiega che i farmacisti che aderiscono al progetto investono in questo progetto, pagando i corsi che prevedono, solo nel primo anno, 100 ore di lezioni. Ogni corso – aperto a più farmacisti dello stesso presidio – prevede tappe di valutazione e una vera e propria tesi, oltre che una giornata di degustazione, per conoscere i cibi più utilizzati dai vegani, e l’effetto funzionale di ciascun alimento e di ciascuna spezia.
“Un elemento di particolare importanza è l’adesione ad un codice etico di Pharmavegana che impegna i farmacisti della rete al rispetto di alcune regole come, ad esempio, l’assicurazione che la consulenza al cliente vegetariano venga fornita solo dal personale che si è formato ad hoc e che il farmacista si informi sempre con attenzione sull’eventuale presenza di elementi di origine animale nei prodotti.”
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