Un vero e proprio gesto di solidarierà e di aiuto reciproco, un atto d’amore, che permette alle famiglie di conciliare la professione lavorativa con i momenti tragici che bisogna, suo malgrado, affrontare nella vita.
E a tal proposito il primo vero esempio è dato dalla Francia, dove presto, a lavoro, sarà possibile cedere anonimamente le proprie ore di riposo a un collega che ne ha più bisogno, per poter restare accanto al proprio figlio vittima di un incidente o gravemente malato.
E tutto questo diventerà legge, una legge che prende il nome di MATHYS, dal bambino a cui si ispira questa nuova legge.
Tutto, infatti, ebbe inizio nel 2009, quando Christophe Germain, impiegato nello stabilimento Badoit di Saint-Galmier, dovette affrontare uno dei momenti più terribili della sua vita: suo figlio Mathys, di soli 11 anni, è stato colpito da un cancro al fegato che, purtroppo, non gli lasciava molto da vivere.
Per restare al suo fianco, Germain ha prima esaurito tutti i suoi giorni di ferie e di riposo, e poi ha ottenuto poi una serie di congedi per malattia.
Dopo tre mesi, però, l’assistenza sanitaria l’ha dovuto bloccare dicendogli che, dal momento che il malato non era lui, sarebbe dovuto tornare a lavoro per non perdere il posto.
A quel punto i colleghi di Germain, capendo quale brutta situazione questi stesse vivendo, hanno deciso di riunirsi per venirgli incontro con un atto di solidarierà che non ha eguali: hanno organizzato una vera e propria “colletta di ore“, in base alle ore e ai giorni di lavoro che ognuno di loro aveva ancora a disposizione, e in meno di quindici giorni hanno raccolto ben 170 giorni di riposo.
La direzione ha dato il suo accordo e Germain, senza perdere né il suo posto lavoro né lo stipendio, è potuto tornare al fianco del figlio per accudirlo e restargli accanto negli ultimi momenti di vita, dato che il cancro glielo ha portato via il 31 Dicembre di quello stesso anno.
“Gli sono stato vicino fino all’ultimo, grazie ai miei colleghi. Non mi basterà una vita per ringraziarli, ma la migliore ricompensa è la legge“, ha dichiarato Germain.
Ed è stata proprio questa vicenda ad ispirare il deputato della destra Ump Paul Salen. Il nuovo progetto di legge, dopo il primo sì dell’Assemblea Nazionale nel Gennaio del 2012, ha quindi fatto strada in Parlamento ed è stato ora adottato dai senatori, con voto contrario dei comunisti e nonostante qualche astensione e i dubbi dei socialisti.
La legge Mathys, presto in vigore in Francia, permetterà di donare anonimamente i propri giorni di riposo ai colleghi che hanno figli di meno di 20 anni gravemente malati o disabili, ma a patto di conservare almeno quattro settimane di ferie all’anno.
Il genitore a cui verranno donati i giorni di riposo dovrà fornire un certificato medico, e avrà diritto al 100% dello stipendio.
Insomma, un enorme aiuto dal momento che il codice del lavoro accorda solo tre giorni all’anno di assenza per malattia di un figlio, e un “congedo parentale” di 14 mesi su tre anni, non remunerati, per i casi di malattia grave.
E’ di fronte a gesti del genere che ci rendiamo conto di quanto sia importante un gesto solidale per aiutare il prossimo. Nella speranza che la vicenda del piccolo Mathys e della conseguente legge in Francia possa essere un esempio da seguire anche in altri Paesi…
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