Ed ecco che ci troviamo di fronte ad un altro episodio di maltrattamento dei minori presso un asilo.
Nello specifico ci troviamo nella Scuola dell’infanzia San Giovanni Bosco di Bisceglie, dove un’isegnante è stata arrestata per dopo l’ennesimo episodio di maltrattamento nei confronti di alcuni alunni.
Ad incastrarla sono state le telecamere di sorveglianze che, a sua insaputa, erano state installate nell’asilo in questione.
I carabinieri, infatti, dopo aver ricevuto alcune denunce, stavano svolgendo delle indagini sul conto della donna, motivo per il quale avevano chiesto alla Procura di Trani la possibilità di effettuare delle indagini tecniche.
Diversi gli episodi di maltrattamento registrati dalle telecamere: per esempio, la donna avrebbe in più occasioni strattonato i piccoli alunni, spesso urlando e rimproverandoli tanto da terrorizzarli; avrebbe anche minacciato i piccoli di punirli con corpi contundenti, di chiuderderli la bocca con lo scotch affinchè non piangessero e urlassero, e qualche alunno sarebbe stato anche scaraventato sulla sedia perchè non desse fastidio.
Tutte scene viste dal vivo dai carabinieri, che hanno deciso di intervenire ancor prima della conclusione dell’indagine per evitare il protrarsi del presunto reato e tutelare i piccoli alunni: sarebbero bastate poche ore di diretta, infatti, per verificare quanto accadesse in quell’aula di asilo e per arrestare la donna in flagranza di reato.
Francesco Giannella, procuratore aggiunto del tribunale di Trani, ha infatti spiegato:
“Siamo intervenuti prima che fosse troppo tardi con l’arresto in flagranza che è obbligatorio in questi casi. C’erano in corso delle indagini, ma abbiamo dovuto fare prima che fosse troppo tardi…”
La maestra, 60 anni, di origini calabresi ma residente da tempo a Bisceglie, si trova adesso agli arresti domiciliari.
Il dirigente scolastico dell’asilo a tal proposito ha dichiarato:
“Ora la priorità è restituire serenità ai bimbi. Il nostro compito, in questo momento, è di tutelare la comunità scolastica e restituirle serenità e normalità…”
Su quale fosse la situazione e, nello specifico, se vi fossero stati dubbi sulla maestra arrestata e sui suoi metodi didattici, ha invece spiegato:
“La nostra è una professione di natura sociale, non è un lavoro come gli altri. Nessuno di noi, nei confronti dei bambini, potrebbe immaginare cose diverse da gesti amorevoli e rispettosi…”
Francesco Spina, sindaco di Bisceglie, ha così commentato l’accaduto:
“La magistratura farà luce sulla vicenda. Voglio esprimere il mio ringraziamento alle forze dell’ordine, nello specifico ai carabinieri, per l’attenzione che hanno posto nei confronti di un tema importante quale la tutela dei diritti dei nostri bambini e sono fiducioso, pertanto, nel loro operato e in quello della magistratura che riuscirà a fare luce su questa vicenda…”
Anche lo scorso anno, con precisione nel mese di Maggio, un’altra insegnante, di 44 anni, era stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti nei confronti dei minori, anche lei incastrata dalle telecamere di sorveglianza. Il fatto avvenne in una scuola materna di Barletta, e la donna patteggiò 18 mesi di reclusione.
Un altro episodio, questo, che ci fa riflettere sull’uso delle telecamere negli asili. Più volte si è infatti parlato di installare impianti di videosorveglianze che permettessero ai genitori di monitare costantemente, via web e in presa diretta, tutto quello che i loro figli facevano in asilo.
Un modo, questo, che vorrebbe venire incontro alla tranquillità dei genitori stessi, piuttosto che a salvaguardare la sicurezza dei minori contro quei malintenzionati.
Ricordiamo, però, come il Garante della Privacy lo scorso anno si sia mostrando contrario, considerando illeggittimo e improprio l’uso generalizzato di webcam negli asili nidi. La tutela della personalità e della riservatezza dei minori, infatti, deve prevalere rispetto alle esigenze di genitori e strutture scolastiche.
Il Garante della Privacy, infatti, spiegò come la tutela della personalità e della riservatezza dei bambini costituisce un bene fondamentale della persona di rango superiore rispetto al diritto alla sicurezza degli stessi laddove non esistano effettive situazioni di rischio tali da far ritenere necessaria l’installazione di impianti di videosorveglianza.
Voi che cosa ne pensate? Ritenete sia giusto l’impiego di telecamere di sorveglianza nelle scuole?
Qui di seguito, intanto, ecco il video del servizio Tgcom.
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