Il Primo di Aprile è conosciuto come il giorno degli scherzi e le sue origini sono molto lontane, anche se una storia precisa non sia mai stata stabilita.
Alcuni pensano che la sua origine sia da attribuirsi all’arrivo dell’equinozio di primavera, che cade il 21 marzo, e segna l’inizio del Capodanno che veniva celebrato prima del 1582, anno in cui venne adottato il calendari Gregoriano.
Il Capodanno durava dal 25 Marzo fino al 1° Aprile, e quando fu spostato al 1° Gennaio, in Francia prese piede l’abitudine di inviare pacchi vuoti il primo di Aprile proprio per beffare la giornata, e a questo scherzo venne dato il nome di poisson d’Avril cioè pesce d’aprile.
Un’altra “leggenda” vuole che il primo di Aprile nasca in età classica, legato al mito della madre di Proserpina che cercava la figlia rapita da Plutone, ma ingannata da una ninfa non riuscì mai a ritrovarla.
Mentre, legata alla Chiesa, una possibile origine dello scherzo d’aprile si potrebbe associare alla data della morte di Gesù che secondo il calendario Gregoriano, che sarebbe appunto avvenuta il 1 Aprile del 33. E si pensa che ad adottare questa data furono i nemici del cristianesimo per prendere in giro che credeva in Gesù.
Il dire “pesce” d’Aprile potrebbe essere nato dall’usanza dei primi cristiani di farsi riconoscere con il segno del pesce, il cui nome in greco formava l’acrostico per “Gesù Cristo, Figlio di Dio Salvatore” (ICHTYS).
Un’altra leggenda vede la storia della fine della creazione del mondo proprio il primo di Aprile, quando il Signore finì tutto e tornò in cielo. Gli uomini rimasti soli non sapevano che fare e cercarono del cibo per sfamarsi e dei ripari per la notte. C’erano uomini intraprendenti ed altri che intralciavano, sciocchi e petulanti, tanto che questi ultimi furono mandati dai primi a cercare cose inesistenti pur di levarseli di torno e riuscire a lavorare tranquillamente. Da qui l’usanza degli scherzi.
Un’altra leggenda narra che il 1° Aprile del 1634, il Duca Francesco di Lorena, prigioniero del Re Luigi XIII, riuscì a fuggire dal Castello di Nancy nuotando sotto il pelo dell’acqua di un fiume. Le persone che raccontarono la storia dissero poi che le guardie erano state raggirate da un enorme “pesce”, e da qui la scelta del simbolo e della giornata dello scherzo.
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