Vedere un bambino di pochi mesi tra le braccia della mamma che viene allattato suscita una gran tenerezza ma se il bambino in questione ha un anno e forse più?
Ancor oggi molte persone, compresi pediatri e maestre d’asilo nido, ritengono la cosa alquanto strana e poco sana, soprattutto per il benessere psicofisico del bambino.
Mamme un pò controcorrenti che allattano o hanno allattato il proprio bimbo di due anni al parcogiochi o in una sala d’attesa o in un ristorante si ritrovano addosso gli occhi accusatori di sconosciuti che pensano “ma lo allatti ancora?!”.
In realtà invece, allattare il bambino fino a quando, come dichiara l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), “mamma e bambino lo vogliono” è una relazione naturale, normale, sana e da promuovere il più possibile.
Siamo riusciti a stravolgere il significato autentico delle cose più naturali come lo è l’allattamento al seno. Se un bambino di tre anni usa il ciuccio rientra negli standard comuni e la situazione viene accettata senza nemmeno porsi alcuna domanda critica. Ma è più naturale un bambino con il ciuccio (ciuccio che rappresenta il sostituto del seno materno) oppure un bambino che abbraccia la sua mamma, la guarda negli occhi e mentre si attacca al suo seno trova consolazione, coccole e anche nutrimento?
Noi perdiamo spesso la bussola ma per ritrovarla basta osservare ciò che accade in natura: una mamma animale non dà dei limiti temporali per l’allattamento dei suoi piccoli, non sa fino a quanto loro vorranno essere allattati… ad un certo punto loro crescono e smettono da soli. Ed è quanto accade con i cuccioli d’uomo.
Finalmente anche il Ministero della Salute ha voluto prendere posizione e il 27 Febbraio 2014 ha pubblicato il seguente documento Allattamento al seno oltre il primo anno di vita e benefici per lo sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale del bambino
Questi i messaggi contenuti nel documento:
Messaggio per la società civile.
Si invita a riconoscere il valore di una scelta naturale, informata e serena della donna che
allatta a lungo termine. E’ una scelta privata, ma che allo stesso tempo ha un preciso
valore sociale.
Messaggio per professionisti della salute ed i caregiver degli Asili Nido.
Si raccomanda di tutelare la buona reputazione dell’allattamento al seno, superando i
pregiudizi sull’allattamento di lunga durata, per sostenere piuttosto le famiglie in questa
loro scelta di salute.
Messaggio per le donne che allattano al seno e per le famiglie.
Si desidera sottolineare in maniera chiara che l’allattamento al seno di lunga durata non
interferisce negativamente sulla progressione dell’autonomia del bambino e sul benessere
psicologico e/o psichiatrico della madre. Eventuali documentati disagi psicologici o vere
patologie psichiatriche del bambino e/o della madre non hanno con l’allattamento al seno
un rapporto di causa-effetto, ma sono eventualmente e semplicemente da intendersi come
contemporanei ad un allattamento al seno, che si prolunga.
Risulta al contrario ben provato che l’allattamento al seno contribuisce al benessere
cognitivo, emotivo, familiare e sociale del bambino, aggiungendosi al peso determinante
dei fattori genetici, delle competenze allevanti familiari e dei fattori socio-economici.
Fonte: www.salute.gov.it
Fonte immagini: www.ibfanitalia.org